La prima ferrovia nei Principati Romeni: Bucarest – Giurgiu
Una volta il più rapido e confortevole mezzo di trasporto, il treno ci offre oggi delle passeggiate più lente, ma anche ricordi e nostalgia.
Christine Leșcu, 26.10.2017, 10:11
Una volta il più rapido e confortevole mezzo di trasporto, il treno ci offre oggi delle passeggiate più lente, ma anche ricordi e nostalgia. Però, quando apparsero nei Principati romeni della Valacchia e della Moldavia, i treni incutevano paura e stimolavano l’economia allo stesso tempo. Alla metà dell’Ottocento, i Principati, in pieno processo di modernizzazione, inauguravano anche la prima ferrovia diretta verso il sud, lunga 67 km, dalla stazione Filaret di Bucarest verso il porto di Giurgiu.
Perchè fu scelto questo percorso per la prima ferrovia dei Principati? Ci risponde il direttore del Museo delle Ferrovie Romene di Bucarest, Mircea Dorobantu: Negli anni 1860, sorgeva il problema della costruzione di ferrovie, poichè al sud di Bucarest si trovava la più importante rotta commerciale del tempo: il fiume Danubio, che collegava molte capitali europee, come anche oggi, ed era la principale via di trasporto all’epoca. Già dal periodo del regno di Alexandru Ioan Cuza era stato posto il problema della costruzione di una ferrovia, però in quel momento in Romania mancavano gli specialisti nel settore. Invece, le ferrovie britanniche, rappresentate allora da diverse compagnie private, erano interessate a sviluppare l’interscambio con questa zona dell’Europa, per cui una di queste imprese inoltrò l’offerta di costruire la ferrovia Bucarest – Giurgiu in cambio della concessione. Di conseguenza, fu disposta la concessione del terreno e della ferrovia per 99 anni. L’imprenditore John Trevor Barclay costruì questa ferrovia secondo principi tipicamente inglesi. Anche oggi, se percorriamo questo tratto, possiamo ancora notare i serbatoi idrici a torre delle fermate di Comana e Giurgiu, che sono proprio quelli del 1869. Sono ancora visibili le piccole lastre originali del 1869.
La compagnia inglese John Trevor Barclay & John Staniforth iniziò i lavori nel 1866, e il 19/31 ottobre del 1869 la ferrovia Bucarest – Giurgiu veniva inaugurata. Le locomotive e le carrozze – sia merci che passeggeri – avevano l’aspetto di quelle inglesi, ovviamente. Mircea Dorobantu aggiunge: Le prime locomotive erano sia per treni passeggeri che per merci. Agli inizi delle ferrovie, e anche sul tratto Bucarest – Giurgiu – un treno passeggeri era composto di due carozze di prima classe, due di seconda, tre della terza e due per i bagagli. I viaggiatori erano molto spaventati dal treno. Per loro, viaggiare nella carrozza a fuoco era una cosa molto strana e alcuni non se ne allontanavano, abituati con i mezzi trainati dai cavalli, che sapevano come aggirarli. Perciò si verificarono anche degli incidenti. Persone che si trovavano in banchina venivano agganciate dal treno, per cui all’inizio, un addetto della stazione saliva sul cavallo e suonava un corno per tenere la gente lontana dal treno.
La successiva ferrovia dei Principati fu costruita in Moldavia, prolungando quella già esistente che veniva dall’estero, sulla rotta Leopoli – Cernauti – Suceava – Roman. Il prolungamento romeno cominciò a Roman e continuò fino a Bucarest. Però lì la destinazione finale non era la stazione Filaret, nel sud della capitale, bensì un’altra, nuova a quei tempi, costruita sulla rotta Bucarest – Targoviste, e diventata nel frattempo il principale nodo ferroviario della Capitale: Gara de Nord (Stazione Nord), inaugurata nel 1872.
All’inizio, le due stazioni non erano collegate, spiega il direttore del Museo delle Ferrovie Romene, Mircea Dorobantu: Successivamente venne allestita una linea di comunicazione tra le due stazioni poichè, a partire dal 1880, grazie alla grandissima importanza delle ferrovie, sorse il problema della fondazione di un’amministrazione unica e ottimamente organizzata. Perciò, nel 1880, venne creata la Direzione Principesca Delle Ferrovie Romene. Intanto, lo stato romeno riscattò le ferrovie dai concessionari che le aveno costruite e le gestivano, per inserirle in un sistema unitario, diretto da un’unica amministrazione. (traduzione di Iuliana Anghel)