Monica Lovinescu all’Editrice Casa Radio
Nel Centenario della nascita di Monica Lovinescu, leditrice Casa Radio ha lanciato un album dedicato alla più importante voce femminile dellesilio romeno, la giornalista e critica letteraria Monica Lovinescu.
Corina Sabău, 20.12.2023, 11:16
Nel Centenario della nascita di Monica Lovinescu, l’editrice Casa Radio ha lanciato un album dedicato alla più importante voce femminile dell’esilio romeno, la giornalista e critica letteraria Monica Lovinescu. Dopo essersi laureata presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bucarest (1946), Monica Lovinescu ha collaborato con varie pubblicazioni culturali. Ha vinto una borsa dello stato francese nel 1947 ed è partita per Parigi in condizioni rischiose. Subito dopo l’abdicazione forzata di Re Michele I, ha chiesto asilo politico in Francia.
Dopo un periodo in cui firma la regia di alcuni spettacoli d’avanguardia, dal 1951 si dedicò all’attività radiofonica. A cominciare dal 1962 collabora con Radio Europa Libera realizzando due programmi settimanali: “L’attualità culturale romena” e “Tesi e antitesi a Parigi”. Questi programmi ebbero una forte influenza in Romania, negli ambienti culturali, ma anche tra il pubblico largo. Monica Lovinescu firma articoli e saggi sulla letteratura romena e sull’ideologia comunista in numerose pubblicazioni: East Europe, Kontinent, Preuves, LAlternative, Les Cahiers de LEst, Témoignages, La France Catholique.
L’album lanciato dall’editrice Casa Radio include un libro e due CD e si intitola MONICA LOVINESCU. E ho scelto il microfono. Interviste a Radio Romania (1993-2004)”. L’album include una presentazione della giornalista Anca Mateescu, realizzatrice di programmi presso Radio Romania Culturale, che è anche l’autrice delle interviste presentate sui due CD. Dorin-Liviu Bîtfoi, produttore presso l’editrice Casa Radio, con particolari su Monica Lovinescu e sull’album lanciato dalla casa editrice: Potremmo dire, citando forse un cliché, ma che contiene molta verità, che è la voce della dignità e la voce della coscienza libera sia per i romeni in esilio, sia per i romeni del Paese, che la ascoltavano assiduamente alla radio. La ascoltavano per sapere come si viveva nel mondo libero, ma anche per essere informati sugli abusi commessi nel mondo chiuso, nella Romania di allora, nel mondo comunista. È stato un grande piacere per me lavorare a questo libro perché è molto attuale per chi desidera apprendere particolari sul passato recente e sui suoi effetti, perché gli effetti si vedono ancora oggi. È molto interessante leggere questo libro, ma anche ascoltarlo, perché, come sapete, l’album include anche un audiolibro. I due CD contenenti le interviste a Monica Lovinescu sono il risultato di una documentazione e di un impegno lodevole, direi raro in quel periodo. Per questo ammiro la giornalista Anca Mateescu, per la tenacia che ha dimostrato.”
Per celebrare il centenario della nascita di Monica Lovinescu, la Fondazione Humanitas Aqua Forte e l’editrice Humanitas hanno proposto un esercizio di ammirazione con un’agenda ricca di eventi che si sono svolti nel 2023, l’Anno Monica Lovinescu. La scrittrice Ioana Pârvulescu, presidente della giuria della prima edizione del Premio Monica Lovinescu, ha partecipato al lancio dell’album realizzato dall’editrice Casa Radio: Questo libricino ha una voce. Mi direte forse che tutti i libri hanno una voce. Certo, tutti i libri hanno una voce, ma questo libro ha proprio la voce di Monica Lovinescu. È un libro nato dall’accordo tra due giornaliste e lo dico qui apertamente, ammiro Anca Mateescu. È una giornalista straordinaria, che, oltre al fatto che si prepara, fa delle domande stimolanti. Fa delle domande dalle quali risulta che sa di cosa si tratta, non domande che fanno passare l’entusiasmo. Anca Mateescu ha questa qualità, di fare la domanda giusta, stimolante, anche in questo libro. La prima intervista di questo libro che contiene interviste a Monica Lovinescu è stata realizzata quando Anca Mateescu aveva 27 anni, era all’inizio della sua carriera giornalistica e, come risulta dalla presentazione, non è stato facile per lei avvicinarsi a Monica Lovinescu, ma alla fine ce l’ha fatta. E quello che è venuto fuori è stata una testimonianza straordinaria. Sono convinta che questo libro aumenterà il proprio valore da un anno all’altro. Dicevo che sono stata interessata soprattutto all’intervista in cui Monica Lovinescu parla di suo padre, il critico Eugen Lovinescu, che certamente vedeva come un padre, ma è stata costretta ad accettare anche la sua immagine pubblica di critico letterario. L’intervista sul Cenacolo Sburatorul, guidato da Eugen Lovinescu, è degna della storia letteraria e probabilmente la raccomanderò anche ai miei studenti, che in questo modo sapranno di più sulla letteratura interbellica.”
Nei dialoghi con la giornalista Anca Mateescu sono rievocati i momenti che hanno segnato il destino di Monica Lovinescu: la partenza dal Paese e il viaggio a Parigi, i suoi inizi come regista a Parigi, l’incontro con il giornalista Noël Bernard, direttore del Servizio romeno di Radio Europa Libera, il suo percorso nella letteratura, l’assassinato di sua madre, Ecaterina Bălăcioiu-Lovinescu. Sono evocate anche personalità del Paese e dell’esilio: suo padre, il critico Eugen Lovinescu, Ion Barbu, Camil Petrescu, Dan Petraşincu, Eugen Ionescu, Ştefan Lupaşcu, Emil Cioran, Ion Negoiţescu, Ion Omescu.