Paesaggisti tedeschi a Bucarest
Città mercantesca, Bucarest era allinizio dellOttocento priva di un piano urbanistico e piena di giardini o frutteti, di proprietà privata.
Christine Leșcu, 03.12.2016, 19:05
Città mercantesca, Bucarest era all’inizio dell’Ottocento priva di un piano urbanistico e piena di giardini o frutteti, di proprietà privata. Forse per questo, i bucarestini hanno avvertito il bisogno di allestimento di spazi pubblici per le passeggiate solo con la modernizzazione del concetto sulla città. Solo nel 1830, i Regolamenti organici (la prima costituzione incipiente dei Principati Romeni) stipulavano l’allestimento di tre giardini, piazze pubbliche e luoghi di passeggio. I lavori furono avviati nel 1832 solo per uno dei luoghi, il cosiddetto Vicolo Grande, ovvero la Via Kiseleff di oggi, nella periferia settentrionale di Bucarest. Per questi primi tentativi di abbellimento dello spazio pubblico furono portati specialisti stranieri. Anche i primi giardinieri pubblici ed orticoltori furono stranieri: due fratelli svizzeri, Louis Adolphe e Samuel Leyvraz aprirono nel 1841, il primo vivaio sulla Collina Filaret. Però furono gli architetti paesaggisti tedeschi a mettere la loro impronta sull’aspetto dei parchi che oggi sono emblematici a Bucarest.
La storica dell’arte Oana Marinache spiega: Accanto agli svizzeri, vi furono anche architetti paesaggisti, ingegneri e giardinieri prussiani, tra cui menzionerei Carl Friedrich Meyer, paesaggista della prima metà del XIX-esimo secolo. Purtroppo, morì in un incidente stupido nel 1852. Se fosse vissuto, avrebbe avuto un maggiore contributo sia a Bucarest, che in altre città del Paese. A lui dobbiamo i primi giardini pubblici di Bucarest, tra cui il Giardino Cişmigiu, il Giardino sul Viale, oppure quello del Palazzo Principesco Estivo di Cotroceni. Nella seconda metà del XIX-esimo secolo, ritroviamo il nome di un altro architetto imperiale, ulteriormente in servizio presso la famiglia reale. Si tratta di Wilhelm Knechtel che aveva lavorato per l’imperatore del Messico, l’arciduca Massimiliano di Asburgo salito al trono del Messico e ulteriormente cooptato dal principe Carlo di Hohenzollern e portato a Bucarest. Knechtel si stabilì nel nostro Paese, gettando le basi di una nuova dinastia professionale perché anche i suoi eredi lavoravano nello stesso settore. A Knechtel dobbiamo, infatti, i principali giardini intorno ai palazzi reali. Egli diventò anche il direttore dei giardini pubblici e lavorò sotto il coordinamento dei ministeri del governo romeno.
Il Giardino sul Viale (Grădina de la Şosea), allestito sempre nella zona del Viale Kiseleff di oggi, all’estremità settentrionale di Calea Victoriei (la Via della Vittoria), fu inaugurato secondo i piani di Meyer nel 1847. Per l’allestimento del Giardino Cişmigiu, dovette essere bonificata la palude che copriva prima la zona. Secondo il piano di Carl Friedrich Meyer, la palude fu trasformata in laghetto e fu progettato un sistema di fognature. Fu sempre lui a progettare nel futuro giardino pubblico i prati, agli arbusti, le colline, le grotte e i sentieri serpeggianti. Purtroppo, Meyer, morì nel 1852 e quindi non partecipò neanche all’inaugurazione del giardino Cişmigiu, nel 1854. L’aspetto di oggi del parco è dovuto ad un altro paesaggista tedesco, Friedrich Rebhuhn, al quale si rivolse la Regina Maria, scontenta, più decenni dopo, dello stato di trascuratezza di una parte del giardino.
Oana Marinache ci ha parlato del contributo dell’architetto-paesaggista, Friedrich Rebhuhn: Lui trasformò praticamente uno spazio relativamente selvaggio, in cui non si era intervenuto molto, siccome Meyer non aveva fatto altro che bonificare la palude. A Rebhuhn dobbiamo l’allestimento di alcune zone romantiche, ad esempio, le rovine, il sentiero delle rose, le pergole, la costruzione della casa del direttore. Egli dedicò tutta la sua vita ai giardini pubblici e abitò in una casetta nei pressi del parco Cişmigiu e del Liceo Gh. Lazăr.
Sempre al nome di Rebhuhn è legato anche l’allestimento paesaggistico del maggiore parco della Capitale, l’attuale parco Herăstrău. Collocato sempre al nord, nei pressi del Museo del Villaggio, inaugurato nel 1936, esso fu intitolato inizialmente il Parco Carlo II”, e i lavori nella zona cominciarono negli anni 30. Sito in una zona circondata dall’acqua, anche nel suo caso fu necessaria una bonifica per poter allestire i sentieri, i prati e il lago. Inaugurato nel 1939, il Parco Herăstrău, così come lo ha progettato Rebhuhn, si stende su una superficie di circa 180 ettari, che includono anche il lago. (tr. G.P.)