Il patrimonio Unesco della Romania
Seneca AntiCafe di Bucarest ha ospitato la presentazione del volume Il patrimonio UNESCO della Romania comprensibile a tutti
Monica Chiorpec, 10.01.2020, 15:57
Seneca AntiCafe di Bucarest ha ospitato la presentazione del volume Il patrimonio UNESCO della Romania comprensibile a tutti”, una pubblicazione finanziata dall’Ordine degli Architetti di Romania e dal Consiglio Provinciale Ilfov tramite il Centro Provinciale per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale. Una collaborazione tra più professionisti e appassionati del patrimonio culturale di Romania e Moldova ha avuto come risultato un volume inedito, soprattutto per il suo discorso esoterico.
Ho cercato di leggere questo volume sul patrimonio comprensibile a tutti dal punto di vista di tutti. Quindi parlerò dalla stessa prospettiva. Il titolo mi sembra molto adeguato e mi pare che il volume risponda molto bene a questa esigenza difficile da rispettare di rivolgersi a tutti — cioè a giovani e anziani, a specialisti e a persone interessate di patrimonio, oppure a gente che passa per la strada, vede nella vetrina di una libreria questo bel volume, lo compra e lo legge.” — ha affermato l’etnologa Ioana Popescu.
Il concetto del libro appartiene alla storica dell’arte Adriana Scripcariu, alla quale si sono affiancati, rispettivamente in veste di autore e coautore di alcuni capitoli, l’etno-coreologo Silvestru Petac, dal Museo di Etnografia della Transilvania di Cluj, e Ana Iuga, dal Museo Nazionale del Contadino Romeno di Bucarest. I tre hanno proposto un approccio fresco e attuale al fenomeno della comparsa del patrimonio culturale.
Si continua a parlare, sempre più spesso, alla radio, in TV, su Facebook, di patrimonio culturale, della ricerca sul patrimonio culturale, museale, materiale, immateriale, mobile, immobile o naturale. Ma, per ricerca si intende la documentazione di ogni pezzo di questo patrimonio, di ciascun oggetto di questo tesoro. Cioè documentazione tramite la raccolta di informazioni legate a ciò che include la scheda di un oggetto: la denominazione, il nome dell’autore, se è il caso, la forma, la materia, la tecnica, lo stato di conservazione, le dimensioni. Si indaga molto di meno sul contesto della sua comparsa, dell’uso e dell’esistenza attuale di questi oggetti.” — è del parere Ioana Popescu.
Il volume Il patrimonio UNESCO della Romania comprensibile a tutti” parla con concisione e onestamente di tutto quello che forma un tesoro importante per la Romania, creando piuttosto legami e indizi sull’importanza patrimoniale di un certo oggetto: Ciò che compone questo primo volume dedicato al patrimonio culturale è proprio l’abbinamento di informazioni connesse, contestuali, a volte apparentemente molto lontane dalla rappresentazione dell’oggetto stesso nel rispettivo volume, spiegazioni dei termini utilizzati nei racconti, citati non necessariamente di specialisti nel patrimonio culturale, ma dai testi di personalità romene che parlano di cose di buon senso, ma così come solo le personalità intelligenti si possono esprimere.”
E, prima di tutto, è il primo volume che spiega a tutti il concetto di patrimonio culturale e provoca il lettore a trovare potenziali risposte su questo tema. Ma la cosa più importante, secondo me, è che questo volume pone delle domande. Domande molto semplici, che normalmente dovremmo porci noi tutti a casa, però non lo facciamo perché diamo per scontato quello che ci viene offerto. Un esempio di domanda sarebbe Com’è apparso il patrimonio culturale?” Com’è successo che un oggetto ereditato dalla bisnonna, che fino a poco tempo fa abbiamo utilizzato, è diventato d’un tratto patrimonio culturale. Non lo posso più utilizzare come finora, la sua funzione cambia. Possibilmente, diventerà oggetto esposto in un museo e comunque studiato. Com’è successo che quella casa dei bisnonni in cui fino a ieri abitavamo è diventata monumento architettonico? Ora, vivo in uno spazio in cui sono costretto, ogni volta che intendo trasformare qualcosa, sottopormi ad un regolamento. L’autrice del volume pone queste domande esprimendosi in un certo modo che ci rende attenti e ci fa pensare a possibili risposte a queste domande.” — aggiunge Ioana Popescu.
L’iniziativa della Scuola di Piscu è importante, sia per il fatto che porta il patrimonio culturale più vicino al pubblico largo, sia soprattutto perché propone un manuale sul patrimonio, come raramente viene pubblicato in Romania. L’architetto Ştefan Bâlici considera sia estremamente importante che la letteratura specializzata si arricchisca anche con pubblicazioni del genere: E’ un libro che può essere caratterizzato in diversi modi, perché ha un discorso di un’alta qualità professionale, dall’inizio alla fine, ma allo stesso tempo è un discorso accessibile. Può essere considerato un manuale, ma anche una guida d’arte. Spiega elementi di base della tutela del patrimonio, appunto per rendere questo settore accessibile a tutti. Credo sia molto importante trovare nelle librerie manuali sul patrimonio. In altri Paesi è una cosa normale. In Italia, ad esempio, esiste un’ampia letteratura su questo argomento, manuali sul patrimonio di vario tipo, da quelli introduttivi a quelli più specializzati. Una letteratura che a noi manca. Sono libri che rendono accessibile a noi tutti il patrimonio nelle sue diverse forme e nei vari temi compresi in tutto ciò che significa patrimonio.”
Più di 500 immagini attuali e di archivio accompagnano i testi del volume Il patrimonio UNESCO della Romania comprensibile a tutti”. Tra i fotografi ritroviamo nomi quali Iosif Berman, Leopold Adler, Kurt Hielscher, George Dumitriu, Marius Caraman oppure Gabriel Motica.