Il programma di Arti Performative del Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Bucarest
Da quasi un anno, più esattamente da maggio 2017, il Museo Nazionale d'Arte Contemporanea di Bucarest si è aperto verso le arti performative grazie ad un programma promosso e coordinato dalla regista romena Ioana Păun.
Luana Pleşea, 19.02.2018, 16:08
Da quasi un anno, più esattamente da maggio 2017, il Museo Nazionale dArte Contemporanea di Bucarest si è aperto verso le arti performative in Romania grazie ad un programma promosso e coordinato dalla regista romena Ioana Păun. Perchè questa iniziativa? In che misura era necessaria una simile proposta?
“A Bucarest ci sono moltissime iniziative indipendenti e alcune non trovano spesso uno spazio di presentazione. Sono progetti ibridi, alcuni abbinano larte politica a letture, altre il movimento, altre forme più intime, come la performance uno ad uno… Ed era necessario uno spazio che portasse tutte quese iniziative insieme, tutto ciò che significa dal mio punto di vista la performance art. E il Museo dArte Contemporanea è uno spazio dellarte nuova, dellarte attuale, persino dellarte del futuro, quindi qualsiasi forma che appare, che è un ibrido e che è in qualche misura sperimentale è benvenuta al museo, soprattutto se è uniniziativa assunta dagli artisti e performer. Se il Centro Nazionale della Danza presenta ripetutamente progetti di performance, altri spazi che siano dedicati a questo tipo darte non esistono a Bucarest”, ha detto a RRI Ioana Păun.
La preoccupazione della regista Ioana Păun per la performance, per le arti performative risale a molti anni fa, tempo in cui ha seguito corsi di specialità e ha lavorato con molti artisti romeni.
“Sentivo da tempo il bisogno di sostenere questo tipo di iniziative che vengono dal teatro, ma anche dagli artisti che fanno arte visiva. Ho pensato a questa storia sin dal 2010, dopo aver fatto un master di performance art a Londra, alla Goldsmiths, che mi ha aperto completamente unaltra prospettiva sulla pratica delle arti dello spettacolo. Sono venuta a Bucarest e ho iniziato a tenere atelier di performance allUniversità Nazionale dArte Teatrale e Cinematografica. E venivano persone dalla facoltà, ma moltissimi anche da fuori. Venivano musicisti, antropologi che erano curiosi di esplorare la performance. È una forma ancora abbastanza non conosciuta in Romania. Ho cercato anno dopo anno di tenere un altro workshop, di scoprire artisti nuovi, raccontare loro cosa avevo appreso io… E, con pocchi, pochissimi festival darti performative in Romania, ero sempre alla ricerca di uno spazio in cui si coagulasse questo lavoro. Grazie a questi workshop, ho raccolto un nucleo di artisti intorno a me, che sono diventati abbastanza autonomi e che hanno iniziato a lavorare insieme. Avevo lesperienza del lavoro con questo tipo molto speciale, perchè non ha necessariamente una storia, come nel teatro, non ha necessariamente neanche un testo, dialogo, come siamo abituati noi negli spettacoli di teatro, quindi è un pò più difficile da decifrare”, ha spiegato Ioana Păun.
Con questo progetto, Ioana Păun propone un programma mensile costante al Museo Nazionale dArte Contemporanea.
“Ci sono tre eventi ogni mese, principalmente. E durante le grandi vernissage viene sempre presentata una performance, che si svolge per tutta la durata della sera. Il programma è consultabile sia sul sito del museo, sia sulla pagina di Facebook. Di solito, abbiamo performance che sono già state create, ma sono molto delicate, fragili e non hanno ancora trovato uno spazio, cosicchè le abbiamo invitate al museo. Come, ad esempio, “Tra due pasticche”, la performance di Cinty Ionescu sulla depressione, che abbina il video art alla performance dal vivo. Poi, succede un altro evento in parallelo, che è più raro, perchè più difficile da preparare. Si chiama “Notturna” e adesso siamo alla terza edizione. È una sera in cui ascoltiamo al buio musica allavanguardia, sia digitale, che acustica. Finora ci sono stati due eventi che hanno avuto grande successo tra gli amanti della musica, e lultimo labbiamo trasmesso dal vivo. Gli eventi musicali si svolgono ogni due mesi o 45 giorni”, ha precisato Ioana Păun.
Questanno, al Museo Nazionale dArte Contemporanea di Bucarest, verranno prodotte le prime performance nellambito del programma “Territori liberi”, che inaugura un nuovo spazio del museo, dedicato soprattutto alle performance.
“Queste performance sono da Bucarest, dal Paese e ci sono anche due gruppi di artisti dallestero. Ci portano un soffio abbastanza nuovo, perchè sono commissionate e prodotte al 100%, con molta dedizione per essere quanto più vicine a ciò che desiderano gli artisti. Abbiamo fatto un appello pubblico a inizio febbraio e per tutta la durata del mese gli artisti si possono iscrivere. E cerco di curare le loro idee in un modo quanto più vicino a ciò che desiderano loro. Perciò non deve succedere necessariamente nella sala nuova. Ci possono essere anche performance che si svolgono a Bucarest o in altri spazi, nello spazio pubblico o altri spazi del museo, oppure online, oppure audio… Ciò succederà nellintero 2018. Mi sono prefissa intorno ad 8 simili progetti prodotti”, ha dichiarato Ioana Păun.
La prima numero uno di questanno al Museo Nazionale dArte Contemporanea di Bucarest, in programma il 10 febbraio, è stata un adattamento libero del libro “Lanno del pensiero magico” di Joan Didion, la performance “NOK! NOK!”, con la drammaturgia e la regia firmate dallattrice Nicoleta Lefter, e avendo come attrice-protagonista Flavia Giurgiu. Ioana Păun ci ha parlato anche del programma di arti performative del mese di febbraio.
“A febbraio, oltre ad una delle edizioni della Notturna, alla prima dello spettacolo “NOK! NOK!”, di Nicoleta Lefter, in programma ci sono anche performance per le coppie. Artista Ruxandra Hule ha già fatto questo tipo di performance – si chiama “Noi contro di noi”. È un incontro con un contesto che lei crea per le coppie, non necessariamente partner di vita, possono essere anche fratelli, sorelle, madri con figli, amici del cuore, che assieme a lei, per unora, lavoreranno insieme per toccare, con vari strumenti artistici, quelle zone delle loro relazioni che a volte non sono comunicate. Cè già stata molta gente, che ha vissuto tutte le sorti di esperienze, alcune più profonde, altre più divertenti. Lartista adopera la scrittura, il modellaggio, persino gli sms per lavoare con loro, molto personalmente. E iniziamo a mettere in scena anche lo spettacolo Il cavallo bianco, prodotto sempre nel museo e che è sul boia comunista Ioan Ficior. Ci proponiamo di avvicinarci in un modo quanto più umano, tramite larte, ai problemi economici, politici, sociali con cui tutti ci confrontiamo nella vita quotidiana”, ha spiegato ancora Ioana Păun.
A meno di un anno dal lancio, è già iniziato a formarsi un pubblico del programma darti performative del Museo Nazionale dArte Contemporanea di Bucarest. “Sono persone molto diverse, che ho la sensazione che aspettavano in qualche modo che ciò succedesse”, ha concluso Ioana Păun. (traduzione di Adina Vasile)