Busteni
Radio Romania vi invita sulla Valle del Prahova, a sole due ore de Bucarest, a scoprire la città - stazione montana di Buşteni.
Ana-Maria Cononovici, 11.07.2018, 09:53
Radio Romania vi invita sulla Valle del Prahova, a sole due ore de Bucarest, a scoprire la città – stazione montana di Buşteni. Secondo le statistiche, il 32% dei turisti che visitano la provincia di Prahova si fermano a Buşteni, che si piazza quindi al secondo posto nel top delle stazioni della zona. Per un afflusso così grande di turisti, l’infrastruttura turistica è stata messa a punto molto bene: ci sono 200 posti per alloggiare, tra ville, agriturismi e alberghi.
Soprannominata anche la perla ai piedi dei Caraiman oppure la porta dei Bucegi, la stazione Buşteni offre ben 200 itinerari montani segnati. Se vogliono vedere la Sfinge, la Croce (degli Eroi del Popolo) sulla cima Caraiman, oppure soltanto godersi la freschezza dei boschi, i visitatori possono utilizzare itinerari più brevi o più lunghi oppure possono salire con la funivia. A chi vuole solo fare una breve passeggiata nella foresta consigliamo l’itinerario verso la Cascata Urlătoarea, che si può percorrere in circa un’ora, camminando piano. Per i turisti più allenati, invece, ci sono itinerari più difficili, come Jepii Mici o Jepii Mari oppure percorsi più lunghi, di 6-7 ore, verso la Cima Omu (2505 m).
Anche in piena estate, chi ama il freddo, può godersi la neve salendo sulla Valle Bianca. Ma anche per coloro che preferiscono restare ai piè della montagna una semplice passeggiata può essere piacevole grazie al paesaggio spettacolare offerto dalla cima Caraiman, ma anche dalle case e ville eleganti, con architettura rustica. Nella città, si possono visitare pure la Casa memoriale dello scrittore Cezar Petrescu e il Castello Cantacuzino.
Il museologo Octav Avramescu ci ha offerto maggiori dettagli sulla Casa memoriale di Cezar Petrescu, in cui lo scrittore ha abitato dal 1937 fino alla sua morte, diventata museo nel 1967: Nella casa ci sono tre collezioni interessanti, una collezione d’arte tradizionale, una di pittura, altre arti grafiche e statue appartenute a Cezar Petrescu, comprate da artisti suoi contemporanei, alcuni addirittura amici suoi, e comunque collaboratori presso i giornali per i quali ha lavorato. C’è anche una collezione di libri, una ricca biblioteca con 13 mila volumi e più di 16 mila periodici, raccolti in una sala stampa. Cezar Petrescu è venuto ad abitare in questa casa a 45 anni, per dedicare più tempo alla scrittura, lasciando indietro una intensa carriera di pubblicista e giornalista. Il soggiorno è arredato secondo il desiderio dello scrittore. Il concetto del museo è di mantenere la casa esattamente com’era quando era abitata. I mobili erano stati ordinati presso artigiani di Bucarest e nella hall sono esposti quadri di Iser, Demian, Jichidi, Lowendhal nonché le statue di Oscar Han, ha spegato Octav Avramescu.
Un ufficio per l’accoglienza degli ospiti – allestito dallo scrittore al pianterreno della casa, dove inizia anche la collezione di libri, la maggior parte in francese, in questa stanza – più uffici-biblioteca, ma anche un balcone in cui sono esposte una scatoletta di farmaci e una con un bricco da caffè dell’epoca completano l’offerta della casa memoriale.
Aperto nel 2010, il Castello Cantacuzino inaugurava nel 2015 la Galleria d’Arte, la prima esposizione essendo dedicata al pittore spagnolo Salvador Dali. Sono seguite mostre di Pablo Picasso, Marc Chagall e Vincent Van Gogh, mentre quest’anno il castello ha ospitato il 16 giugno l’inaugurazione della mostra 100 anni Romania. 100 sculture. 100 giorni, un evento dedicato alla celebrazione del Centenario dell’Unità. Più di 100 sculture, alcune alte più di sei metri, realizzate in circa 80 tonnellate di materiale, firmate da artisti come Paul Neagu, Darie Dup, Aurel Vlad, Mircea Roman, Peter Jecza, Marian Zidaru, Nicolae Fleissig, Liviu Mocan e molti altri, aspettano visitatori fino al 24 settembre. Le opere sono realizzate in andesite, legno, metallo, marmo, bronzo, pietra, cemento, granito, vetro, acciaio e ottone.