La mostra “Il tesoro di Sveštari”
Presso il Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest è stata inaugurata, lo scorso dicembre, una mostra speciale: Il tesoro di Sveštari. L'oro dei traci del Danubio meridionale
Ion Puican, 06.01.2023, 09:56
Presso il Museo Nazionale di Storia della Romania della capitale, MNIR, è stata inaugurata una mostra speciale – “Il tesoro di Sveštari. Loro dei traci del Danubio meridionale”, una mostra che rinnova la collaborazione museale nel settore storico e archeologico con la confinante Bulgaria. Il tesoro di Sveštari (nord-est della Bulgaria) è stato rinvenuto a novembre 2012 nella necropoli a tumulo di una città fortificata, costruita nel IV secolo a.C. Di questa collaborazione e degli oggetti in mostra ne abbiamo parlato con il direttore del MNIR, Ernest Oberländer-Târnoveanu: “Dopo uninterruzione di oltre 45 anni, il Museo Nazionale di Storia della Romania e lIstituto Nazionale di Archeologia e Museo di Sofia hanno ripreso la loro collaborazione nei rispettivi Paesi. Questanno, ad aprile, è stata inaugurata una grande mostra a Sofia, presso la sede dellIstituto Nazionale di Archeologia, sugli armamenti delle élite traciche. Il Museo Nazionale di Bucarest e lIstituto di Studi Eco-museali di Tulcea (est della Romania) vi hanno partecipato con alcuni oggetti sontuosi provenienti dalla tomba principesca di Agighiol (fine del IV secolo a.C.) In risposta a questa mostra, l8 dicembre è stata inaugurata a Bucarest una mostra assolutamente meravigliosa, con pezzi provenienti da una delle tombe reali di Sveštari. Questa mostra fa parte di un tema più ampio, perché al Museo Nazionale di Storia della Romania è aperta la mostra “Dacia, lultima frontiera della romanità” e, insieme al Tesoro Storico, insieme alla copia della Colonna Traiana, questa mostra di oggetti doro dellambiente getico a sud del Danubio si presenta come una felice aggiunta e permette al pubblico di conoscere un aspetto speciale dellarte e della civiltà dei geti, che facevano parte del mondo tracico, come pure i daci. Abbiamo pensato che il posto migliore per questi splendidi gioielli doro getici fosse il Tesoro. Cioè, i pezzi di Sveštari dovrebbero stare accanto ai loro “cugini” scoperti sul territorio della Romania.”
Cosa può vedere il pubblico in questa mostra? Cosha di speciale questo tesoro? Cosa ha reso questa scoperta archeologica così straordinaria? Ernest Oberländer-Târnoveanu racconta: “Inizierei dal sito: linsediamento fortificato è uno dei grandi centri a sud del Danubio. Gli archeologi e gli storici bulgari e molti dei nostri colleghi romeni ritengono che là ci fosse linsediamento di Helis, la capitale di Dromichete. E là sono accaduti gli avvenimenti narrati da Diodoro Siculo a proposito dellincontro di Dromichete con il re Lisimaco e i suoi figli, sconfitti sul campo di battaglia. Intorno a questo insediamento, che è situato in un paesaggio meraviglioso, c’è una necropoli a tumulo con tumuli di grandi dimensioni. Uno di questi è stato studiato dallarcheologa bulgara Diana Gheorghieva, che è stata estremamente fortunata. Ha trovato una situazione che raramente si può provare archeologicamente: una reliquia naturale era incastonata nel manto del tumulo, ovvero unenorme quercia secolare. Per gli indoeuropei la quercia è un albero sacro dedicato a Giove, il padre degli dei. Tra i rami di questa quercia, che era contenuta nel manto del tumulo, era deposta una scatola di legno contenente sia gioielli femminili che pezzi di finimenti. Il tumulo era una tomba in pietra con una camera a volta in pietra, unimportante innovazione tecnologica nel IV secolo, alla fine del IV e all’inizio del II secolo a.C. In questa tomba sono stati sepolti due personaggi, senza dubbio anche in relazione al tesoro. E, per la prima volta, gli archeologi sono stati in grado di documentare che una tomba reale è stata costruita attorno a un albero sacro. Così il luogo diventava sacro e i personaggi sepolti si ponevano sotto la massima protezione possibile del padre degli dei. Il tesoro, come i visitatori possono vedere, è composto sia da ornamenti femminili, diademi, bracciali decorati con rappresentazioni di animali mitologici o fantastici, come grifoni o teste di leone, sia da pezzi di finimenti. Quindi abbiamo da un lato unofferta femminile e dallaltro unofferta maschile. Valutando quello che sappiamo al momento dalle scoperte di tombe principesche, è molto chiaro che queste élite dei traci, sia che si trovassero alle foci del Danubio, ad Agighiol, sia che si trovassero in Câmpia Munteană, a Peretu e in molti altri luoghi, ma queste due scoperte sono esemplari, credevano che la vita dopo la morte continuasse con gli stessi elementi della loro vita terrena. Nella loro vita terrena erano capi militari. E il cavallo faceva parte della presenza reale, il cavallo da sella. E questo re anonimo ha depositato pezzi di finimenti doro che adornavano il suo cavallo preferito, mentre daltra parte sua moglie ha depositato gioielli. Perché, uno non poteva comparire davanti agli dei senza ciò che era così caratteristico per indicare la sua posizione sociale sulla terra, come i gioielli doro.”
Perché i pezzi del tesoro trovati in Bulgaria sono unici e preziosi? Il direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania spiega: “Erano stati lavorati nelle officine greche della migliore tradizione classica, perché nel IV secolo i geti erano stati a lungo in contatto con i Greci e avevano appreso elementi importanti della civiltà greca. E apprezzavano, oltre al vino e probabilmente al pesce, anche questi ornamenti lavorati con grande abilità. Così come li vediamo, erano ornamenti reali. Non erano accessibili a qualsiasi persona e non è molto comune avere la possibilità di ospitare una tale scoperta in un museo come il Museo Nazionale di Storia di Bucarest. Questo tesoro di Sveštari non ha viaggiato molto allestero. La mostra sarà presentata al pubblico romeno e ai turisti stranieri fino a giugno, mentre la grande mostra “Dacia, lultima frontiera della romanità”, che infatti racchiude anche quest’argomento, anche questa mostra, sarà presentata al pubblico fino alla fine di maggio, perché a giugno andrà in Italia, al Museo Nazionale Romano, e farà parte di una mostra molto importante”.