Dizionario dei luoghi letterari di Bucarest
Il dizionario dei luoghi letterari di Bucarest, un libro firmato da Andreea Răsuceanu e Corina Ciocârlie, racconta 167 storie della Bucarest letteraria.
Corina Sabău, 21.02.2020, 17:16
Il dizionario dei luoghi letterari di Bucarest, un libro firmato da Andreea Răsuceanu e Corina Ciocârlie, racconta 167 storie della Bucarest letteraria. All’inizio, le due autrici hanno inventariato duemila luoghi e leggende urbane rilevanti per i personaggi della letteratura romena, per la geografia reale e letteraria della città. Reali o fittizi, le strade, i vicoli, i viali si dividono e si intrecciano, dando vita a racconti interconnessi: dalla zona Amzei alla Piazza Romana, dall’Auditorium al Parco Herăstrău, dal quartiere Cotroceni a quello di Dudeşti, le traiettorie dei personaggi disegnano una carta virtuale di Bucarest che aiuta il lettore a orientarsi nelle sue gite urbane e romene”, scrivono le due autrici del Dizionario dei luoghi letterari di Bucarest, Andreea Răsuceanu e Corina Ciocârlie. Calea Victoriei, la via Mântuleasa, il Parco Ioanid, il Parco Cişmigiu, la Locanda di Manuc, il Viale della Virtù, Calea Văcăreşti, la Casa in Via delle Sirene, l’Hotel Universal, la Stazione Est sono alcuni dei luoghi inventariati nel Dizionario.
“All’inizio abbiamo avuto un momento di panico, era una prospettiva che ci spaventava perché dovevamo percorrere gran parte della letteratura romena e così è anche successo, così abbiamo iniziato, rileggendo molti autori romeni. Abbiamo deciso di cominciare da qualche nucleo, abbiamo passato in rassegna il XIX secolo, ci siamo soffermate sugli scrittori interbellici, siamo arrivate, ovviamente, anche agli autori contemporanei di cui ho scritto anche in altre occasioni, ma ho cercato di non tornare sugli scrittori su cui avevo già scritto nei miei precedenti libri. Corina Ciocârlie è stata un’eccellente partner, con un entusiasmo uguale al mio. Secondo me, il segreto di questo libro sta nel fatto che entrambe nutriamo una straordinaria passione per Bucarest e per i suoi racconti. In più, ci siamo completate in modo naturale, perché, stavolta, io ho voluto esplorare anche le periferie di Bucarest, mentre Corina è rimasta piuttosto nella zona elevata. Ho voluto scrivere anche della Bucarest pittoresca, delle periferie della città, della cosiddetta Fossa Cuţarida (la cui denominazione evoca il nome dell’ingegnere Nicolae Cuţarida, un personaggio del romanzo Groapa/La fossa, apparso nel 1957, scritto da Eugen Barbu) della zona Buzeşti con i suoi magnifici bar, che ti fanno aprire gli occhi sulla vita”, come afferma un personaggio. Ho scritto anche della baraccopoli di Filantropia, di Calea Griviţei, di quella zona che non è stata ancora cartografata, un territorio in cui si può vedere, infatti, l’evoluzione urbanistica della città, si può vedere come si sviluppa la città”, ha dichiarato Andreea Răsuceanu, scrittrice e critico letterario.
Il dizionario dei luoghi letterari di Bucarest vuole essere “una specie di rivincita della Bucarest mutilata, aggredita, scomparsa, una lettura vendicativa e redentrice di una città amata” afferma Corina Ciocârlie, critico letterario e dottore in scienze filologiche: “Nelle pagine del dizionario, il quartiere Uranus non è stato ancora demolito, Casa Scânteii (La Casa della Scintilla) non ha preso il posto dell’Ippodromo Băneasa, la Sala Dalles ha conservato la sua facciata modernista degli anni 30, e dietro l’hotel Lido si sente ancora il rumore allietante della famosa piscina a onde. Persino da questa libreria, in cui ci troviamo stasera, la libreria Humanitas Cişmigiu, se guardassimo dalla finestra della finzione, vedremmo un Viale Regina Elisabetta straordinario. Uno spettacolo permanente di locandine colorate, pubblicità luminose, abiti e pettinature eccentriche, passioni amorose, adulteri e tradimenti come nei film. Tra il Parco Cişmigiu e la birreria Gambrinus da una parte, il cinema Capitol e il Circolo Militare dall’altra, sfilerebbero stasera, sempre se guardassimo dalla finestra della finzione, tutti i personaggi aristocratici del romanzo interbellico, a cominciare da Nory Baldovin (la protagonista del romanzo Rădăcini/Radici, pubblicato da Hortensia Papadat Bengescu nel 1938), continuando con Emilia Răchitaru (personaggio del romanzo Patul lui Procust/Il Letto di Procuste, pubblicato da Camil Petrescu nel 1933) e terminando con l’inevitabile signora T. (protagonista nello stesso romanzo di Camil Petrescu, Patul lui Procust). Comunque niente sarebbe triste o noioso, le facciate degli edifici non sarebbero sverniciate, le sale di cinema non sarebbero chiuse. Mentre Letiţia Branea, il personaggio femminile di Gabriela Adameşteanu, appena arrivata a Bucarest da Parigi nel romanzo Fontana di Trevi non deplorerebbe il fatto che il Viale Elisabetta sia diventato un paesaggio desolante, con edifici trascurati e cornicioni in rovina, dove l’unico punto luminoso è la libreria Humanitas Cişmigiu, a due passi dalla birreria Gambrinus rimpicciolita, ma restaurata.”
Oltre alla lista delle strade, nel Dizionario dei luoghi letterari di Bucarest sono schedati monumenti, stazioni, incroci, parchi, piazze, caffetterie, bar, alberghi, cinema, ma anche bancarelle di antiquari o edicole — ciascuno rappresenta un punto di riferimento, un nodo nella rete simbolica della città.