L’Archivio Attivo – Film dall’Archivio dell’UNATC
Il progetto LArchivio Attivo è stato avviato dallUniversità Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica I.L. Caragiale di Bucarest (UNATC) nel 2020, in occasione del 70/esimo anniversario della sua fondazione.
Corina Sabău, 12.02.2021, 18:21
Il progetto L’Archivio Attivo” è stato avviato dall’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica “I.L. Caragiale” di Bucarest (UNATC) nel 2020, in occasione del 70/esimo anniversario della fondazione di quest’istituzione. Il programma include finora 15 cortometraggi realizzati nel periodo 1966-1971 dalla prima generazione di studenti di regia e ripresa dopo una pausa di un decennio. Alcuni di questi film sono realizzati da cineasti ormai affermati tra cui Radu Gabrea, Ada Pistiner, Felicia Cernăianu, Iosif Demian, Timotei Ursu, Vivi Drăgan Vasile, Dan Pița, Mircea Veroiu, Nicolae Mărgineanu e hanno nel cast attori famosi come Toma Caragiu, Mitică Popescu, Cornel Coman, Ilarion Ciobanu.
Critico di cinema, docente universitario e direttore artistico del Festival del Film Documentario One World Romania, Andrei Rus è curatore del programma di film dell’archivio dell’UNATC e racconta: “Il progetto L’Archivio Attivo è nato da una passione e preoccupazione di vecchia data che ho per gli archivi, ma anche dall’interesse di alcune persone della direzione dell’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica. Nel 2020, l’UNATC ha compiuto 70 anni dalla fondazione e L’Archivio Attivo è stato uno dei progetti pensati assieme all’attuale rettore dell’Università, Liviu Lucaci, che ha avviato tutta una serie di progetti per rinvigorire l’istituzione. Ad un certo momento ci siamo persino domandati quanto sappiamo della storia di quest’istituzione. Perché non c’è mai stata una vera preoccupazione per fare delle ricerche sul passato dell’UNATC, che al momento della sua fondazione s’intitolava l’Istituto di Arte Teatrale e Cinematografica. E questa è l’istituzione che ha formato la maggior parte dei professionisti del teatro e del cinema, almeno fino agli anni ’90, e che ha stabilito le norme in questo settore. Cioè certi principi di fare teatro e cinema e alcune norme stilistiche risalgono a questo periodo di studio. Io ho cominciato a visionare in ordine cronologico i film studenteschi a cominciare dagli anni 60, e l’anno scorso ho presentato al TIFF (il Festival Internazionale del Film Transilvania) una serie di nove cortometraggi conservati nell’archivio dell’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica. Quando è arrivato l’invito dal TIFF avevo già visto sui 200 cortometraggi realizzati nel periodo 1966 – 1971. E ho avuto la straordinaria sorpresa di scoprire film quasi sperimentali, che non assomigliano molto ai lungometraggi romeni di quel periodo. Perciò abbiamo realizzato una selezione di film che non rientrano nelle norme, film che, a mio avviso, possono alimentare la curiosità per il cinema marginale romeno. E al momento i film studenteschi sono emarginati rispetto al cinema ufficiale di finzione, l’unico alquanto disponibile sui vari canali televisivi. Anche i film documentari o di animazione sono poco accessibili. Voglio dire che, infatti, non esiste un solo tipo di fare cinema in Romania, ci sono, per così dire, diversi cinema romeni. Ed è molto importante cominciare a esplorare tutti questi cinema marginali, ma prima di esplorarli è di fondamentale importanza conservarli, digitalizzarli e poi renderli accessibili per la ricerca. Una delle osservazioni, vedendo film dell’archivio, è stata che gran parte dell’avanguardia romena si trovava nell’unica istituzione in cui si studiava teatro e film durante il comunismo, e posso dire che per me è stata una grande scoperta.
Nei prossimi anni, L’Archivio Attivo” avvierà un ampio processo di digitalizzazione e restauro dell’intero archivio di film studenteschi su pellicola di 16 e 35 mm, che include circa 2000 titoli. D’altronde, il progetto mira a individuare e rendere accessibili più tipi di materiali d’archivio conservati nel patrimonio dell’Università: fotografie, bozze di scenografie, tesi di laurea o dissertazioni, materiali documentari sugli spettacoli studenteschi realizzati lungo i sette decenni di esistenza, ma anche documenti amministrativi che riflettono l’evoluzione pedagogica nei settori arti dello spettacolo e cinema. Andrei Rus, curatore del programma di film dell’archivio UNATC, racconta: “Il cortometraggio è un tipo di cinema meno caro del lungometraggio, ed è per questo che venivano realizzati più corti. Anche negli anni ’70, un periodo ottimo per il cinema romeno, non si realizzavano più di 20 lungometraggi all’anno, mentre solo i corti dello Studio cinematografico Sahia-Film erano più di 200. C’era poi anche lo studio Animafilm, dove si facevano film di animazione, purtroppo quasi affatto disponibili. C’era anche qualche centinaio di cineclub e sono certo che tra i film che si realizzavano là dentro, ci sono state anche molte sperimentazioni, ma purtroppo erano film che non arrivavano al grande pubblico. Spero che adesso, in questo nuovo contesto creato all’UNATC, in cui il dipartimento ricerca si sta muovendo e c’è un grande interesse per la zona di archivio, possiamo risvegliare l’interesse della gente, riuscire ad attirare anche archivi personali. Questo è un problema molto serio della cultura in Romania, non solo del cinema o del teatro. Succede spesso che gli artisti non hanno a chi lasciare gli archivi personali e molti arrivano a eredi o a diversi amici del settore, ma non sono accessibili e aperti per la ricerca. Ed è molto importante che ci siano centri che si occupino di questi archivi, ci sono tanti esempi di musei e università che esplorano gli archivi.”