La Villa Bendic di Târgovişte
Ex capitale medievale del principato della Valacchia, la città di Târgoviște, situata a 80 km a nord-ovest di Bucarest, è nota per la famosa Torre Chindia, all'interno dell'antica corte principesca.
Christine Leșcu, 17.06.2022, 11:51
Ex capitale medievale del principato della Valacchia, la città di Târgoviște, situata a 80 km a nord-ovest di Bucarest, è nota per la famosa Torre Chindia, all’interno dell’antica corte principesca. La città ospita anche tesori architettonici più o meno moderni, alcuni non troppo noti al grande pubblico. È il caso di Villa Bendic, il cui valore è legato al suo aspetto oltre che al suo architetto, membro della comunità italiana della città. Ionuț Catangiu, rappresentante dell’Associazione Târgoviștea Restaurată (Târgovişte restaurata), racconta la storia dell’edificio.
Conosciamo dettagli interessanti sul proprietario della villa, Mihai Bendic, un imprenditore industriale originario della Croazia, vissuto all’inizio dello scorso secolo. Si era specializzato nel campo minerario della costa dalmata e, una volta arrivato a Târgoviște, ha avviato un ottimo affare: lo sfruttamento della miniera di lignite di un comune vicino alla città. A Târgoviște, Mihai Bendic aveva bisogno di costruire una casa e così ha scelto Romano de Simon per progettarne una per lui, la bella casa che tutti conosciamo. L’imponente edificio, costruito in stile eclettico neo-romeno, si trova in un tipico quartiere storico, su Calea Câmpulung, l’antica via commerciale della nostra città. Fu eretta nel 1925-1926, ma il proprietario purtroppo non ebbe modo di goderne a lungo, perché le autorità comuniste insediate dopo la fine della seconda guerra mondiale decisero di confiscarla nel 1948. La villa divenne poi la Casa dei Pionieri, poi il Club dei bambini. Oggi è conosciuta come il Palazzo dei Bambini e ospita diverse attività per i più piccoli, spiega Ionuț Catangiu, precisando che i dettagli ornamentali e la posizione geografica accrescono il valore della villa.
In primo luogo, noteremo che questa casa occupa all’incirca il centro del terreno ed è circondata da giardini e un parco molto bello. Il piano terra è dominato da un imponente portone d’ingresso, sopra il quale numerose belle logge, progettate da Romano de Simon, decorano la facciata così come il retro dell’edificio. L’interno è altrettanto impressionante. Il soggiorno è coronato da un soffitto a cassettoni, mentre l’imponente scalone interno è stato scolpito dallo stesso architetto, che lo ha decorato con motivi vegetali e animali – un cinghiale, uccelli e rettili, rievocando la passione del proprietario Mihai Bendic per la caccia. Al piano terra, il dipinto dell’androne riproduceva gli stessi motivi per la stessa ragione. Dopo l’insediamento del regime comunista, la villa fu modificata e ridipinta, aggiunge il nostro ospite.
Villa Bendic mette in luce anche la comunità italiana di Târgoviște, rappresentata dall’architetto Romano de Simon. Alla fine dell’Ottocento, molte famiglie del nord e nord-est d’Italia vennero a stabilirsi in Romania, forse rispondendo anche all’invito del Re Carlo I, che aveva auspicato, inizialmente, una colonizzazione italiana della pianura di Bărăgan. Una volta arrivati in Romania, questi italiani emigrarono a poco a poco in città come Bucarest e soprattutto Târgoviște. Nella seconda metà del XIX secolo, Târgoviște era una città che cercava di svilupparsi ed era quindi alla ricerca di lavoratori, ad esempio scalpellini, per costruire nuove case. La famiglia Del Basso progettò e realizzò l’edificio della prefettura, l’attuale Museo d’Arte della città, l’architetto Enzo Canela immaginò la Casa d’Italia, quindi parliamo di costruzioni rappresentative di Târgoviște. La famiglia de Simon vi si stabilì verso la fine del XIX secolo. Romano de Simon nacque in questa città il 21 gennaio 1900, da una famiglia di un paese vicino a Udine, nel nord-est d’Italia. Il padre lo mandò a studiare architettura all’Accademia di Belle Arti della città di Parma. Nel 1923 tornò a Târgoviște, dove aprì il proprio studio di architettura e insegnò disegno e italiano al liceo commerciale della città, dice ancora il nostro ospite.
Nonostante il gran numero di edifici realizzati in stile neoromeno, Romano de Simon adoperò anche altri, aggiunge Ionuț Catangiu. Possiamo ammirare una serie molto bella delle sue creazioni. Abbiamo case in stile neo-romeno: la Villa Mihai Bendic e un’altra, anch’essa molto bella, accanto al Municipio. Ci sono poi edifici di culto, come le Chiese cattoliche di Ploiești e Constanța, dove rintracciamo una corrente moresca fiorentina. L’architettura delle chiese ortodosse di Șotânga e Gura Ocniței è altrettanto bella, sebbene senza specificità neo-romene. Nel 1956 Romano de Simon riuscì a ottenere un lavoro presso l’Istituto di Architettura di Bucarest, ma tornò a Târgoviște dopo i terremoti del 1940 e del 1977, per verificare le condizioni degli edifici da lui costruiti, conclude Ionuț Catangiu, rappresentante dell’Associazione Târgoviștea Restaurată
Lo scorso 26 maggio sono stati commemorati 41 anni dalla scomparsa di Romano de Simon, un’occasione per riscoprire le sue creazioni a Târgoviște e in altri luoghi della provincia di Dâmbovița.