Il poeta Ștefan Augustin Doinaș
Ștefan Augustin Doinaș, dalla cui nascita sono ricorsi 100 anni, è stato un importante poeta, traduttore, saggista, accademico e politico romeno.
Steliu Lambru, 24.08.2022, 09:48
Il poeta, traduttore, saggista, accademico e politico Ștefan Augustin Doinaș, dalla cui nascita sono ricorsi 100 anni, è noto agli studenti delle scuole superiori e al pubblico culturale romeno in particolare per il poema Il cinghiale con le zanne d’argento. Di suo vero nome Ștefan Popa, Doinaș nacque il 26 aprile 1922 in provincia di Arad, in una famiglia benestante, e si è spento il 25 maggio 2002 a Bucarest, all’età di 80 anni. Compì gli studi liceali ad Arad e conobbe le opere di importanti scrittori romeni del XIX e XX secolo come Vasile Alecsandri, Dimitrie Bolintineanu, Mihai Eminescu, Tudor Arghezi e le opere di poeti francesi come Stephane Mallarmé e Paul Valéry.
Nel 1941 andò a Sibiu per diventare studente di medicina presso l’Università di Cluj, trasferita lì in seguito alla cessione della Transilvania settentrionale all’Ungheria nel 1940. Abbandonò la medicina per studiare Lettere e Filosofia, laureandosi nel 1948. Tra il 1948 e il 1955 fu insegnante di lingua romena e nello stesso 1955 abbandonò l’insegnamento per stabilirsi a Bucarest. Nel 1956 entrò nella squadra della rivista di critica teatrale Teatru. Nel 1957, dopo essere stato condannato a un anno di reclusione, fu licenziato e bandito dall’editoria fino al 1963. Dopo la liberazione, riuscì a ottenere un lavoro presso la rivista Lumea grazie all’intervento di George Ivașcu, un influente uomo di cultura. Nel 1969 passa a Secolul 20, una delle più importanti riviste letterarie romene, alla quale rimase legato fino alla fine della sua vita. Dal 1964 al 2000, ha pubblicato 13 volumi di poesie su temi esistenzialisti, come anche sei volumi di critica letteraria e saggi, due volumi di letteratura per l’infanzia, un’opera teatrale e un volume di prosa.
Rendendo omaggio alla sua personalità, il poeta e storico letterario Ion Pop spiegava che lo stile di Ștefan Augustin Doinaș è quello in cui si può concepire un linguaggio poetico che abbina la rigorosità delle scienze esatte alla libertà di un gioco senza vincoli. A prima vista, la poesia di Ștefan Augustin Doinaș sembra molto lontana dal mondo del gioco, considerato da molti come uno spazio di attività gratuite, libere anche nella loro irresponsabilità verso la serietà esistenziale. Doinaș è anche lui un raffinato artigiano verbale, e la sua immagine, impressa nella memoria del lettore fin dall’inizio, era quella di un autore piuttosto di versi soggetti ai rigori classici, strettamente controllati intellettualmente. Era l’uomo con la bussola, come dice il titolo di uno dei suoi libri importanti, spiegava Ion Pop.
Doinaș fu anche un rinomato traduttore e pubblicò 30 volumi di traduzioni di poesie. Tradusse due grandi capolavori della letteratura universale: Faust di Johann Wolfgang Goethe e Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Entrambe le traduzioni sono considerate nuove creazioni dei due capolavori in romeno. Inoltre, Doinaș è stato tradotto in 10 lingue europee, comprese quelle più diffuse come francese, inglese, tedesco, italiano e spagnolo. In segno di riconoscimento dell’autenticità e del valore del suo lavoro, l’Accademia Romena lo accolse tra i suoi soci nel 1992. Doinaș faceva parte di una generazione di romeni traumatizzati dal regime comunista. Soffrì fin dai suoi inizi, dalla fine degli anni ’40, quando i suoi genitori furono dichiarati chiaburi – l’equivalente dei kulaki nell’Urss, cioè coloro che sfruttavano i contadini, secondo l’ideologia marxista-leninista. Nel 1957 avvenne un grande cambiamento nella sua vita. Dopo la morte di Stalin nel 1953, Doinaș, come tutti i romeni, aspettava grandi cambiamenti, che, però, non arrivarono.
Dopo la soppressione della rivoluzione anticomunista in Ungheria nel 1956, il 3 febbraio 1957 fu arrestato e condannato a un anno di reclusione per omessa denuncia. Lo scrittore Marcel Petrișor gli aveva fatto visita, gli aveva parlato della rivoluzione anticomunista in Ungheria e di una possibile solidarietà dei romeni con i cambiamenti lì. Arrestato e torturato, Petrișor aveva confessato agli inquirenti i nomi delle persone con le quali aveva parlato delle vicende avvenute nel paese confinante. Dopo il 1989, tuttavia, si scoprì che il detenuto politico Ștefan Augustin Doinaș, lui stesso vittima di una denuncia, era stato a sua volta un informatore. Due scrittori, Ion Caraion e Ion Omescu, furono arrestati nel 1957, sempre a seguito della rivoluzione anticomunista in Ungheria, e imprigionati: Doinaș era stato il testimone dell’accusa.
Liberato dopo un anno, l’8 aprile 1958 sposò Irinel Liciu, ballerina dell’Opera Romena, con la quale convisse per 44 anni. Come in una tragedia shakespeariana, poche ore dopo la morte di Doinaș avvenuta nel 2002, Irinel Liciu si suicidò ingerendo un’intera scatola di sonniferi. Ștefan Augustin Doinaș fu anche un politico. Dopo il 1989 ha scritto decine di articoli stampa violentemente anticomunisti e si è unito al Partito dell’Alleanza Civica. Tra il 1993 e il 1996 fu anche senatore.