Sebeş
La città di Sebeş è una delle città tipiche della Transilvania, in cui oltre alle costruzioni moderne, si possono vedere anche molte vestigia medioevali.
Ștefan Baciu, 12.11.2023, 18:23
La città di Sebeş è una delle città tipiche della Transilvania, in cui oltre alle costruzioni moderne, si possono vedere anche molte vestigia medioevali. Sita su un’importante rotta che collega il sud della Romania alle città di Deva e Cluj, Sebeş è considerata piuttosto una città di transito, anche se dispone di attrattive turistiche, nonché di alcuni alberghi e agriturismi in cui i visitatori hanno la possibilità di scoprire la gastronomia locale. Le fortificazioni di Sebeş rappresentano un prototipo arcaico nel sistema difensivo urbano della Transilvania, parte di queste essendo integrate nell’attuale architettura della città.
Il museologo Radu Totoianu, del Museo Municipale “Ioan Raica” di Sebeş ci ha parlato delle fortificazioni di una volta: “Sebeș è una delle sette città sassoni importanti, che danno anche la denominazione tedesca della provincia di Siebenburgen, ovvero il Paese delle sette fortezze. La prima menzione nei documenti risale al 1245, poco dopo l’invasione mongola. E’ circondata da una fortificazione con un muro di cinta lungo più di 1.800 metri, con diverse torri che si conservano ancora, tra le quali forse la più famosa è la Torre dello Studente o dei Sarti, perché era gestita e difesa dalla gilda dei sarti.” A questa torre è legata anche una delle leggende della città che parla di uno studente che lottò contro i turchi e fu preso come schiavo. Dopo un lungo periodo di cattività fu rilasciato e arrivò in Italia, dove entro a far parte dell’Ordine dei monaci domenicani. Lo studente scrisse un opera intitolata “Libellus de ritu et moribus turcorum”, considerato il primo trattato europeo di orientalistica del Medioevo.
Un’altra attrattiva di Sebeş è la Chiesa evangelica, la cui costruzione durò così tanto che abbina diversi stili architettonici, da quello romanico, al gotico, con influenze rinascimentali.
Un altro punto di riferimento di Sebeş è l’edificio del Museo Municipale “Ioan Raica”, come sottolinea Radu Totoianu: “Il più importante edificio laico della città di Sebeș è la Casa Zapolya, che ospita il museo ed è legata al nome del re, del voivoda della Transilvania diventato re dell’Ungheria, Ioan Zapolya che, dopo il 1526 quando Vladislav II morì sul fronte, occupò il trono dell’Ungheria. Però, come al solito non tutti concordano. Alcuni ungheresi propongono un altro candidato al trono, Ferdinando di Asburgo della famiglia che regnava in Austria. In tal modo scoppiò una guerra civile e, in questo contesto, il re Zapolya si ritirò con gli eserciti in Transilvania, occupò Sebeș e stabilì la sua residenza e il quartiere generale in quest’edificio in cui è aperto oggi il museo. Infatti, egli si spense sempre qui, nel 1540. Il museo è piccolo, ma molto accogliente. E un museo misto: vi troviamo mostre di archeologia, di storia locale, d’arte. Abbiamo una delle maggiori collezioni firmate dal pittore Sava Henția, nato nella località di Sebeșel, poco lontano da Sebeș e abbiamo anche una collezione di etnografia extra-europea. Si tratta di una collezione dell’esploratore Franz Binder, nato nel 1820 a Sebeș, in una famiglia di farmacisti.”
Dopo il suo ritorno in Transilvania, Franz Binder acquistò una casa nel centro di Sebeş e la trasformò, aggiungendole bassorilievi in pietra, con molti elementi decorativi che illustravano il suo viaggio in Africa. La casa può essere ammirata ancora oggi nella piazza centrale della città.