150/o anniversario della Filarmonica George Enescu
L'11 gennaio, l'Auditorium di Bucarest (Atheneul Roman) inaugura il programma dedicato al 150/o anniversario dell'istituzione musicale rappresentativa della Romania.
Luana Pleşea, 10.01.2018, 14:13
L’11 gennaio, l’Auditorium di Bucarest (Atheneul Roman) inaugura il programma dedicato al 150/o anniversario dell’istituzione musicale rappresentativa della Romania. Nel concerto inaugurale, in programma l’11 e il 12 gennaio, spiccano due presenze romene dall’estero. L’Orchestra Sinfonica e il Coro della Filarmonica George Enescu, sotto la bachetta del maestro romeno Christian Badea, che vive negli Stati Uniti, invitano il pubblico a seguire capolavori della musica romena e universale: l’Iside di George Enescu, il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra, op. 54 di Robert Schumann e la Sinfonia nr.7, in re minore, op.70 di Antonin Dvorak. Solista sarà la pianista Dana Ciocarlie, che vive in Francia, il cui recente album L’integrale live delle opere per pianoforte solo di Robert Schumann ha riscosso grande successo in questo Paese.
Nel primo semestre del 2018, saranno grandi nomi a tenere il cartellone dei concerti e dei recital alla Filarmonica George Enescu, come spiega il suo direttore generale Andrei Dimitriu. Christian Zacharias è un nome da tenere in mente, come quelli di Elisabeth Leonskaja e Andrei Ionita, premiato al Concorso Internazionale Tchaikovsky. Non sono in tanti i romeni che arrivano a Mosca per vincere un concorso di simile portata. La pianista Elizabeth Sombart, legata alla Romania, in quanto sua nonna era la figlia del biologo romeno Nicolae Leon. Elizabeth Sombart terrà un primo concerto il 24 gennaio e un altro a maggio, quando presenterà anche un libro sul medico Nicolae Leon. E poi, i direttori d’orchestra Camil Marinescu o Cristian Macelaru, spiega Andrei Dimitriu.
Il 150/o anniversario della Filarmonica George Enescu sarà celebrato anche da una serie di conferenze e ospiti di spicco. Saranno riprese le conferenze dell’Auditorium, cui saranno presenti, nel secondo trimestre dell’anno, due Nobel: il chimico francese Jean-Marie Lehn, insignito del prestigioso premio per la chimica nel 1987, e il ricercatore Stefan Hell, cittadino tedesco di origine romena, Nobel sempre per la chimica nel 2014. Un’altra serie di conferenze si terrà a fine marzo. Interessante per quest’anno, una novità assoluta in Romania, è un festival di conferenze di cultura generale, in partenariato con la Fondazione Humanitas Aqua Forte, che riunisce grandi intelletuali del Paese e dall’estero: Gabriel Liiceanu, Horia-Roman Patapievici, Andrei Plesu, Victor Stoichita, Mircea Cartarescu, il medico Martin S. Martin, Valentin Naumescu, addottoratosi in scienze politiche. I temi riguardano problemi di interesse comune e saranno dibattuti nell’idea di proporre alla società romena un po’ sconvolta e avvolta da temi falsi, i problemi reali che deve affrontare una società che vuole essere europea e civilizzata, aggiunge il direttore generale.
La Società Filarmonica Romena fu fondata ad aprile 1868, sotto la direzione di Eduard Wachmann, al fine di organizzare un’orchestra sinfonica permanente e diffondere la cultura musicale e i capolavori della musica classica. Il primo concerto ebbe luogo il 15 dicembre dello stesso anno, sotto la bacchetta del fondatore. Dopo l’inaugurazione dell’Auditorium, il 5 marzo 1889, i concerti si svolsero in questa sala, come accade a tutt’oggi. Infatti, l’Atheneul Roman è diventato l’emblema della cultura romena e sede della Filarmonica.
Un Paese deve ricoprire un posto onorevole nella grande cultura. Il grande sociologo romeno interbellico Eugeniu Sperantia diceva che solo l’elite intellettuale costruisce, gli altri possono per lo più consumare. Da questo punto di vista, credo che la Filarmonica sia indiscutibilmente una nave ammiraglio. E’ la migliore orchestra sinfonica in Romania. Sicuramente, auspichiamo che sia rilevante anche nello spazio musicale europeo e internazionale, ha detto ancora Andrei Dimitriu.