In giro per i musei di Târgoviște
La città di Târgoviște, sita a 80 chilometri da Bucarest, vanta una storia favolosa e numerose attrattive culturali.
Ion Puican, 02.10.2020, 17:17
Durante una passeggiata per la città di Târgoviște, sita a 80 chilometri da Bucarest, ci siamo fermati vicino al Parco Chindia, nella Corte Principesca, dove abbiamo parlato con Ovidiu Cârstina, direttore del Complesso Museale Nazionale la Corte Principesca, della vecchia città di Târgoviște, dei musei che si possono visitare nella città e dei dintorni: “Siamo molto contenti di avervi oggi come ospiti a Târgoviște e far conoscere a tutti l’offerta culturale e turistica della città. L’eredità della città di Târgoviște è incontestabile ed è legata a una storia favolosa, se pensiamo al fatto che per 300 anni è stata capoluogo della Valacchia fino a quando il principe Constantin Brâncoveanu fu allontanato e Târgoviște entrò in un cono d’ombra. Però, la città vive tramite tutto quello che è stato costruito qui, fisicamente — tramite gli edifici, ma anche tramite tutto quello che ha significato il libro stampato e la storia scritta. Non dobbiamo dimenticare che a Târgoviște furono stampati i primi libri nello spazio romeno e sud-est europeo a cominciare dall’anno 1508, e che, sebbene dal 1714 non fosse più capoluogo della Valacchia, Târgoviște continuò a esistere tramite le sue tradizioni militari speciali, dimostrate e messe in risalto durante le conflagrazioni mondiali, ma anche tramite la cultura scritta e i libri stampati in questa città.”
Ovidiu Cârstina ci ha parlato dei musei che gestisce, a cominciare dalla famosa Corte Principesca: “Attualmente, il Complesso Museale Nazionale la Corte Principesca di Târgoviște gestisce 15 musei e la grotta di Ialomița della cima Bucegi, sita nelle vicinanze, un monumento della natura assai importante. Ecco, quindi, che nella provincia di Dâmbovița i turisti possono abbinare le visite ai monumenti alla parte naturale, alla zona montana con tutto ciò che offrono la cima Bucegi o la piattaforma Padina-Peștera con La Sfinge e Le Anziane. Tornando alla città, i visitatori possono scoprire la Corte Principesca, con i suoi monumenti più importanti: la Torre Chindia, la Grande Chiesa Principesca, le rovine dei due palazzi, uno spazio speciale nel senso che si possono vedere le diverse tappe delle costruzioni, l’impronta lasciata da ogni voivoda e da ciascun secolo sulla Corte Principesca. Anche la parte museale è assai variegata. Invitiamo i turisti a vedere il Museo della Stampa e dell’Antico Libro Romeno che vanta una collezione impressionante di antichi libri romeni, oppure il Museo di storia con tutto ciò che ha significato questo spazio dal Paleolitico fino al momento dell’Unione del 1918. Il Museo d’Arte — custodito in un edificio-monumento molto interessante, eretto nel 1895 da costruttori italiani, perché Târgoviște è rimasta città importante anche dopo il 1714, quando perdette il ruolo di capoluogo della Valacchia. Vi inviterei a vedere il Museo degli scrittori di Dâmbovița e una mostra speciale, ospitata nella casa dello scrittore Ioan Alexandru Brătescu-Voinești. Una mostra in cui scopriamo anche la poetessa e narratrice Elena Văcărescu, la dinastia dei letterati della famiglia Văcărescu fino a Brătescu-Voinești e oltre, oppure la “Scuola degli scrittori di Târgoviște”. Si possono vedere oggetti appartenuti allo scrittore Ioan Alexandru Brătescu-Voinești e a un altro grande letterato romeno, Heliade-Rădulescu.”
Abbiamo parlato con il direttore Ovidiu Cârstina anche del centro storico della città di Târgoviște, dei piccoli gioielli architettonici che nasconde tra stradine tranquille e che si possono ammirare durante una passeggiata, dopo una sosta sulla pedonale del Centro Storico: “Inviterei i visitatori a passeggiare per la città e a scoprire la zona centrale. Una zona estremamente interessante, che non si stende su un’ampia superficie. Quelle stradine ricordano una Târgoviște molto bella, definita dallo scrittore Mircea Horia Simionescu una Firenze valacca. A Târgoviște si trovano, alcune molto bene restaurate, altre in via di restauro, diverse chiese medioevali, risalenti ai secoli XVII o XVI. Sulla strada Poeta Grigore Alexandrescu si trova il Museo Vasile Blendea, che custodisce gran parte dell’eredità lasciata da Blendea a Târgoviște e alla cultura romena in particolare, che si tratti di grafica, di pittura o di scultura. Vale la pena di scoprire Blendea, perché era uno stretto amico di Brâncuși, sono andati insieme a Parigi, ma lui è tornato nel Paese. Avevano passato l’infanzia insieme e risale a quei tempi il rapporto molto stretto tra Vasile Blendea e questo rappresentante di spicco della cultura universale che è Brâncuși. Sempre in questa zona, sulla Via Bărăției, scopriamo una casetta piccola ed elegante. Si tratta della casa-atelier di Gheorghe Petrașcu. Il Maestro ha vissuto a lungo a Târgoviște, attratto dal fascino della città. Nelle opere di Petrașcu scopriamo una Târgoviște impressionante. Sono opere che ricordano una città che emanava cultura. A Târgoviște, si può visitare anche il Museo dell’evoluzione dell’uomo e della tecnologia nel Paleolitico, un concetto espositivo molto attraente. Un museo in cui il pubblico visitatore può vedere oggetti di oltre 10.000 anni fa, rinvenuti sul territorio della Romania, che, per il modo in cui sono stati inseriti nel concetto espositivo, riescono a far tornare il visitatore indietro nel tempo e scoprire gli inizi dell’essere umano.”
Per concludere la nostra passeggiata per Târgoviște, il direttore Cârstina ci ha suggerito una breve sosta: “Non mi fermerei solo a Târgoviște e lancerei l’invito a una visita nei dintorni della città perché a soli 4 chilometri c’è il Monastero Dealu — il luogo in cui riposa la testa del voivoda Michele il Bravo e in cui sono sepolti molti dei principi della Valacchia e anche un forte simbolo di tutto ciò che ha significato la cultura scritta nella Valacchia per noi, romeni, in generale, perché è qui che furono fatti stampare i primi libri nel 1508, 1510 e 1512 dal frate Macarie — che sarebbe diventato più tardi Metropolita della Valacchia.”