Il Casinò di Vatra Dornei
Vatra Dornei non è conosciuta solo come una località turistica in cui ci si può sciare, ma anche come una termale, grazie alle oltre 40 sorgenti di acque minerali e allaria pulita.
Ștefan Baciu, 13.12.2023, 13:57
Sita in una depressione intramontana dei Carpazi Orientali, a 116 km ovest della città di Suceava, su una rotta ferroviaria e stradale che collega la Bucovina alla Transilvania, la località di Vatra Dornei diventa più attraente nel periodo invernale grazie alle piste da sci che hanno alla base la zona centrale della stazione. Oltre a queste piste sciistiche, ce n’è un’altra lunga 3 mila metri e con un dislivello di 400 metri dove sono organizzate competizioni ufficiali degli sport invernali.
Vatra Dornei non è conosciuta solo come una località turistica in cui ci si può sciare, ma anche come una termale, grazie alle oltre 40 sorgenti di acque minerali e all’aria pulita. Le prime analisi delle acque minerali della zona sono state fatte all’inizio del XIX secolo, mentre nel 1845 è stato costruito il primo stabilimento termale. A Vatra Dornei è stato riaperto di recente il Casinò, dopo 5 anni di lavori di restauro in base a un progetto finanziato con 5 milioni di euro da fondi europei. Abbandonato per molti anni, l’edificio è stato restituito alla Fondazione del Fondo Ecclesiastico Ortodosso Romeno della Bucovina nel 2004, e i lavori di restauro sono iniziati nel 2019. La festa di re-inaugurazione si è svolta martedì, 28 novembre, in occasione del 105 anniversario dell’adozione da parte del Congresso Generale della Bucovina, riunito a Cernăuți, della mozione sull’unione della Bucovina con il Regno di Romania.
Vasile Demciuc, consigliere eparchiale del settore Monumenti, Patrimonio e Architettura Ecclesiastica dell’Arcivescovato di Suceava e Rădăuți, ha parlato del modo in cui è apparso quest’edificio nella zona centrale della stazione di Vatra Dornei: “L’edificio, di proprietà della Fondazione del Fondo Ecclesiastico Ortodosso Romeno della Bucovina, è stato costruito negli anni 1896-1898, il progetto essendo realizzato dall’architetto viennese Peter von Brang. Il Fondo ecclesiastico ortodosso romeno della Bucovina ha acquistato dallo stato austriaco il 27 giugno 1870 per la somma di 1.450.000 fiorini, gulden, moneta austriaca, le tenute di Câmpulung e Jucica e, assieme ad esse, il parco con la superficie di 35 ettari con le Terme di Vatra Dornei. Su questo terreno, il Fondo Ecclesiastico Ortodosso Romeno della Bucovina ha costruito l’edificio delle terme e il casinò Băilor, che in una prima tappa era intitolato il Padiglione Centrale delle terme oppure il Palazzo di cura dello stabilimento termale. Le idee del sindaco dell’epoca, Vasile Deac, e gli investimenti del Fondo ecclesiastico ortodosso romeno della Bucovina a Vatra Dornei hanno portato all’edificazione di una località termale di livello europeo e Vatra Dornei è stata dichiarata città dell’Impero austro-ungarico il 17 dicembre 1907.”
Il casinò venne inaugurato il 10 luglio 1899, alla presenza dell’imperatore Franz Josef e dell’erede del trono, l’arciduca Franz Ferdinand. Al Casinò delle Terme di Vatra Dornei c’erano sale di musica, lettura, danza, biliardo, ma anche una caffetteria e, nonostante la denominazione, al suo interno non si sono mai state sale per giochi d’azzardo.
La riapertura del Casinò Terme di Vatra Dornei è un importante guadagno per la Bucovina. Oltre al fatto che diventerà una grande attrattiva turistica, questo gioiello architettonico ospiterà concerti e spettacoli, ma anche mostre. D’altronde, all’inaugurazione, nelle sale del Casinò erano allestite già diverse mostre, tra cui quella intitolata “Bucovina 1774 – 1944, dall’annessione alla seconda guerra mondiale”, una mostra proposta dal Museo Nazionale della Bucovina, che presenta riproduzioni di alcuni documenti e foto d’epoca, accompagnati da testi esplicativi.