Il pittore Ștefan Popescu
Uno dei più importanti pittori del periodo interbellico, riportato all'attenzione del pubblico grazie a una recente mostra all'Art Safari
Christine Leșcu, 23.10.2022, 11:19
Nato nel 1872 a Fințești nella provincia di Buzău e morto nel 1948 a Bucarest, Ștefan Popescu è uno dei più importanti pittori del periodo interbellico. Riconosciuto dalle istituzioni culturali dellepoca già da quando era in vita, Ștefan Popescu è stato, purtroppo, meno noto al grande pubblico. Di recente, però, Art Safari insieme alla Pinacoteca del Municipio di Bucarest hanno organizzato una mostra per mettere in luce quest’artista cosmopolita e un grande viaggiatore.
La sua avventura iniziò nel 1893 quando andò a studiare grafica a Monaco di Baviera dove soggiornò per sette anni, dopodiché si recò a Parigi, come apprendiamo dalla curatrice Elena Olariu: “Rimase a lungo in Francia e assimilò le correnti molto moderne che vi si manifestavano. Era, infatti, una personalità cosmopolita, con molti amici tra le personalità della cultura romena. (…) Ho scoperto che si scambiava lettere con lo scrittore Dobrogeanu-Gherea, con il grande scienziato Ion Cantacuzino, ho trovato lettere indirizzate al suo amico, un altro grande scienziato, Grigore Antipa. Quindi aveva una personalità straordinaria, però era entrato in un cono dombra probabilmente perché aveva studiato solo in Germania e Francia, sebbene fosse molto legato alla Romania. (…) Fu insignito di onorificenze, come l’Ordine della Corona da parte dello Stato romeno e l’Ordine della Legion dOnore da parte dello Stato francese per quei meravigliosi dipinti realizzati in Francia e per tutto quello che ha fatto per promuovere larte e la cultura francese, non solo quella romena.”
Lungo la sua carriera internazionale, Ștefan Popescu è stato selezionato alla Biennale di Venezia, ha partecipato ai saloni ufficiali di Parigi, in Romania è stato uno dei fondatori dellassociazione artistica Tinerimea Română (La Gioventù Romena) e ha fatto parte della colonia artistica di Balcic e Capo Kaliacra, zone che allora facevano parte della Romania. Essendo un cosmopolita, Ștefan Popescu ha assimilato tutte le correnti del tempo, con la loro specificità culturale, creando uno stile eclettico o sintetico, è del parere Elena Olariu: “Ha fatto una sintesi di tutte queste correnti. Era una personalità molto forte. Ha lasciato la Romania dopo essere stato autodidatta nel campo, perché inizialmente ha seguito la carriera che aveva fatto la sua famiglia, quella di professore o di insegnante. Ma poi è andato a Monaco di Baviera perché sentiva di doversi dedicare alla pittura. (…) In qualche modo è scappato per allontanarsi dalla famiglia, per essere sicuro che nessuno interrompesse i suoi studi darte. A Monaco di Baviera praticò lo stile specifico della fine dellOttocento e dellinizio del Novecento: lArt Nouveau o Secession, come veniva chiamato nello spazio tedesco. Ma, anche se ha trascorso così tanto tempo allestero, voleva trovare uno stile romeno specifico, così da dare in qualche modo alla sua pittura una specificità romena. In vacanza andava a Curtea de Arges, che era considerata, come sappiamo, una sorta di nucleo dellarte romena antica. Si ispirò allarte bizantina abbinata a elementi art nouveau, che erano in voga, e realizzò un dipinto molto interessante. Purtroppo, molte di queste opere andarono perse, assieme al tesoro inviato a Mosca, che comprendeva anche opere d’arte”.
Sebbene molte delle opere di Ștefan Popescu siano andate perse, quelle che sono state conservate mostrano la passione del pittore per i viaggi e per cogliere le specificità delle aree visitate. Elena Olariu: “Ha viaggiato molto. Ha viaggiato in Europa, nel Nord-Africa, ha viaggiato molto anche in Romania. Era quello che chiamiamo un pittore itinerante, cioè gli piaceva cogliere sul posto gli straordinari scenari che scopriva allestero. Aveva anche unattrezzatura speciale: ombrellone, sedia pieghevole, uno zaino che portava sempre con sé quando viaggiava e che lo aiutava a creare i suoi paesaggi e dipingere le persone che incontrava. In Romania si è recato a Balcic, Capo Kaliacra, nel Delta del Danubio. Fu uno dei primi pittori a scoprire quella meravigliosa terra della Romania e a dipingerla. Dipinse in Transilvania, dopo la prima guerra mondiale, dopo lunificazione di tutti i territori romeni. Ha viaggiato in tutto il Paese. Ha dipinto a Venezia, dove ha partecipato tre volte alla Biennale, ma ha viaggiato anche nell’Oriente, in quella zona legata in particolare alla cultura francese. Partiva da Marsiglia. All’epoca si facevano dei viaggi speciali e andò in Marocco e Algeria. (…) Ha viaggiato anche in Turchia. Quindi era un grande pittore itinerante. I suoi paesaggi hanno quella spontaneità, quellunicità dellimmagine che vedi sul posto, la vivi, la senti, la interpreti nella pittura.”
Attualmente, il pubblico di Bucarest può ammirare le creazioni più rappresentative di Ștefan Popescu nella mostra Art Safari, inaugurata al Palazzo Dacia-Romania, sede della Pinacoteca di Bucarest, nel Centro Storico.