La chiesa fortificata di Cloasterf
Collocato in provincia di Mures, al centro della Romania, il paesino di Cloasterf, appartenente al Comune di Saschiz, è il posto ideale per rilassarvi. Vi aspettano agriturismi moderni, ma anche vintage, con mobili vecchi dipinti a mano e senza tv.
Daniel Onea, 08.11.2018, 14:03
Collocato in provincia di Mures, al centro della Romania, il paesino di Cloasterf, appartenente al Comune di Saschiz, è il posto ideale per rilassarvi. Vi aspettano agriturismi moderni, ma anche vintage, con mobili vecchi dipinti a mano e senza tv. L’attrattiva del paesino è la chiesa fortificata, costruita secondo il modello di quella più grande di Saschiz. Gli spettacolari mobili barocchi si sono conservati dai secoli XVII-XVIII. Ci accompagna il curatore della chiesa, Aurel Chereches.
Storicamente, le invasioni turche sempre più frequenti negli anni 1462-1482 diedero una spinta alla fortificazione dei borghi e dei villaggi della Transilvania. La maggioranza delle comunità sassoni decise di consolidare la difesa delle proprie località. Il sistema di fortificazioni creato, che rimase attivo fino al 1700, fu costruito con sforzi continui. Il 1493, l’anno delle grandi invasioni turche, fu decisivo per la fortificazione delle chiese. In quel periodo furono gettate le basi delle chiese fortificate con torri e cinte murarie contro l’artiglieria leggera. Dal punto di vista amministrativo, nel Medioevo, il paesino di Cloasterf – Klosdorf in tedesco e Kluisderf in dialetto sassone, fu possedimento del Convento di Cârţa, spiega Aurel Chereches.
Il complesso della chiesa fortificata si trova lungo la strada principale. Si tratta di un complesso omogeneo: la chiesa evangelica e la cinta muraria a quadrilatero, con torri agli angoli, tutto costruito in un’unica tappa, tra il 1521 e il 1524. La chiesa fortificata di Cloasterf è rilevante per l’ultimo modello del genere, concepito per far fronte alle armi da fuoco. Il primo riferimento documentario al nome della località, risalente al 1267, richiama San Nicola – Nikolaus, quindi Klausdorf. Il documento descrive lo stabilimento come una fortezza sassone di difesa contro le invasioni dei tartari. Altri documenti indicano il primo riferimento in un elenco delle proprietà dell’abbazia di Cârţa risalente al 1322. Nel 1353 venne costruita la vecchia chiesa che precedette l’edificio attuale. Verso i primi del Cinquecento, Cloasterf era noto come un paesino raffinato, con brava gente. Dopo la costruzione della chiesa fortificata, nel 1521, venne istituito l’insegnamento obbligatorio per tutti i sassoni. Il fatto che la gente cominciò a leggere e a scrivere fece fiorire la civiltà, spiega ancora Aurel Chereches.
La cittadella fu restaurata dalla Fondazione Mihai Eminescu Trust. Oltre alla torre campanaria, scoprirete anche una stanza per gli ospiti, con mobili tradizionali dei sassoni. Quindi, una destinazione per tutte le stagioni dell’anno, facilmente accessibile grazie agli aeroporti di Targu Mures e Sibiu.
Rubrica realizzata con il sostegno del Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo di Romania, attraverso il programma Diversità e patrimonio culturale rispecchiati nei media, Chiese e fortezze delle province di Brasov e Sibiu.