La cittadella medioevale di Targu Mures
Collocata nel centro-nord della Romania, la città di Targu Mures, capoluogo della provincia di Mures, è stata da sempre un incrocio tra etnie e religioni.
Christine Leșcu, 21.09.2018, 13:29
Collocata nel centro-nord della Romania, la città di Targu Mures, capoluogo della provincia di Mures, è stata da sempre un incrocio tra etnie e religioni. Multiculturale, come l’intera Transilvania, e oscillando lungo la storia tra periodi di semi-autonomia e inclusione in vari stati, Targu Mures esibisce il suo passato sulle strade del centro storico: due torri francescane risalenti al XIII secolo, palazzi nobiliari barocchi, edifici in stile secessione, accanto a chiese ortodosse del Novecento.
Su una piccola collina poco distante dal centro città si erge la Cittadella Medioevale, costruita tra il 1605-1653. Il primo bastione fu eretto nel 1620 e i lavori vennero ultimati nel 1653. La cittadella era circondata da un fossato che misurava 10 metri di larghezza e 8 di profondità. Fu costruita con il contributo degli abitanti che volevano assicurarsi la protezione dopo aver subito le rappresaglia del generale Basta, mercenario al servizio del Sacro Romano Impero Germanico, in seguito al sostegno concesso dalla città di Targu Mures al principe Mihai Viteazul (Michele il Bravo) nel 1600, quando unificò per la prima volta le province abitate dai romeni.
Mircea Moldovan, direttore presso il Comune di Targu Mures, presenta alcuni cenni storici. Il posto in cui si trova la cittadella risale al Neolitico. Successivamente, vi sorgeva anche una villa romana e, più tardi, nel Medioevo, un convento francescano. Sempre a quel periodo, precisamente al XIII secolo, risale anche il primo recinto del convento, che era fortificato. Nel XV secolo vi furono aggiunte le prime quattro torri, spiega Mircea Moldovan.
Complessivamente, furono eretti quattro bastioni uniti da mura in mattone, lunghe 900 metri. I bastioni erano anche sedi delle corporazioni, elencate da Mircea Moldovan: Macellai, pellicciai, tabaccai, sarti. I bastioni erano denominati anche a seconda della posizione: il bastione del Portone, dove si trovavano anche gli orefici, nonchè il Bastione Minore, un’altra sede della corporazione dei sarti. Un obiettivo molto importante nella cittadella è la chiesa dell’antico convento francescano, diventata evangelica in seguito alla Riforma, aggiunge il nostro interlocutore.
I bastioni e la chiesa sono a tutt’oggi in piedi, accanto ad altri edifici costruiti lungo il tempo all’interno della cittadella, tra cui l’attuale sede del Museo provinciale, che nel passato ha ospitato anche il Comune di Targu Mures, eretto dopo l’accorpamento della Transilvania all’Impero austro-ungarico nel Settecento. Fu in quel periodo che la cittadella diventò guarnigione delle truppe austriache, per cui si arricchì di parecchi nuovi edifici e diventò testimone di tante vicende importanti, alcune legate al movimento di emancipazione culturale e politica dei romeni della Transilvania, noto come la Scuola Transilvana.
La visita dell’imperatore Francesco Giuseppe fu un momento particolarmente importante. Inoltre, nel carcere del Comune, nel seminterrato dell’edificio, ma anche nei bastioni, furono reclusi temporaneamente alcuni capi della Scuola Transilvana, aggiunge Mircea Moldovan.
Il recente restauro della cittadella medioevale di Targu Mures, finanziato anche da fondi europei, si è concluso due anni fa. E’ molto ricercata come destinazione di svago e ospita eventi culturali, compresi gli spettacoli di teatro nei bastioni.