Il Castello dei Corvino (Hunyad)
Eretto nel XV-esimo secolo da Giovanni Hunyadi sul posto di un antica fortificazione, il castello è un edificio imponente, con torri, bastioni e un torrione. Attualmente, è restaurato e funziona come museo.
Ana-Maria Cononovici, 08.10.2016, 17:05
Il Castello dei Corvino, o Hunyad, un luogo raccomandato da Trip Advisor, ha ricevuto quest’anno un Certificato di eccellenza. Sito nel sud-ovest della Transilvania, nel centro della provincia di Hunedoara, il Castello dei Corvino è la prima cittadella costruita a Hunedoara, per la volontà del regno d’Ungheria dell’epoca di controllare efficacemente, dal punto di vista militare ed economico, la zona compresa fra Deva e Haţeg.
Sorin Tincu, il direttore del Museo di archeologia, storia ed etnografia di Hunedoara, ci ha detto perché vale la pena di visitare la zona: Vale la pena di venire a Hunedoara per visitare uno dei più importanti castelli del sud-est europeo, forse il più importante complesso di architettura gotica della Romania, in cui possiamo riscoprire una serie di elementi tipici di questo stile architettonico: da cornici e portali fino agli affreschi presenti già nella Loggia Matia, una rarità nel paesaggio romeno, perché è uno dei pochi affreschi laici del XV-esimo secolo, che si conservano ancora.
Il Castello è stato eretto nel XV-esimo secolo da Giovanni Hunyadi sul posto di un antica fortificazione, su una roccia a piè della quale scorre il ruscello di Zlaşti. E’ un edificio imponente, con torri, bastioni e un torrione. Il tetto alto è coperto da tegole policrome. Attualmente, il castello è restaurato e funziona come museo. Ci si arriva attraversando un ponte di legno sostenuto da quattro pilastri massicci di pietra, collocati proprio nel letto del ruscello Zlaşti, lasciando indietro la corte degli ussari e la nicchia in cui si trova la statua di San Giovanni Nepomuceno, il protettore dei ponti.
Sorin Tincu, il direttore del Museo di archeologia, storia ed etnografia di Hunedoara, ha fatto per noi un breve giro del castello: Una volta entrati nel castello, veniamo a conoscere il lato sanguinoso della vita medioevale, scoprendo sia il carcere, che la cosiddetta stanza dei tedeschi e il bastione di tortura, in cui oggi ritroviamo ricostruiti elementi e mobili tipici per questa attività nel XV-esimo secolo. Andando avanti, le frecce ci indicano la Loggia Matia, un’importante costruzione Rinascimentale della Transilvania, dalla quale si arriva nella cucina della guarnigione, lo spazio in cui i soldati si preparavano da mangiare. Al piano di sopra, siamo guidati verso la cappella del castello, un bell’edificio gotico realizzato da artigiani locali, in cui possiamo ancora vedere gli stemmi delle famiglie Corvino e Silaghi, la famiglia in cui era nata la moglie di Giovanni Hunyadi. Dalla cappella possiamo continuare la visita con il piano di sopra della Loggia Matia che custodisce l’affresco laico di cui abbiamo parlato poco fa, un affresco che svela la leggenda dei Corvino, in cui sono rappresentati il re d’Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo, Elisabeta Mărgineanu, la madre di Giovanni Hunyadi e lui stesso quando era ancora un piccolo ragazzino biondo, che indica con il dito l’ultimo frammento dell’affresco in cui è rappresentato Mattia Corvino durante una partita di caccia. Da questo piano si può arrivare nella cosiddetta stanza d’oro, che nel XV-esimo secolo era la camera da letto reale. Più in avanti c’è la stanza delle principesse.
A chi vuole scoprire di più sul castello dei Corvino e sulle sue leggende, non resta che visitarlo il prima possibile. (tr. G.P.)