NeoNlitic – vecchio e nuovo, al Museo Nazionale di Storia della Romania
Un'inedita mostra ospitata fino al 28 novembre in uno dei più begli edifici in stile neoclassico della capitale romena
Ion Puican, 27.11.2020, 07:00
Uno dei più begli edifici in stile neoclassico di Bucarest, lex palazzo delle Poste e dei Telegrafi allinizio del Novecento, attualmente sede del Museo Nazionale di Storia della Romania (MNIR), ospita uninedita mostra, un momento di storia e cultura che mette insieme il vecchio e il contemporaneo: la mostra NeoNlitic 2.
Abbiamo parlato del concetto e dellattuale edizione della mostra con uno dei due promotori e organizzatori, lartista visivo Daniel Loagăr, dellAssociazione Wood Be Nice: Il concetto della mostra NeoNlitic, lidea iniziale, è partita da unesplorazione personale: stavo leggendo a proposito di Picasso che il momento di svolta verso il cubismo è stato la visita di una mostra di maschere africane o iberiche e abbiamo pensato che forse anche nella nostra storia abbiamo fonti di ispirazione che possono essere valorizzate e portate allattenzione del pubblico. Siamo andati più indietro nella storia e abbiamo scoperto il periodo neolitico – una cultura, un periodo comune in Europa, nei Balcani, e sono molto conosciute la cultura di Cucuteni, la ceramica di Cucuteni, quella di Hamangia, soprattutto grazie alla statua del Pensatore, ma non si sanno molte altre cose. Possiamo proporre questo periodo come fonte dispirazione agli artisti e a noi stessi. Il progetto NeoNlitic è arrivato questanno alla seconda edizione ed è diventato internazionale. La prima edizione si è svolta in Romania con artisti romeni ed ha esplorato le culture di Hamangia e Cucuteni quali fonti dispirazione. Questanno siamo andati sulle tracce della Cultura di Cucuteni in Ucraina, dove esiste una cultura-sorella chiamata Tripolie, sulle tracce della Cultura di Hamangia in Bulgaria, il suo periodo tardo, e abbiamo esplorato un po anche la Cultura di Varna. Uno dei motivi per cui abbiamo scelto il periodo neolitico come fonte dispirazione per il progetto è la nostra convinzione che quel periodo preistorico ha significato linizio delluomo moderno e persino linizio dellarte nel mondo.
La Cultura di Cucuteni è una delle più antiche civiltà europee (risalente al millennio VI-IV a. Cr.) e il suo nome è dato dal villaggio nei pressi della città di Iași (nord-est della Romania, dove nel 1884 sono state scoperte le prime vestigia. La cultura di Cucuteni si stendeva sul territorio attuale della Romania, della Moldova e dellUcraina. La Cultura di Hamangia è una cultura neolitica dei millenni IV-II a. Cr. e ha preso il nome dellantico villaggio di Hamangia, sito nella Dobrugea, nellest della Romania. Si è sviluppata sullattuale territorio della Romania e, in una tappa più tarda, sul territorio della Bulgaria.
Della partecipazione degli artisti internazionali a questa mostra e delle opere di arte contemporanea esposte al Museo di Storia della Romania ci ha offerto particolari il secondo promotore del progetto, lartista visivo Andrei Cornea, dellAssociazione Wood Be Nice: Questanno, alla seconda edizione della mostra NeoNlitico, siamo riusciti ad attirare altri 16 artisti di Bulgaria, Ucraina e Romania. La maggior parte dei partecipanti sono romeni. La mostra include opere di mixed-media, scultura, video-maping, installazioni, collage, pittura, incisione su legno. Come hanno accolto gli artisti questo invito? E stata una sfida per loro e hanno risposto positivamente. Alcuni hanno superato se stessi, se penso alla prima edizione del 2018, quando abbiamo provato tecniche nuove, ed è stato un vero successo. Il pubblico ha accolto bene sia la prima, che la seconda edizione. Dato che questanno, la seconda edizione è stata una itinerante ed ha incluso tre Paesi – Bulgaria, Romania e Ucraina – sono state organizzate mostre in ciascun Paese. La prima è stata presentata in Bulgaria, al Museo Regionale di Storia di Varna, a inizio ottobre. La seconda, a Cernăuți, in Ucraina, al Centro Culturale Vernisaj, mentre la terza e ultima del progetto, almeno questanno, è ospitata al Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest, dal 14 al 28 novembre.
Andreea Bîrzu, museologo presso il Museo Nazionale di Storia della Romania, ci ha raccontato della partecipazione del museo a questo progetto e di comè stato accolto dagli specialisti del museo e dal pubblico appassionato di storia: Il Museo Nazionale di Storia della Romania ha accolto con grande gioia questo progetto promosso dallAssociazione Wood Be Nice. Per noi, questa mostra, NeoNlitico, è una sfida, però è in ugual misura unoccasione straordinaria per unapertura verso un pubblico nuovo, verso un pubblico giovane che cerchiamo di far avvicinare anche al museo. Quindi, è stato un onore e una grande gioia collaborare con lAssociazione Wood Be Nice alla realizzazione di questo progetto espositivo. Nella mostra NeoNlitic, il Museo Nazionale di Storia della Romania espone per la prima volta 20 artefatti – plastica antropomorfa e ceramica – oggetti Neo-eneolitici appartenenti alle culture di Gumelnița e Cucuteni, che hanno un valore storico ed estetico del tutto speciale. Abbiamo scelto di fare questo, esporre questi oggetti per mettere in risalto ancora una volta linfluenza dellarte preistorica sullarte contemporanea – in particolar modo sulle opere in mostra.
Gumelnița è una cultura neolitica risalente alla seconda metà del quinto millennio a. Cr. E stata diffusa sul territorio della Valacchia (sud della Romania, sul posto dellex cultura Boian), Dobrugea (nella zona in cui si era manifestata prima la cultura di Hamangia), e nella zona del Bugeac (regione nellodierna Ucraina). Verso sud occupa la maggior parte della Bulgaria, arrivando fino al nord della Grecia. Alla fine, lartista visivo Daniel Loagăr ci ha raccontato, col sorriso sulle labbra, alcune delle difficoltà organizzative nella realizzazione di un simile progetto, in un mondo segnato dalle regole e dai limiti imposti dallattuale pandemia e della comunicazione con gli artisti dei Paesi confinanti: La seconda edizione del progetto NeoNlitic è stata pensata prima della pandemia, però si è svolta in tempi di pandemia e ciò ha reso tutto molto più difficile. Dovevamo portare a termine il progetto a giugno-luglio, però a causa della quarantena abbiamo chiesto una proroga allAssociazione del Fondo Culturale Nazionale, uno dei finanziatori. Oltre a questo, abbiamo dovuto collaborare con artisti di tre Paesi che parlano tre lingue diverse, di cui due che usano il cirillico, quindi per noi è stato un po difficile.