“Verso Nord”, un thriller psicologico romeno
Verso Nord, il film di debutto nel lungometraggio del regista Mihai Mincan, è ispirato a fatti realmente accaduti.
Corina Sabău, 14.04.2023, 11:54
Verso Nord”, il film d’esordio nel lungometraggio del regista Mihai Mincan, insignito del Premio della Critica Cinematografica, Bisato d’Oro, alla 79/a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2022 nell’ambito della sezione Orizzonti”, dedicata ai film che lanciano nuove tendenze estetiche ed espressive nello spazio cinematografico, è entrato di recente nelle sale cinematografiche romene. Verso Nord” ha vinto anche il Premio del Pubblico al festival Les Films de Cannes à Bucarest, giunto l’anno scorso alla 13/a edizione. Considerato un thriller psicologico, “Verso Nord” è una delle più ambiziose produzioni del cinema romeno degli ultimi anni. È una coproduzione realizzata da cinque Paesi: Romania (deFilm), Francia (Remora Film), Grecia (Studio Bauhaus), Bulgaria (Screening Emotions) e Repubblica Ceca (Background Films).
La trama si svolge nel 1996, su una nave di trasporto merci che sta attraversando l’Oceano Atlantico per arrivare in America. Sulla nave, Joel, un marinaio filippino scopre un passeggero clandestino di origine romena. Sapendo che il giovane rischia di essere buttato nell’acqua se lo scoprissero il capitano o gli ufficiali, Joel cerca di salvarlo. La sceneggiatura del film, scritta da Mihai Mincan nel 2016, è ispirata a una storia realmente accaduta negli anni 90: il tentativo di alcuni romeni di arrivare in America, nascosti in una nave che trasportava merci.
Mihai Mincan: “Sebbene abbia scritto la sceneggiatura 20 anni dopo, la rispettiva storia mi diceva molto del mondo in cui vivevamo, di quel momento. Sembrava che, sebbene fossero passati 20 anni dagli avvenimenti, il mondo fosse cambiato ben poco. Sono stato meno interessato all’argomento dell’emigrazione. Sono stato invece attirato da nozioni come la Paura, lo Sconosciuto, che può assumere le sembianze di un’altra persona. Ho voluto inoltre capire cosa presuppone la situazione in cui si trovano i rispettivi personaggi, costretti a mettere le proprie vite nelle mani di uno sconosciuto. Queste sono state le nozioni, le domande catalizzatrici per me, che avevo in mente quando ho cominciato a scrivere la sceneggiatura. Perché, lo ripeto, partendo da quella storia realmente accaduta nel 1996 mi sembrava che, infatti, stavo parlando abbastanza del 2016, un anno segnato da molti attentati terroristici. Nel 2016 hanno avuto luogo gli attentati terroristici a Bruxelles, sempre allora c’è stato quello di Nizza, sono morte moltissime persone quell’anno in attentati terroristici dovuti in primo luogo a differenze religiose. E allora ho sentito che il mondo circostante fosse sull’orlo del collasso.”
Una rappresentazione audace e irremovibile delle situazioni che si possono verificare nelle acque internazionali. Una storia che parla di scelte morali, bontà e compromesso, di coraggio e paura. Una storia che suscita domande anche quando scorrono i titoli di coda”, ha scritto la pubblicazione Intoscreens a proposito del film “Verso nord”.
Mihai Mincan: “Quest’equilibrismo morale che pratichiamo in rapporto ai nostri prossimi è alquanto difficile, e le differenze culturali tra i personaggi del film lo rendono ancora più difficile. Queste differenze tra i personaggi, il loro background sociale e culturale così diverso mi hanno interessato molto nel momento in cui ho cominciato a scrivere la sceneggiatura. Ognuno di noi porta in una relazione qualcosa di diverso, qualcosa di personale, ma allo stesso tempo c’è, in qualche modo, la possibilità che queste differenze si incontrino a metà strada, in concetti come la povertà, ad esempio. Per i personaggi del film, la povertà era un concetto comune, ma anch’esso percepito e compreso in maniera diversa, a seconda della cultura di ciascuna persona. Sono stato molto attratto anche da queste differenze di linguaggio a causa delle quali le persone non possono comunicare in un momento in cui la comunicazione è essenziale. Credo che se i personaggi avessero potuto parlare realmente tra di loro, riuscendo a comunicare con soggetto e predicato, parlare più chiaramente dei propri bisogni, forse la situazione sarebbe stata diversa. Io non sono un grande relativista morale, ma, d’altra parte, non sono neanche d’accordo con l’idea che il Bene e il Male siano nozioni vaghe, che siano molto diverse da una persona all’altra. Solo che in “Verso Nord” la situazione rende tutto molto complicato e la posta in gioco di ciascun personaggio è estremamente forte.”
La produzione porta sullo schermo una squadra di professionisti: il direttore della fotografia è George Chiper-Lillemark DOP, il sound designer — Nicolas Becker, il sound mixer — Cyril Holtz, la musica è firmata da Marius Leftărache, Alesandro Cortini e Nicolas Becker e il montaggio è realizzato da Dragos Apetri. Il cast del film è internazionale, con attori filippini, taiwanesi, francesi, bulgari, e nei ruoli protagonisti ritroviamo il giovane attore tedesco-romeno Niko Becker e Soliman Cruz, un noto attore filippino. I dialoghi del film sono in sei lingue: inglese, tagalog, spagnolo, romeno, bulgaro e mandarino.