“Mariţa” – un importante esordio nel lungometraggio
Mariţa, il lungometraggio d'esordio del regista Cristi Iftime, è giunto nei cinema romeni alla fine dell'anno scorso, dopo aver vinto, tra l'altro, il Gran Premio della Giuria FEDEORA alla sezione East of West del Festival del Cinema di Karlovy Vary.
Corina Sabău, 01.02.2018, 18:17
“Mariţa”, il lungometraggio desordio del regista Cristi Iftime, è giunto nei cinema romeni alla fine dellanno scorso, dopo aver vinto il Gran Premio della giuria FEDEORA alla sezione “East of West” del Festival del Cinema di Karlovy Vary e il trofeo della 14esima edizione del Festival Internazionale del Cinema Indipendente lAnonimo. Uno dei pregi di questo film che ha attirato lattenzione dei critici europei di film è stata “la semplicità della regia di questa storia, concentrata sulla vita quotidiana di una famiglia, i cui membri, sebbene vivano separatamente dopo il divorzio dei genitori, quando si incontrano di nuovo, si godono sponaneamente lenergia positiva che appare nella loro vita”.
La storia del film, racconta il regista Cristi Iftime, è partita da una vicenda che ha seguito. Anche se separati da tempo, una donna e un uomo si dirigono, per abitudine, verso lauto che una volta è appartenuta alla coppia, una Dacia battezzata Mariţa. Una delle domande che abbiamo fatto a Cristi Iftime è stata legata al rischio di costruire cinematograficamente una storia partendo da un gesto che può sembrare poco significante.
Quel gesto mi ha fatto una grande impressione, mi ha inseguito, e di solito i miei film nascono da momenti che mi inseguono. Cosicchè non ho pensato se fosse rischioso o meno partire da ciò. È vero che la celebre regola kill your darlings – la rinuncia agli elementi che ti sono più cari in una storia – di solito funziona, ma in Mariţa non ci ho tenuto conto. Ad un certo punto ho temuto che il film non fosse pari alle mie aspettative, ma, senza falsa modestia, sembra che sia riuscito bene. Noi abbiamo cercato di concentrare quanto più cose nel film, ma in una forma poco pesante e, allo stesso tempo, semplice”, ci ha raccontato Cristi Iftime.
Una delle poste in gioco del film – racconta Cristi Iftime – è stata quella che gli spettatori capissero, senza giudicarlo, il personaggio Sandu, il proprietario di Mariţa, padre di tre ragazzi, appassionato collezionista di francobolli, autoconfessato amante della vita e desideroso di raccontare le sue esperienze.
La stessa prova cui è sottoposto Costi, uno dei tre figli di Sandu, apparentemente il più esigente con gli eccessi di suo padre. È cosi che succesde quando si riuniscono tutti intorno al cenone di Natale.
“Sono stato più interessato allalienazione, al fatto che è là che essi si incontrano, anche se nella realtà non sono più insieme. Si incontrano e stanno bene e per qualche ora cè unatmosfera piacevole e amichevole. Ma poi questo legame si frantuma, è stata solo la situazione a farli sembrare e comportarsi come una famiglia. Lo stesso vale per il gesto finale, che può far pensare che siano ancora una famiglia, anche se non lo sono più. Se ci fossero stati tensioni o scandali tra di loro, questa parte bella dellincontro sarebbe fallita, non avrebbe avuto più senso”, spiega Cristi Iftime.
Mariţa è un road movie che cerca di cogliere un momento di passaggio dellesistena di un giovane – quello della separazione dal padre. Un road movie nello spazio fisico, ma anche nello spazio interno del personaggio, complessità quseta che ha conquistato lattore Alexandru Potocean, uno dei migliori attori della nuova ondata cinematografica romena, che vanta oltre 30 ruoli – in produzioni romene o coproduzioni internazionali – e collaborazioni con registi come Radu Muntean, Cristian Mungiu, Cristi Puiu e Constantin Popescu.
“Ad un certo punto, tutto questo tessuto di relazioni creato intorno al padre di famiglia ha iniziato a interessarmi moltissimo. Cioè qualcosa della situazioni mi sembrava molto familiare. Cosi ho iniziato a capire il personaggio Sandu, e ho capito anche il modo di Costi di rapportarsi a suo padre. Durante le prove sono partito con lidea di punire Sandu. Di punirlo quasi costantemente. Solo che in fin dei conti non è solo di questo che si tratta. Succede anche ciò, però lidea non è quella di giudicare Sandu. È piuttosto un tentativo di capirlo e di capire il suo modo di rapportarsi alla vita. Anche se non ci piace o non ci conviene”, racconta Alexandru Potocean.
Adrian Titieni, insignito al Festival del Cinema di Chicago del Premio Silver Hugo per il migliore attore protagonista nel lungometraggio “Baccalaureato” con la regia di Cristian Mungiu, vincitore di 5 trofei Gopo, 3 al migliore attore protagonista e 2 al migliore attore non protagonista, è considerato il più prolifico attore del momento. Solo nel 2017, ha recitato ben 12 ruoli in corto e lungometraggi, e non è alla sua prima collaborazione con Cristi Iftime, Adrian Titieni avendo recitato anche nel cortometraggio “15 luglio”, selezionato nel concorso di cortometraggi del Festival del Cinema di Berlino.
“Cristi è un regista con un background molto interessante. Oltre allAccademia di Film, si è laureato anche in Filosofia, e perciò viene con una prospettiva diversa sulla regia. Ha unattenzione straordinaria per i dettagli e una visione e un modo di pensare che mi piacciono moltissimo. E a me fa piacere lavorare con persone che vedono al di là della realtà immediata. Questo approccio è per me una sfida. Io sono felice che lui abbia pensato a me, questo ruolo è una grandissima sfida. E, col rischio di ripetere, non so quanto io sia stato pari alle sue attese”, ci ha detto lattore Adrian Titieni.
La sceneggiatura del film è firmata da Anca Buja e Cristi Iftime, limmagine da Luchian Ciobanu, il montaggio da Dragoş Apetri. Alexandra Alma Ungureanu è costume designer, la scenografia appartiene a Mălina Ionescu e il suono a Dan-Ştefan Rucăreanu, Alexandru Dumitru e Florin Tăbăcaru. Oltre ad Alexandru Potocean e Adrian Titieni, nel film recitano anche Lucian Iftime, Victoria Cociaş, Andrei Huţuleac, Bogdan Dumitrache e Ana Ciontea. I produttori sono Ada Solomon e Radu Stancu. (traduzione di Adina Vasile)