La mostra „Pellegrino” dell’artista Vlad Ciobanu
Allinizio dello scorso dicembre, presso la Biblioteca Metropolitana di Bucarest (BMB), si è svolta, nellambito dellArtoteca BMB, linaugurazione della mostra di uno dei più apprezzati e valorosi artisti figurativi contemporanei.
Eugen Cojocariu, 27.01.2024, 12:33
All’inizio dello scorso dicembre, presso la Biblioteca Metropolitana di Bucarest (BMB), si è svolta, nell’ambito dell’Artoteca BMB, l’inaugurazione della mostra di uno dei più apprezzati e valorosi artisti figurativi contemporanei, che purtroppo si è spento il 21 gennaio: Vlad Ciobanu — la mostra di disegno “Pellegrino”. Vlad Ciobanu è stato uno dei più noti scultori romeni contemporanei, laureatosi presso l’Istituto di Belle Arti di Bucarest. Ha partecipato a numerosi saloni e mostre personali e collettive, nel Paese e all’estero. La mostra “Pellegrino” è stata presentata dall’invitato speciale dell’artista, il noto critico d’arte Pavel Șușară.
A proposito della mostra presso la Biblioteca Metropolitana di Bucarest e di quello che ha esposto presso la galleria Artoteca BMB, l’artista Vlad Ciobanu ci ha dichiarato a dicembre: “Ho esposto opere, disegni provenienti da due cicli, principalmente dal ciclo “Pellegrino” e da “Terra che prega”. Come avete forse notato, si tratta di un’espressione figurativa, nel senso che sono partito dall’idea che il pellegrino ha una meta, effettua una ricerca, e quell’obiettivo e quella ricerca lo trasformano, lo costruiscono, lui diventando quella posta in gioco, la metà, la ricerca in sé. Quanto alla terra che prega, si tratta di diverse pietre miliari religiose del mondo e quella terra è trasfigurata, perché è una terra delle preghiere, ad esse dedicata. Anzi, come si sa, l’uomo stesso è una terra che prega, poiché la traduzione del nome di Adamo è terra rossa. Sono esposti anche alcuni lavori, in cui i colori che uso sono il rosso, il giallo e il blu, e che sono un omaggio a questo Paese, purtroppo sempre meno amato da noi stessi. Allo stesso tempo, nella simbolistica delle rappresentazioni cromatiche, il blu è dedicato al Padre, il rosso, come si sa, al Figlio, e il giallo, allo Spirito Santo. E là compare il personaggio che scende le scale, colui che si stacca dalla Santa Trinità e scende per portarci la redenzione. Tutte e tre le opere sono connesse e, per me, sono piuttosto delle preghiere. Forse esiste anche una specie di pensiero, di riflessione, ma in gran parte sono per me delle forme per pregare. Ho anche due disegni ispirati a una delle Elegie del poeta Nichita Stănescu. Siamo stati come fratelli e nel 90/o anniversario della sua nascita e nel 40/o della scomparsa, il 13 dicembre, ho sentito il bisogno di evocarlo.”
Com’è stato il 2023 per l’artista Vlad Ciobanu? E che cosa lo ha determinato a portare esclusivamente disegni nella mostra “Pellegrino” esposta all’Artoteca BMB? “Ho lavorato senza avere un ottimo rendimento, ma le ricerche si vedono meno che i momenti di successo. Volevo esporre anche sculture, ma ho voluto prima vedere se i disegni si legavano tra di essi, se creavano un mondo, e dopo avrei portato anche le sculture. Ma se i disegni diventavano parassitari, avrei tenuto solo quello che si inseriva nella mostra in un modo organico. Non ho più portato sculture, perché evidentemente tra il 21-22 dicembre e il 7 gennaio, la mostra è stata chiusa poiché la sala appartiene alla Biblioteca Sadoveanu. E allora ho pensato che sarebbe stato uno sforzo troppo grande e che pochi l’avrebbero vista. Esporrò di nuovo questa mostra forse in un’altra sala. Questa sala è anche abbastanza piccola, come sapete. Ma, per me questa mostra è fatta, in primo luogo, per capire io stesso se le cose possono continuare su questa via e se oltre alle opere in sé, possono creare un universo, un mondo, possono proporre qualcosa. E mi sembra di sì. Per concludere, il 2023 è stato un anno buono, tenuto conto che sono riuscito ad arrivare a una conclusione provvisoria, ma tuttavia a una conclusione.”
Vlad Ciobanu ha condiviso con noi i suoi progetti per il 2024, mostre e simposi. Sono però progetti che purtroppo non potrà più portare a compimento: “Nei simposi uno viene invitato. Io non faccio più il curatore. Sarà da vedere questa parte dei simposi. Forse a Ploiești, non è certo, ma sto preparando una mostra per Iași, per la Sala Cupola e nel 2025 è in programma una mostra retrospettiva al Palazzo della Cultura di Iași. Io sono nato nella Moldavia, quindi voglio cominciare da lì e forse sarò molto impegnato in questo. Sto lavorando a due-tre libri, però non costantemente perché non me lo permette la scultura. Per il momento ho dei progetti. Dio mi mantiene sano e spero che abbia ancora dei lavori da assegnarmi.”