Il Teatro Nazionale di Iaşi
200 anni fa, nel 1816, nella capitale della provincia storica romena della Moldavia, Iasi, fu presentata la prima pièce teatrale in lingua romena. Più tardi, nel 1840, furono gettate le basi del Teatro Nazionale di Iaşi
România Internațional, 12.02.2016, 20:21
200 anni fa, nel 1816, nella capitale della provincia storica romena della Moldavia, Iasi, veniva presentata la prima pièce teatrale in lingua romena. Più tardi, nel 1840, furono gettate le basi del Teatro Nazionale di Iaşi, mentre nel 1896, 120 anni anni fa, fu fondato l’edificio che, da allora, è sede della più importante istituzione teatrale della città. La sede del teatro di Iaşi, ritenuto oggi uno dei più impressionanti edifici della Romania, apparve in seguito ad una tragedia, come spiega il direttore artistico dell’istituzione, Daniel Busuioc: All’inizio, il teatro di Iaşi aveva sede in un’edificio nel parco Copou chiamato Il Teatro Grande del Copou”. Ma questo edificio bruciò nel febbraio del 1888 e, fino al 1894, andarono avanti le pratiche per la costruzione di un nuovo teatro nazionale. In una lettera rivolta al letterato Titu Maiorescu, allora Ministro della Pubblica Istruzione, si precisava che per Iaşi, la mancanza del teatro non si poteva paragonare a nient’altro. E come se la città di Iaşi fosse lasciata al buio, buttata in una vità di frivolità.” Perciò, l’attuale edificio fu eretto sullo sfondo delle grandi aspettative degli attori e della comunità. La costruzione cominciò nel 1894 e fu ultimata nel 1896, in base ai progetti degli architetti viennesi Fellner e Helmer. La costruzione propriamente detta venne affidata ad una compagnia romena. A quel periodo risale anche l’inizio dell’illuminazione pubblica a Iaşi. Lo stile dell’edificio è ecclettico, con elementi barocchi, rococo e del neo-classicismo viennese. La sala grande ha 750 posti. Esiste un candelabro con lampadine di cristallo portate da Venezia. Le quinte principali dipinte dal maestro viennese Lenz, sono le uniche quinte dipinte che si conservano ancora e raffigurano un’allegoria della vita con le tre età al centro, mentre a destra è rappresentata simbolicamente l’Unione dei Principati romeni. Il soffitto è dipinto da Alexander Goltz ed ha come tema ”Il Racconto”, rappresentato figurativamente da allegorie paradisiache, ninfe e angeli inquadrati in una stuccatura rococo. Sempre sul soffitto, sopra il luogo dell’orchestra, è raffigurato lo stemma delle quattro province romene unite.
Il 1 e il 2 dicembre 1896 venne inaugurata la Sala Grande con L’ouverture Nazionale” di Flechtenmacher, i vodeville La musa di Burdujeni” di Costache Negruzzi e Cinel-cinel” di Vasile Alecsandri e con la commedia in versi Il poeta romantico” di Matei Millo. Gli incassi della prima serata furono donati ai poveri, mentre quelli della seconda serata andarono agli artisti. Attualmente l’edificio del Teatro Nazionale di Iaşi non è solo luogo dove vengono messi in scena spettacoli, ma è anche un museo in cui sono conservati oggetti salvati dalla sala iniziale sul colle del parco Copou.
Nella stagione 1888-1889 a Iasi veniva messo in scena lo spettacolo Amleto. Dopo l’incendio del 1888, furono salvati alcuni costumi, per cui oggi abbiamo ancora quello indossato dal grande attore Grigore Manolescu in Amleto”. E’ esposto nel foyer del Teatro Nazionale. Abbiamo inaugurato anche una mostra con l’aiuto del Museo della Letteratura di Iaşi che ci ha messo a disposizione costumi e oggetti appartenuti agli attori, locandine e altri materiali, tutti esposti nella hall del Teatro. Gli spettatori possono vedere, ad esempio, un oggetto per l’illuminazione della sala utilizzato anche al Teatro sul colle del Copou, oppure costumi appartenuti a grandi attrici del passato. — afferma il direttore artistico Daniel Busuioc.
Nell’autunno dello scorso anno, l’emittente televisiva BBC ha realizzato una classifica dei più belli teatri del mondo e quello di Iaşi si è piazzato al secondo posto. (traduzione di Gabriela Petre)