Cinema, restauro, arte, letteratura
Settima edizione del BIEFF a Bucarest/ Conferenza sul restauro all'IIC di Bucarest/ Mostra di pittura di Ioan Augustin Pop a Venezia/ Gabriela Adamesteanu al Festival di Letteratura di Venezia
Gabriela Petre, 31.03.2017, 14:36
Dal 28 marzo al 2 aprile si svolge a Bucarest la VII-ma edizione del Festival Internazionale del Film Sperimentale (BIEFF) al Cinema del Museo del Contadino e alla Sala Elvira Popescu”. Della giuria fa parte anche Paolo Moretti, che ha lavorato a cominciare dal 2001, nell’ambito di vari festival e istituti di cinema dell’Europa, tra cui il Centro Pompidou di Parigi, la Cineteca Portoghese di Lisbona e il Festival One World di Praga. Dal 2008 al 2011, ha collaborato con il Festival di Venezia, alle sezioni di corto- e mediometraggio (Orizzonti), dal 2012 al 2013 con il Festival del Cinema di Roma e dal 2014 è direttore del Festival Internazionale del Film di La Roche-sur-Yon. Tra i film in gara all’attuale edizione del BIEFF menzioniamo: “Summer” di Ronny Trocker, un regista di origine italiana, nato e cresciuto a Bolzano, che partecipa alla competizione internazionale “You are another me” accanto ad altri 5 film e il cortometraggio “Peepshow” di Rino Stefano Tagliafierro, in gara alla competizione internazionale “The Politics of the Body”. Lungo gli anni, Rino Stefano Tagliafierro ha lavorato come regista, artista figurativo, ha vinto numerosi premi internazionali a festival di animazione, cortometraggio e film sperimentale tra cui il Festival d’Annecy e il Festival Internazionale di Cortometraggi di Clermont-Ferrand. Nel 2014 ha realizzato il cortometraggio Beauty, particolarmente apprezzato a livello internazionale. Tra i partner dell’attuale edizione del Festival, c’è anche l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest
L’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha ospitato il 28 marzo la conferenza del prof. Franco Faranda La Madonna di San Luca – storia, tradizioni e restauro della preziosa icona di Bologna. Lo storico dell‘arte Franco Faranda ha presentato l’antica icona della Madonna di San Luca custodita a Bologna nell’omonimo Santuario, documentandone le diverse tappe del restauro e soffermandosi in particolar modo sull’ultimo intervento ultimato a luglio 2012. A corredo della conferenza, una mostra fotografica con immagini dell’icona e delle tecniche di ispezione e restauro applicate nel periodo 2011-2012. Franco Faranda è stato Soprintendente reggente alla Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici di Bologna dal 2004 al 2007, direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna, docente presso la scuola di specializzazione in Storia dell’arte Medievale e Moderna dell’Università di Bologna ed è autore di numerosi saggi e monografie. In ultimo ha approfondito temi legati all’arte sacra medievale e all’iconografia mariana e del crocifisso. Sta lavorando ad una monografia sulla Madonna di San Luca, studiando al contempo la cronologia delle Maestà di Cimabue.
Il 29 marzo, l’IIC ospita la presentazione del catalogo “L’incisione italiana nei secoli XV-XVI & La Scuola di Fontainebleau nella collezione del Museo Nazionale d’Arte della Romania” di Dana Crișan, in collaborazione con Radu Bercea. Dalle famose tavole di Andrea Mantegna a quelle, altrettanto celebri, di Marcantonio Raimondi, lincisore di Raffaello, il catalogo percorre la storia dellincisione nei grandi centri italiani e il suo contributo fondamentale alla diffusione delle idee artistiche del Rinascimento e del primo Manierismo oltre i confini italiani. Grazie a questa tecnica artistica le grandi creazioni degli artisti italiani furono conosciute in tutta Europa e il dialogo fra Nord e Sud creò le premesse per uno scambio di idee che si concretizza, nelle produzioni della Scuola di Fontainebleau. Molte delle tavole del catalogo sono state esposte nelle mostre temporanee del Dipartimento di Disegni e Incisioni, ma ci sono anche opere pubblicate per la prima volta. Frutto di una lunga ricerca, il volume, che contiene anche informazioni generali sullarte dellincisione, si rivolge sia agli specialisti che ai semplici appassionati darte.
Andiamo ora a Venezia, all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, che ha ospitato il 28 marzo nella Nuova Galleria l’inaugurazione della mostra di pittura “Passato al tempo futuro” di Ioan Augustin Pop, curata dal prof. Aurel Chiriac, il direttore del Complesso Museale di Oradea. Nato nel 1955, Ioan Augustin Pop è professore associato all’Università dell’Ovest di Timişoara, si è laureato presso l’Istituto di Belle Arti “Ion Andreescu” di Cluj-Napoca, nel 1983, è autore di varie mostre personali (Romania, Ungheria, Grecia, Slovacchia) e collettive (Romania, Ungheria, Italia, Germania, Portogallo, Moldova, Serbia, Kosovo, Montenegro, Repubblica Ceca). La mostra, organizzata dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione col Complesso Museale di Oradea, sarà aperta al pubblico fino al 11 aprile 2017.
Il 27 marzo è stata inaugurata presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia la mostra foto–documentaria “Architettura e Monarchia” organizzata dal Creart — Centro di Creazione, Arte e Tradizione del Comune di Bucarest, dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest e dall’Istituto Romeno di Venezia, in partenariato con l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. La mostra “Architettura e Monarchia”, realizzata dall’accademico Răzvan Theodorescu, dal Prof. Arch. Augustin Ioan e dal Prof. Arch. Marius Marcu–Lapadat, resterà aperta al pubblico nel periodo 27 marzo–9 aprile 2017. La mostra è stata allestita e presentata al pubblico per la prima volta presso il Castello Pelişor di Sinaia, in occasione della Giornata della Monarchia che celebrava i 150 anni dall’arrivo di Carol I in Romania e dalla fondazione della dinastia reale e il 135-esimo anniversario dalla proclamazione del Regno di Romania. La mostra è stata presentata anche a Berlino, presso l’Ambasciata di Romania su invito di S. E. Emil Hurezeanu, l’Ambasciatore di Romania in Germania, presso la Galleria Creart di Bucarest, all’Istituto Culturale Romeno di Vienna e in occasione della 18° edizione del Festival “Etnovember” di Braşov.
Il 30 marzo, nell’ambito del Festival internazionale di Letteratura a Venezia, “Incroci di civiltà” (http://www.incrocidicivilta.org/), la scrittrice romena Gabriela Adameşteanu parlerà dei suoi romanzi in un dialogo-intervista con il prof. Roberto Merlo, professore di lingua e letteratura romena presso l’Università di Torino. L’evento avrà luogo presso la Fondazione Querini Stampalia. Gabriela Adameşteanu è scrittrice, traduttrice e giornalista, una delle voci femminili più influenti del paesaggio letterario e culturale romeno degli ultimi decenni. È autrice di più romanzi, alcuni tradotti anche in italiano: Verrà il giorno, traduzione di Celestina Fanella, Una mattinata persa, traduzione di Roberto Merlo e Cristiana Francone, L’incontro, traduzione di Roberto Merlo. Ha scritto anche volumi di racconti e articoli pubblicati su riviste e giornali, è stata attivista della società civile e membro del Gruppo per il Dialogo Sociale (GDS). I suoi romanzi sono affreschi della Romania comunista in cui personaggi autentici si muovono nel mondo grigio, misero, angosciante, soffocante e senza prospettive del quale la società romena si è liberata nel dicembre del 1989.