Lo scrittore Vasile Voiculescu
Vasile Voiculescu è rimasto nella letteratura romena come un valoroso poeta religioso e autore di prosa fantastica, ma anche nella storia della resistenza anticomunista
Christine Leșcu, 11.05.2017, 19:57
Nato a novembre 1884 nella provincia di Buzău e deceduto 54 anni fa, nel 1963, Vasile Voiculescu è rimasto nella letteratura romena come un valoroso poeta religioso e autore di prosa fantastica, ma anche nella storia della resistenza anticomunista perché è stato un detenuto politico, arrestato per le sue convinzioni religiose. Medico di professione e appassionato di letteratura, Vasile Voiculescu non ha mai abbandonato nessuno di questi due aspetti della sua esistenza. Ha debuttato nel 1916 con il volume Poesie”, mentre negli anni 1917 – 1918 ha esercitato la sua professione di medico nella prima guerra mondiale. Dopo la conclusione della pace, ha continuato a fare il medico, prima come medico di circoscrizione a Bucarest, poi presso l’Amministrazione dei Domini della Corona dal 1920, pubblicando contemporaneamente poesia e drammaturgia. In quel periodo, il suo valore cominciava già ad essere riconosciuto negli ambienti letterari.
Considerato un poeta religioso e tradizionalista, Voiculescu da destato sorpresa tra i suoi colleghi scrittori, ad un certo momento, scrivendo prosa fantastica, di ispirazione folcloristica, un genere piuttosto marginale nella letteratura romena. Su questa sua preferenza offre particolari lo storico e critico letterario Florentin Popescu: La sua prosa ha sorpreso molti. Gli scrittori si incontravano a casa di Barbu Slătineanu, che era un collezionista di ceramica e di dischi. La sua casa si trovava nel quartiere Uranus-Izvor, che oggi non c’è più, è stato demolito. Gli scrittori si incontravano lì e leggevano e fu proprio in quella casa che Voiculescu lesse ai colleghi per la prima volta i suoi racconti fantastici. Molti critici ne furono entusiasti, sebbene, all’inizio, Voiculescu, non si fosse reso conto del valore di queste opere. Secondo lui, da una cosa che gli era sembrata un gioco, ne era uscito un racconto.
Il valore letterario dei racconti fantastici non era però un gioco e grazie all’apprezzamento di cui godeva in campo culturale, dal 1930 cominciò a realizzare il programma settimanale L’Ora del Villaggio”, a Radio Romania, e dal 1933 diventò responsabile letterario presso la Radiodiffusione e poi direttore del programma letterario fino al 1945. Florentin Popescu ha raccontato alcuni momenti dell’attività radiofonica di Vasile Voiculescu: Alla Radio, svolse un ruolo molto importante. Tra l’altro, curava un programma rivolto ai contadini che conteneva consigli di medicina, raccolti parzialmente in un volume pubblicato nel 1935 e intitolato Toate leacurile la îndemână / Tutte le cure a portata di mano”, un primo volume di medicina omeopatica, naturista apparso in Romania. (…) Era molto contento e gli faceva un enorme piacere sostenere i giovani. Ad un certo momento, è venuta nello studio la giovane poetessa Magda Isanos, che più tardi è stata molto apprezzata. Purtroppo è morta giovane e Voiculescu ha deplorato la sua morte. Alla Radio, anche se a volte era annoiato e irritato a causa delle chiamate e delle insistenze dei velleitari, aveva tuttavia la capacità e la diplomazia di accettare e di mandare in onda solo ciò che considerava di valore.
Dopo il 1944, Vasile Voiculescu partecipò agli incontri letterari del gruppo Il rogo acceso” presso il Monastero Antim di Bucarest, un gruppo formato da intellettuali e letterati di fede ortodossa. Purtroppo, le autorità comuniste smantellarono il gruppo, buttando in carcere i suoi membri, tra cui anche Vasile Voiculescu, motivo per cui la sua opera entrò in un cono d’ombra.
L’opera dello scrittore fu analizzata soprattutto dopo la sua morte e dopo la sua riabilitazione, perché come si sa, dovette scontare ingiustamente una pena di 4 anni di carcere. Aveva 73 anni quando fu incarcerato, e al ritorno dalla prigione era fisicamente distrutto. Esistono testimonianze raccapriccianti dei suoi figli all’uscita dal carcere. Era nel 1958, un periodo nero nella storia, in cui furono incarcerati alla rinfusa intellettuali, scienziati e militari di carriera. Parzialmente Voiculescu fu incarcerato per le sue convinzioni religiose, ma nel dossier erano menzionate anche alcune poesie in cui i commissari politici avevano cercato di trovare per forza alcuni riferimenti politici, come se il poeta avesse scritto contro l’URSS. — ha raccontato Florentin Popescu.
Liberato dal carcere nel 1962, Vasile Voiculescu sopravvisse solo per quasi un anno. Dopo la sua morte furono pubblicati gli straordinari Ultimi sonetti di William Shakespeare in traduzione immaginaria” e il romanzo fantastico Zahei il Cieco”. (tr. G.P.)