Lo scultore Gheorghe Leonida
La statua di Cristo Redentore di Rio de Janeiro è tra i più celebri monumenti del mondo. Pochi sanno, però, che il volto della statua è opera dello scultore romeno Gheorghe Leonida.
Monica Chiorpec, 14.01.2016, 15:49
La statua di Cristo Redentore di Rio de Janeiro è tra i più celebri monumenti del mondo. Pochi sanno, però, che il volto della statua è opera dello scultore romeno Gheorghe Leonida. Adrian Parvu, capo del Dipartimento Scultura dell’Università Nazionale di Belle Arti di Bucarest ricorda che l’artista è meno noto in Romania. D’altronde, è anche morto a soli 50 anni.
Infatti, il volto di una delle più importanti statue del Novecento, quella di Rio de Janeiro, è sua opera. Come abbiamo scoperto dai suoi lavori, Gheorghe Leonida è uno scultore che appartiene alla scuola francese. Si è laureato in belle arti a Bucarest, quindi ha studiato in Italia e Francia. Le sue sculture si rifanno alla scuola francese, una scuola classica di scultura. In quel periodo, moltissimi scultori si ispiravano a Rodin. In Romania sono stati conservati pochissimi lavori, soprattutto nudi, tra cui uno di donna, bellissimo, al Museo Nazionale d’Arte di Bucarest. Questo lavoro ricorda Rodin, nella costruzione delle forme. Leonida fu uno degli scultori che avrebbe potuto diventare uno dei grandi nomi dell’arte romena, se l’esistenza glielo avesse consentito, spiega Adrian Parvu.
L’idea di realizzare il celebre monumento collocato nel sud della città brasiliana di Rio de Janeiro venne lanciata per il centesimo anniversario dell’indipendenza del Brasile. Con il sostegno della Francia e del Vaticano, la statua in stile art deco, progettata dallo scultore francese Paul Landowski, fu inaugurata il 12 ottobre del 1931. E’ alta 30 metri, di cui 8 fanno parte del basamento, con l’apertura delle braccia di 28 metri, e pesa 635 tonnellate.
All’interno del basamento si trova una cappella che può accogliere 150 persone. Diventato celebre in Francia come ritrattista, Gheorghe Leonida fu incluso da Paul Landowski nel gruppo che si mise a lavorare alla gigantesca statua di Rio de Janeiro nel 1922. A lui venne affidato il volto della statua del Redentore.
ll ritratto della statua è del tutto speciale, in quanto rientra in una certa ieraticità conferita sia dalla dimensione che dalla tematica. In un certo qual modo, è uno sguardo moderno su una statua e sul ritratto nella scultura, attraverso la semplificazione dei volumi, l’accuratezza delle forme, il rinvio dei tratti al decorativismo. Comunque, il semplice fatto che gli è stato affidato questo progetto dice tanto della sua capacità. E’ ovvio che aveva un talento speciale, perchè il ritratto nella scultura è la cosa più difficile da realizzare. Molto più difficile di altri elementi del corpo umano, ma anche di altri temi che uno scultore può affrontare, aggiunge Adrian Parvu.
Riconosciuto per la raffinatezza del lavoro e per la capacità di affrontare dei temi difficili, lo scultore romeno Gheorghe Leonida è ingiustamente escluso dai grandi nomi dell’arte moderna. Certamente, se lo paragoniamo ai suoi contemporanei – Brancusi, Paciurea – lui non ha potuto dimostrare la sua piena capacità creativa. Resta, però, una delle figure importanti della scultura romena, e dobbiamo visitare i musei per vedere le sue opere e per ammirare la sua capacità di raffigurare il corpo umano, i suoi movimenti, di trasmettere attraverso questi volumi idee e sentimenti, come hanno fatto, d’altronde, tutti gli scultori a lui contemporanei, conclude il capo del Dipartimento Scultura dell’Università Nazionale di Belle Arti di Bucarest.
Tornato in Romania dopo aver ultimato il progetto brasiliano, Gheorghe Leonida ha continuato a scolpire. Si è spento nella primavera del 1942, cadendo dal tetto della casa di famiglia a Bucarest. I suoi lavori si trovano al Castello di Bran, in provincia di Brasov (centro della Romania), al Museo Nazionale d’Arte e in altri musei importanti di Bucarest.