Ritratto del drammaturgo Eugène Ionesco
Nato il 26 novembre 1909 a Slatina, in Romania, Eugène Ionesco fu uno dei promotori del teatro dellassurdo e membro dellAccademia francese.
Monica Chiorpec, 02.02.2015, 16:35
Nato il 26 novembre 1909 a Slatina, in Romania, Eugène Ionesco fu uno dei promotori del teatro dell’assurdo e membro dell’Accademia francese. Il padre, Eugen Ionescu, era avvocato e la madre, Marie-Thérèse, aveva la cittadinanza francese. Quando aveva 4 anni, la famiglia si trasferì in Francia, e ci rimase fino al 1924. Dopo il divorzio dei genitori, l’adolescente Eugène tornò in Romania col padre, e continuò gli studi presso il Collegio Nazionale Sfântul Sava” di Bucarest.
Nel 1936, sposò Rodica Burileanu, e nel 1938 partì per Parigi con una borsa di studio. Lavorò come addetto culturale presso il Governo di Vichy. La sua nomina è dovuta alla politica di Mihai Antonescu, allora ministro degli Esteri della Romania che inviò più intellettuali romeni a lavorare nella diplomazia nei Paesi a cui erano legati dal punto di vista affettivo.
La prima piéce teatrale di Ionescu, La cantatrice calva”, fu presentata per la prima volta l’11 maggio 1950, al Théatre de la Huchette, con la regia di Nicholas Bataille, messa in scena dietro suggerimento di Monica Lovinescu, la celebre voce di Radio Europa Libera. La prima piéce di Ionescu fu accolta molto favorevolmente dalla critica francese e diventò la più longeva del piccolo teatro parigino. I temi prediletti dell’opera del drammaturgo di origine romena sono la solitudine e l’isolamento e soprattutto l’ossessione della morte, dalla morte del pensiero e del linguaggio, fino alla morte incompresa e apparentemente impossibile da accettare dell’individio. Eugen Ionescu si è spento il 28 marzo 1994, a Parigi. Nel 2009, in occasione del centenario della sua nascita, l’opera di Eugen Ionescu fu celebrata ufficialmente in tutto il mondo, su proposta della Romania.
In una registrazione fatta poco dopo gli avvenimenti del dicembre 1989 in Romania, conservata negli archivi della Radiodiffusione Romena, Eugène Ionesco trasmetteva da Parigi un messaggio ai romeni. Viva la Romania libera! Vi amo e sono accanto a voi! Godetevi il Natale e allo stesso tempo piangete per i vostri morti che sono anche i miei. Viva la Romania libera! Sono contento che, anche se sono anziano, sono riuscito a vedere la liberazione della Romania, per la quale avevo quasi perso la speranza. Avete avuto un immenso coraggio … Un bacio e un forte abbraccio a voi tutti, fratelli miei romeni!” (traduzione di Gabriela Petre)