La Chiesa Riformata-Calvinista di Sântămăria-Orlea
La località di Sântămăria-Orlea, nellovest della Romania, in provincia di Hunedoara, è collocata in un paesaggio idillico, tra le colline.
Daniel Onea, 07.03.2023, 10:58
La località di Sântămăria-Orlea, nell’ovest della Romania, in provincia di Hunedoara, è collocata in un paesaggio idillico, tra le colline. È composta da nove villaggi ed è nota per alcuni monumenti storici speciali, tra i quali la Chiesa Riformata-Calvinista Sântămăria-Orlea. Il prete riformato Bódis Miklós racconta che quando è arrivato nella zona ed ha cominciato ad occuparsi della chiesa, nel 2000, era in uno stato avanzato di degrado. Il tetto era crollato e all’interno dell’edificio si annidavano le colombe. Durante le messe, i credenti dovevano spostare le panchine quando pioveva, e una volta una trave è crollata sopra il pulpito e lo ha distrutto, senza però ferire qualcuno. La situazione è cambiata nel frattempo. La chiesa è stata ristrutturata nel 2016. Al momento è frequentata da sei credenti, tutti pensionati. Fra 15 anni, potrebbe rimanere senza, afferma il prete, ricordando con nostalgia tempi remoti, quando re Michele di Romania stesso partecipava ogni anno a una messa in questa chiesa:
“Qui, a Sântămăria Orlea, 23 anni fa, c’era una comunità che veniva ogni domenica ad ascoltare la messa. Successivamente, la messa è stata tenuta solo due domeniche al mese, mentre adesso si fa solo nell’ultima domenica del mese, alle ore 16:00, oltre alle feste di Natale, Pasqua, Pentecoste o altre feste celebrate dalla chiesa riformata. Prima della pandemia, la chiesa era visitata ogni anno da 5.000 persone. Siamo però contenti che ci siano due giorni in cui la chiesa si riempie di 600, 700 persone. Ogni anno organizziamo una giornata dell’allegria dalla mattina alla sera, una volta per gli ungheresi, un’altra volta per i romeni. In queste occasioni, qui, nel cortile ci sono tavoli pieni, caffè, panini, panettone, involtini, c’è la musica, gruppi, fanfare, cantanti di tutta la Transilvania. L’evento in lingua ungherese si svolge nella prima domenica di luglio, mentre quello in lingua romena, nella terza domenica di ottobre.”
Le decorazioni impressionanti che addobbavano le pareti del luogo di culto sono rimaste coperte per oltre tre secoli da uno strato di calce e sono state riportate alla luce nel 1869. È un monumento speciale, afferma il prete riformato Bódis Miklós: “Ci troviamo davanti a una chiesa di cui si dice che, assieme a quella di Densuș, sia la più antica sul territorio della Romania. Di questa chiesa sappiamo che è stata costruita come una chiesa “standard”. Così come è costruita e collocata dovrebbero essere tutte le chiese che si costruiscono ancora sul territorio della Romania. Fu eretta nel 1243 dalla famiglia Kendeffy, che alla fine della monarchia austro-ungarica era tra le prime otto famiglie più ricche. Avevano 5.000 ettari di foreste nei monti Retezat e poderi fino all’Ucraina di oggi.”
Su una delle pareti della chiesa, sugli affreschi, compare una scritta in lingua latina, in cui si dice che è stata dedicata alla Madonna: “E’ molto interessante che, sebbene si trovi a 15 chilometri dal luogo intitolato la Porta di Ferro della Transilvania, da dove irrompevano sempre i turchi e i tartari, questa chiesa non fu mai distrutta o bruciata. Si è conservata così com’era stata costruita nel 1243. Il suo valore consiste nel fatto che ha quattro strati di affreschi. Non ho mai visto in Romania una chiesa che avesse quattro strati di affreschi diversi.”