Ana Ularu, protagonista nella nuova produzione Netflix, “Tribes of Europa”
A fine febbraio, Netflix ha cominciato a trasmettere la serie televisiva “Tribes of Europa, una saga fantastica in cui interpreta anche lattrice romena Ana Ularu.
Corina Sabău, 19.03.2021, 21:34
A fine febbraio, Netflix ha cominciato a trasmettere la serie televisiva “Tribes of Europa”, una saga fantastica in cui interpreta anche l’attrice romena Ana Ularu. La nota attrice, che vanta quasi 50 ruoli di cinema, molti in produzioni internazionali di successo in cui si è esibita, tra l’altro, accanto a Keanu Reeves (“Siberia”), Tom Hanks (“Inferno”), Bradley Cooper e Jennifer Lawrence (“Serena”), interpreta nella nuova produzione Netflix il ruolo di Grieta, una guerriera che fa parte di una tribù condotta da spietati combattenti. La serie televisiva del regista tedesco Philip Koch è ambientata nel futuro, nell’anno 2074, a 45 anni da una catastrofe tecnologica che ha messo l’intero continente europeo in una situazione drammatica. Sei fratelli di tribù diverse lottano per la sopravvivenza e la libertà. Per il ruolo nella serie “Tribes of Europa”, Ana Ularu ha partecipato al casting durante le riprese per “Alex Rider”, la serie thriller prodotta da Eleventh Hour Films e Sony Pictures Television, lanciata in Romania alla fine dello scorso anno e trasmessa sul canale AXN.
La prima condizione per costruire un personaggio credibile è che all’attore piaccia la sceneggiatura, che creda in quella storia, afferma Ana Ularu: “La scelta ha a che fare, in fin dei conti, con i miei gusti di spettatore, di consumatore di cinema e di programmi televisivi di qualità. Devo sentire che il progetto mi possa piacere e mi spinga a partecipare a un provino, perché ovviamente non mi aspetto di ricevere tutti i ruoli per cui partecipo alle audizioni. Sono abbastanza esigente, scelgo solo i progetti che sento come sfide, perché è molto importante per me credere nella storia. A volte non credo nella trama o mi sembra che non sia ben strutturata o che un certo argomento sia trattato con superficialità o in maniera offensiva e allora preferisco cancellare il mio nome dal casting. Sono però fortunata, i miei agenti sono comprensivi e si fidano delle mie scelte. Succede lo stesso anche con le offerte che ricevo. Sebbene noi attori siamo tentati a lavorare continuamente, abbiamo la libertà di scegliere e di rifiutare quando sentiamo che un progetto non ci rappresenta. Perché alcuni progetti o storie sostengono la nostra visione sul mondo, altri la negano. E non ha senso coinvolgerci in quelli che la negano. Si tratta, in fin dei conti, della mia prospettiva di spettatore. E l’artista che sono vorrebbe impegnarsi in progetti che rallegrassero me come spettatrice. Allora la mia scelta è semplice, vado incontro a film che io stessa vorrei vedere.”
L’onore è la principale qualità di Grieta, ci ha detto Ana Ularu, parlandoci anche delle riprese in Repubblica Ceca, vicino a Praga, e in Croazia: “Sì, l’onore è tipico della tribù di cui faccio parte, dei Crows, che ha un codice di valori molto forte, simile a quello dei samurai. Questi membri della tribù, che dichiarano di non mentire e di non ingannare, hanno dedicato la loro vita alla guerra e alla dissolutezza. E nonostante abbiano delle tendenze espansioniste, sono corretti. Si tratta di personaggi molto complessi e posso dirvi che ciò mi ha attirato moltissimo, il mondo creato da Philip Koch è assolutamente affascinante nella sua diversità. Ciascuna tribù ha le sue caratteristiche e ogni tanto appare un personaggio nuovo di un’altra zona geografica. Creare, come sceneggiatore, una saga del genere, vuol dire ricorrere all’adolescente che hai conservato dentro di te. E’ molto piacevole leggere la storia. E se hai anche l’occasione di esibirti in un simile film, l’allegria è ancora maggiore. Ho già detto che la regia delle serie televisiva è firmata da Philip Koch, però alcuni episodi, quelli in cui il mio personaggio è più presente, sono stati diretti da Florian Baxmeyer, un altro regista meraviglioso con il quale ho collaborato molto bene. Alle riprese è stato difficile, ma piacevole, come a quasi tutte le riprese. Perché possono esserci condizioni meteo estreme, molte ore di riprese, situazioni inedite. Ad esempio, abbiamo avuto una ripresa notturna molto lunga e difficile. Da questo punto di vista, la vita di attore, è anche un modo per temprarsi di fronte alle vicissitudini. Ma credo sia molto bene, abbiamo un’immunità forte. In più abbiamo notato una specie di regola non scritta, che mai la trama è adatta alla stagione in cui viene girato il film. In “Inferno” (regia Ron Howard) ho dovuto, ad esempio, indossare una tuta di lana e guanti foderati a Firenze, nei mesi si maggio e giugno. Mentre nell’ultimo giorno delle riprese per “Periferic”, a febbraio, c’erano -12 gradi e siccome la trama si svolgeva d’estate, indossavo solo una maglietta.”
Per il ruolo nel film Periferic” (2010, regia Bogdan George Apetri), Ana Ularu è stata insignita del trofeo Boccalino — il premio della critica svizzera alla migliore attrice, al Festival Internazionale del Cinema di Locarno, del premio alla migliore prestazione femminile ai festival di Salonicco e Novi Sad e di una menzione speciale al Festival Internazionale del Cinema di Varsavia. Per lo stesso ruolo, Ana Ularu ha ricevuto il Premio Gopo alla migliore attrice ed è stata selezionata nel programma Shooting Stars”, dedicato ai 10 più talentuosi attori europei, alla Berlinale 2012. Uno dei suoi primi ruoli protagonisti è stato nel lungometraggio Italiencele” (2004), con la regia di Napoleon Helmis. Sono seguiti il cortometraggio Turkey Girl”, di Cristian Mungiu, il film collettivo Lost and Found”, La carta sarà blu” di Radu Muntean, Gioventù senza gioventù”, con la regia di Francis Ford Coppola. Ana Ularu ha interpretato ruoli importanti anche nelle pellicole Sono una vecchia comunista”, di Stere Gulea, A Very Unsettled Summer”, di Anca Damian, Die Reise Mit Vater / La drum cu tata”, di Ana Miruna Lăzărescu e Charleston”, di Andrei Crețulescu.