La civiltà del sale nello spazio carpatico
Paragonato ancora oggi alloro bianco, il sale è stato sin da tempi remoti una merce molto ambita, e le regioni ricche in giacimenti di sale hanno acquisito unimportanza direttamente proporzionale al suo valore.
Christine Leșcu, 10.05.2023, 19:11
Paragonato ancora oggi all’oro bianco, il sale è stato sin da tempi remoti una merce molto ambita, e le regioni ricche in giacimenti di sale hanno acquisito un’importanza direttamente proporzionale al suo valore. E’ anche il caso dello spazio romeno, da sempre considerato possessore dei maggiori giacimenti di sale in Europa. Degli inizi dello sfruttamento del sale sull’attuale territorio della Romania e delle più importanti regioni saline ci ha parlato Valerii Kavruk, manager del Museo Nazionale dei Carpazi Orientali di Sfântu Gheorghe: Una preoccupazione seria, sistematica per lo sfruttamento del sale sul territorio della Romania risale all’anno 6050 avanti Cristo. Certo che, rispetto ad altri Paesi europei, in questo momento la più precoce età dello sfruttamento del sale in Europa è quella in Romania. A poco dopo quella data, all’incirca all’anno 6.000 avanti Cristo, risalgono le vestigia leggermente più tarde nel sud della Polonia, vicino Cracovia e nel nord-est della Bulgaria, sul territorio della città di Provadia. Ma questi sfruttamenti sono apparsi qualche secolo dopo queli nello spazio romeno.
In più, nelle zone con le più antiche miniere di sale continua a essere sfruttato ancora oggi del minerale salino, come i giacimenti di salgemma che si trovano in superficie soprattutto nelle province di Prahova, Buzău, Vrancea, ma anche nello spazio inter-carpatico a Praid. Ma le più diffuse zone saline che l’uomo poteva sfruttare senza ricorrere a attrezzature moderne sono le varie accumulazioni di acqua salata come quelle in Bucovina e nella Moldavia Subcarpatica. Mentre nello spazio intra-carpatico, in tutta la Depressione del Maramureș ci sono decine di luoghi in cui l’acqua sgorga dalla terra, in Transilvania, la maggior parte delle sorgenti di acqua salata si trovano lungo la catena dei Carpazi. E sempre dai tempi più remoti, il legno ha accompagnato gli sfruttamenti di sale, nelle rispettive zone sviluppandosi anche una vera civiltà specifica. Torna con spiegazioni Valerii Kavruk: Il più delle volte, quando parliamo di tempi remoti, molto raramente incontriamo il legno, perché è un materiale organico molto deperibile. Durante gli scavi archeologici, se troviamo del legno, lo troviamo soltanto in forma carbonizzata, cioè una specie di carbone. Il legno è praticamente distrutto dai microbi. Nelle zone ricche di suoli salati o nelle acque e nei fanghi salati, si creano le condizioni ottimali per la conservazione di questo legno così come era stato migliaia di anni addietro. In alcune zone, soprattutto in Transilvania, dove sul posto degli sfruttamenti di sale si sono creati degli strati, depositi consistenti di fango, si sono conservati molti impianti e attrezzi di legno. Ciò non vuol dire che la gente non abbia utilizzato anche roba diversa, non vuol dire neanche che in altre zone non siano esistiti simili strutture e oggetti di legno. E’ pura casualità che siano state riunite queste condizioni e che quel legno si sia conservato.
“Nella maggior parte dei siti archeologici di sfruttamento del sale abbiamo trovato tracce di legno”, continua Valerii Kavruk che, da diversi anni, coordina le ricerche nel sito delle Terme di Figa, nei pressi della città di Beclean, in provincia di Bistrița-Năsăud: Là si è formato, sopra il giacimento di sale, un deposito di fango salato che ha uno spessore di tre metri. In quello strato di fango si conservano migliaia di oggetti e di tracce di strutture di legno fatte in occasione degli sfruttamenti realizzati in quella zona all’incirca dall’anno 3500 avanti Cristo fino ai giorni nostri. Al momento non esiste da nessuna parte in Romania tanto legno di epoche preistoriche quanto ce n’è in un unico sito, alle Terme di Figa. Certamente, simili strutture e oggetti di legno si trovano anche in altre zone, solo che alle Terme di Figa li conosciamo meglio, perché per il momento è l’unico luogo in cui si fanno degli scavi archeologici sistematici.
Il legno essendo uno dei pochi materiali che si conservano molto bene in ambienti salati, sono apparse lungo il tempo diverse strutture scoperte anche alle Terme di Figa. Alcuni esempi potrebbero essere i recinti di sostegno in legno di quercia costruiti sui terreni da dove è stato tolto del fango per arrivare alla roccia di sale, nonché le gallerie di legno utilizzate all’interno delle miniere.