La famiglia Macca e la sua residenza a Bucarest
Nella zona storica di Bucarest, vicino al centro città e alle principali strade come il viale Lascăr Catargiu e Calea Victoriei, si trova la sede dell'Istituto di Archeologia dell'Accademia Romena, ospitato nella casa Macca.
Christine Leșcu, 08.02.2024, 19:25
Nella zona storica di Bucarest, vicino al centro città e alle principali strade come il viale Lascăr Catargiu e Calea Victoriei, si trova la sede dellIstituto di Archeologia dellAccademia Romena, ospitato nella casa Macca. Edificio dallarchitettura estremamente raffinata e ricca di ornamenti, la Casa Macca è anche uno dei più affascinanti edifici storici di Bucarest. La sua storia abbina il cosmopolitismo dellepoca grazie a John-Elisee Berthet, architetto di origine svizzera, alla biografia di alcune antiche famiglie autoctone, perché la casa fu fatta costruire dal colonnello Petru Macca e da sua moglie Elena, all’epoca una nota filantropa, che la donò al Ministero della Pubblica Istruzione dopo la sua morte. Da allora la casa Macca ha ospitato diverse istituzioni, tra cui il museo delle antichità nel periodo tra le due guerre, per diventare infine la sede dellIstituto di archeologia.
Oana Marinache, storica dellarte, ha studiato negli archivi sia il passato della casa che i progetti architettonici e ora ci racconta del capolavoro realizzato dallarchitetto John-Elisee Berthet: In pratica si tratta di un edificio commissionato da una ricca famiglia. Tutti i redditi della signora Elena Macca provenivano, infatti, dallo sfruttamento dei possedimenti che aveva a Miroși. Così si chiamava all’epoca la località. E con laiuto del secondo marito, il colonnello Petre Macca, con pazienza, con molto impegno finanziario e con laiuto di imprenditori del tutto speciali, la maggior parte di origine straniera, perché le ordinazioni venivano fatte generalmente a Parigi e a Vienna, loro realizzarono questo gioiello architettonico. È, infatti, la somma di tutti gli stili della fine del XIX secolo. La costruzione fu commissionata allarchitetto Berthet nel 1891. Lintero lavoro artistico non poteva essere eseguito in brevissimo tempo. La realizzazione dellarchitettura e delle decorazioni risale al 1894. Fu allora che si trasferirono effettivamente nella nuova abitazione. Lungo il tempo succedettero anche avvenimenti meno piacevoli. Ad esempio, le stalle e gli annessi di casa Macca presero fuoco due volte, nel 1894 e nel 1897. Quindi, nel tempo, ci sono state alcune trasformazioni, anche della casa principale, ma in una certa misura la componente artistica di oggi è quella di allora. Ora infatti, attraverso il suo restauro, l’edificio rivela una serie di sorprese. Ci sono ancora affreschi, pezzi di stuccature, mobili che ci danno limmagine di un modo di vivere della fine dellOttocento e dellinizio Novecento.
Ledificio si sviluppa su quattro livelli: seminterrato, piano terra, primo piano e soffitta. È decorato, sia allinterno che allesterno, con elementi barocchi come ghirlande di pietra, lesene classicheggianti e simboli araldici. Inoltre, sui soffitti e sulle pareti si conservano parti degli affreschi originali e alcuni stucchi sono parzialmente ricoperti con foglia doro. Ad un certo punto la casa venne modificata nel senso che i balconi furono adattati allo stile liberty, motivo per cui vennero trasformati in splendide serre invernali situate al primo piano. Sembra risalire a quellepoca anche una grande vetrata aperta sullex giardino.
E, quando si parla della famiglia Macca, Elena Macca appare in primo piano, sottolinea Oana Marinache, storica dellarte: La proprietà era sua, fu realizzata con le sue risorse finanziarie. Direi che lei è, infatti, la quintessenza di uno stile di vita e un modello di donna impegnata nelle attività di beneficenza alla fine dellOttocento. Aveva avuto degli esempi molto speciali nella sua famiglia. Innanzitutto, si tratta di sua madre e della sua nonna materna. Quindi aveva avuto dei modelli femminili che non solo avevano ovviamente un certo status socio-economico, ma si occupavano anche della servitù, dei contadini della tenuta, dei piccoli imprenditori e degli affittuari che avevano nelle case. Direi che Elena è davvero un esempio che merita di essere riportato allattenzione del pubblico, anche se è morta nel 1911 e da allora sono passati più di 100 anni.
Dopo che la Casa Macca fu donata allo Stato romeno, ospitò il Museo Nazionale delle Antichità a partire dal 1931, e dal 1956, quando fu fondato lIstituto di Archeologia e fino ad oggi, ledificio appartiene allAccademia Romena. Dato che era in cattivo stato di conservazione, recentemente è stata presa la decisione di avviare la ristrutturazione della Casa Macca sotto gli auspici dellIstituto del Patrimonio Nazionale.