Un’Enciclopedia dell’immaginario romeno
L'Enciclopedia dell'immaginario romeno è un ampio studio dedicato all'immaginario letterario, linguistico, religioso e artistico, e il suo terzo volume punta su quello storico.
Christine Leșcu, 04.01.2021, 13:29
L’Enciclopedia dell’immaginario romeno è un ampio studio dedicato all’immaginario letterario, linguistico, religioso e artistico, e il suo terzo volume punta su quello storico. Più delle altre rappresentazioni collettive, l’immaginario storico nasce dall’incontro tra immaginazione e azione umana politicamente, socialmente o culturalmente. E’ la convinzione dei creatori di questa enciclopedia sul modo in cui le persone in passato hanno immaginato i loro leader, mitizzato o semplicemente sognato a occhi aperti il futuro, generando così altrettanti fatti storici. In Romania, la ricerca sull’immaginario storico ha una certa tradizione, spiega lo storico Sorin Mitu, coordinatore del terzo volume.
La verità è che l’immaginario storico è stato studiato in Romania per circa 40 anni, a partire dagli anni ’70-’80 dello scorso secolo. Ad esempio, il prof. Alexandru Dutu dell’Università di Bucarest è stato il primo a fare una storia delle mentalità, ma anche ad offrire un’apertura allo studio delle immagini. Facendo un salto in avanti, agli anni ’80, arriviamo al prof. Sorin Antohi, che ha anche recato un solido contributo e ha promosso quest’area di ricerca. Poi, il prof. Lucian Boia, il promotore più coerente, insistente e produttivo di questa direzione di ricerca nella storiografia romena. Pertanto questa generazione di storici è preparata per questo tipo di approccio. Ho cercato di riunire in questo volume una serie di autori ben assestati, con un solido lavoro su questi temi, in grado di produrre una sintesi di studi e uno strumento di lavoro, spiega Sorin Mitu.
Proprio come gli altri quattro volumi dell’Enciclopedia dell’immaginario romeno, il tomo dedicato alla storia include 20 capitoli scritti da 20 ricercatori dei centri universitari di Cluj, Iasi, Sibiu e Bucarest. Abbiamo chiesto allo storico Sorin Mitu di quali argomenti trattano, e ci ha dato l’esempio del cosiddetto leader provvidenziale. Il ‘capo provvidenziale’ moderno ha strutturato le speranze e le aspirazioni della popolazione, dal principe Alexandru Ioan Cuza o Re Carlo I, al leader fascista Corneliu Zelea-Codreanu, Re Carlo II o Nicolae Ceausescu, ai salvatori di oggi, come gli ex presidenti Ion Iliescu e Traian Basescu o il capo dello stato in carica, Klaus Iohannis. Ovviamente, non abbiamo fatto una storia descrittiva o valutativa di ciò che hanno fatto questi leader provvidenziali, ma abbiamo cercato di far luce sul modo in cui hanno affascinato le masse che poi si sono sentite deluse e hanno cercato altri salvatori. Ho tentato di entrare nei meccanismi interni e scoprire il rapporto psicologico che abbiamo con i nostri leader, aggiunge il nostro ospite.
La storia, quindi, può fornirci un modello di riflessione sul nostro comportamento politico di oggi, in relazione ai nostri leader politici. Ma come si relazionava la gente del passato alla vita quotidiana, lasciando da parte i leader o i principali eventi storici? Sorin Mitu ci ha indicato il capitolo sull’evasione. Questa è forse una delle aree più rappresentative dell’immaginazione, dell’evasione, del desiderio di sognare ad occhi aperti, di sfuggire alla monotonia quotidiana. Forse sarebbe stato meglio avere più aree del genere, ma per il momento abbiamo studiato questioni legate al viaggio, alla morte, al modo in cui viene percepito il paesaggio. Questi sono argomenti che ci rendono emotivi, strutturano la nostra psiche e non potevano mancare qui. Senza dubbio, queste sono questioni molto interessanti e danno forma a un diverso tipo di storia. Ci interessa, ovviamente, quanti soldati sono morti nella battaglia di Podul Inalt, ma ci interessa anche il motivo per cui sono morti e come è stato percepito il loro sacrificio. L’immaginazione, proprio come la storia delle mentalità, è una storia più umana, più vicina al quotidiano. C’è molto da discutere, e 100 o 200 anni fa una simile storia avrebbe potuto essere considerata minore. Ma in realtà è la parte dell’iceberg che rimane sott’acqua, la parte più palpabile della realtà, ed è un collegamento tra noi, le persone di oggi, che abbiamo il nostro immaginario, e coloro che pensavano e sognavano nel passato, in un modo diverso rispetto al presente, conclude lo storico Sorin Mitu.
Tra i 20 capitoli scritti dai 20 autori dell’Enciclopedia dell’immaginario romeno ci sono quelli dedicati alle minoranze etniche, come quella tedesca e ungherese.