La Madonna nella cultura popolare romena
La Vergine Maria è uno dei più forti e più spesso invocati santi in situazioni speciali. Di conseguenza, ha uno statuto del tutto particolare nella tradizione romena, soprattutto nella cultura popolare.
Monica Chiorpec, 09.08.2013, 10:51
La Vergine Maria è uno dei più forti e più spesso invocati santi in situazioni speciali. Di conseguenza, ha uno statuto del tutto particolare nella tradizione romena, soprattutto nella cultura popolare. Numerose leggende con e sulla Madonna hanno costituito anche il tema di un volume pubblicato dal noto etnologo Simeon Florea Marian ai primi del Novecento, dal titolo Le leggende della Madonna”. Inoltre, la Vergine è una presenza costante anche nel testo dei canti augurali romeni. Per quanto riguarda la qualità protettrice delle persone, la Beata Maria Vergine è invocata dalle donne che stanno per partorire.
La Madonna è quella che protegge, sorveglia, è persino un modello per la donna romena. La spiegazione consiste nel fatto che nella nostra cultura, su filiera ortodossa, il culto della Vergine Maria è stato accentuato soprattutto in questa qualità speciale, di Madre di Dio, e non in quella di Sempre Vergine. La storia del Cristianesimo ha visto molte discussioni teologiche relative allo statuto che la Madonna deve avere nell’ambito della visione cristiana. Nella cultura popolare romena è stata percepita con questo lato eccezionale di donna sempre senza peccato, ma rimasta molto vicina alla gente, conservando un lato umano eccezionale”, spiega Sabina Ispas, direttrice dell’Istituto di Etnografia e Folclore Constantin Brăiloiu” di Bucarest.
Questo aspetto è il più frequente nei testi degli auguri rituali. La Madonna assume spesso, nel testo popolare romeno, valenze al confine tra umano e surrealistico.
La Madonna è la mediatrice tra Dio, di cui è la Madre, e il resto del mondo, che poteva essere pericoloso o aggressivo. La Madonna è presentata nei momenti difficili del parto, quando quasi nessuno voleva starle vicino. Allorquando il pioppo le turba la tranquillità col fruscio delle foglie, quando il cavallo nitrisce, addolorata che queste parti del creato non la aiutano a partorire il Redentore, predice che la foglia del pioppo sarà per sempre mossa dal vento, e il cavallo non sarà mai sazio. Tutto ciò per non aver accettato di collaborare con la Divinità in quel momento speciale, in cui Dio doveva prendere forma umana. Non è una maledizione, come interpretano alcuni etnografi questo episodio, nè una forma di espressione del dolore della donna come tale, ma una perennità dei tratti che una parte del creato ha manifestato allorquando Dio ha preso forma umana. Queste parti negative, che non sono state controllate in quel momento, sono rimaste perenni”, aggiunge Sabina Ispas.
Nella tradizione romena, alla personalità della Madonna viene attribuito il compito principale di mediatore tra uomo e Divinità. E’ il più spesso invocata nei momenti difficili, ma riceve anche i ringraziamenti dell’intera comunità quando la vita scorre in ordine ed equilibrio. Alla Vergine Maria sono dedicate due feste religiose annuali. La più importante è l’Assunzione, celebrata il 15 agosto. (trad. Carmen Velcu)