Il pittore Ştefan Luchian. La prima architetta romena, Virginia Andreescu
Nella memoria collettiva, limmagine di Luchian resta quella del suo autoritratto, con il pennello in mano e le nature morte con fiori di campo/ La prima donna romena laureata in architettura è stata Virginia Andreescu Haret
Christine Leșcu, 24.08.2016, 07:00
In pieno processo di modernizzazione e sincronizzazione con l’Occidente, la pittura romena della seconda metà dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento era dominata da tre pittori: Nicolae Grigorescu, Theodor Aman e Gh.Tattarescu. Gli ultimi due hanno gettato le basi della scuola romena di belle arti. Grigorescu, con studi in Francia, a Barbizon, sfruttava la tecnica e la prospettiva imparata per dipingere il mondo rurale romeno in una luce romantica. Questo era il contesto in cui si è formato il pittore Ştefan Luchian, nato nel 1868 a Botoşani e scomparso un secolo fa a Bucarest. Di indole ribelle e indipendente, poco apprezzato all’epoca dai critici dell’arte che ammiravano solo i valori consacrati, Luchian ha realizzato il passaggio dall’accademismo di tipo Aman ad un altro stile pittorico che richiamava l’impressionismo, ma aveva una carica sociale più forte. Oggi, il suo spirito protestatario potrebbe sorprendere il pubblico, è del parere Cătălin Bălescu, il rettore dell’Università Nazionale di Belle Arti di Bucarest.
Laureatosi presso la Scuola di Belle Arti di Bucarest, in una delle prime serie di studenti dei Maestri Theodor Aman e Gh.Tattarescu, Ştefan Luchian era all’epoca un artista di avanguardia, protestatario. Nel attuale contesto, appare però come un classico, ben collocato nello spazio museale, con quadri unitari dal punto di vista della luce, dominati da un forte cromatismo. Paradossalmente per i nostri contemporanei, questo tipo di pittura solare collocata in un quadro espressivo si è definito nel contesto di una personalità rivoltata che ha scelto i suoi Maestri fuori dalle scuole che ha frequentato. Dopo gli studi a Bucarest, è diventato studente a Monaco di Baviera e a Parigi. Ha respinto l’accademismo della scuola bucarestina, cercando di ispirarsi ad una realtà che non rientrava nelle tendenze artistiche dell’Ottocento romeno.
Respinto inizialmente dalla critica, attualmente Ştefan Luchian è un personaggio quasi mitizzato dell’arte romena. I dettagli della sua vita privata, soprattutto l’ultima parte, e la sclerosi multipla che lo ha afflitto, hanno aiutato alla creazione di questa leggenda. Adrian Silvan-Ionescu, il direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Accademia Romena, ci ha presentato l’evoluzione e alcuni momenti della breve esistenza di Ştefan Luchian, che si è spento a soli 48 anni:
Dall’allievo non tanto studioso e dedicato di alcuni licei bucarestini, allo studente di Belle Arti, ma anche del Conservatorio — dove studiava il flauto -, poi al moderno ed elegante pittore e dandy, vestito sempre alla moda, indossando anelli con diamanti, con la propria carrozza trainata da cavalli, che dipingeva nello stile dei contemporanei francesi corse di cavalli, ritratti di donne alla moda, pannelli decorativi, ma anche composizioni di semi-critica sociale. Più tardi, appare il ribelle, che assieme ad altri artisti della sua generazione, formano il cosiddetto Salone dei Rifiutati” — sul modello del Salon des Refusés francese — nel momento in cui le regole ufficiali per partecipare alle mostre pubbliche diventano eccessive e troppo rigide. Subito dopo, per Luchian comincia un’altra vita, quella della malattia, della sofferenza e della miseria, in cui il pittore scopre la sua tendenza di osservatore sociale, in cui si avvicina alle classi oppresse. Con l’aggravarsi della malattia, Luchian ha vissuto il dramma del paralitico, che non poteva più muovere la mano o tenere il pennello fra le dita. Come Renoir, aveva il pennello legato al polso, e ciò nonostante ha creato dei capolavori.
Nella memoria collettiva, l’immagine di Luchian resta quella del suo autoritratto, con il pennello in mano e le nature morte con fiori di campo.
La prima architetta romena, Virginia Andreescu-Haret, è nata nel 1894 nella famiglia del grande pittore Ion Andreescu (era la figlia di uno dei suoi fratelli). L’architetto Răzvan Lăcraru ci ha offerto alcune informazioni sulla sua biografia.
Virginia Andreescu Haret era la nipote del pittore Ion Andreescu, la primogenita del suo fratello. E’ cresciuta sotto l’influenza delle arti, in una casa piena dei quadri dello zio. E’ stata la prima ammessa sulla lista alla Scuola di Architettura nel 1912 e contemporaneamente ha frequentato anche la Facoltà di Belle Arti. E’ stata la prima donna ad ottenere il diploma di architetto.
La prima guerra mondiale ha ritardato l’ultimazione degli studi e il debutto della carriera di Virginia Andreescu, che ha fatto l’infermiera negli anni di guerra. Ha ultimato gli studi nel 1919 e per il suo progetto di tesi di laurea è stata insignita del premio del Ministero dell’Istruzione. Era solo l’inizio di una carriera di 30 anni, in cui l’architetta ha contribuito alla realizzazione di 130 edifici. Quel primo progetto ha rappresentato anche l’inizio di una preoccupazione costante di Virginia Andreescu-Haret.
Era un progetto che aveva come tema la scuola di belle arti. Più tardi, l’architetta ha approfondito questo argomento, degli edifici scolastici ed ha avuto un importante contributo nei progetti delle varie scuole del Paese. Ha collaborato anche all’estensione del liceo Şincai e alla costruzione dell’edificio del liceo Dimitrie Cantemir di Bucarest. – ha aggiunto ancora Răzvan Lăcraru.
Molti altri edifici proiettati da Virginia Andreescu si possono ancora vedere a Bucarest, tra cui il Palazzo della Società La Gioventù Romena, nei pressi del parco Cişmigiu e diverse ville dell’elegante quartiere di Cotroceni. Alcuni dei suoi progetti sono stati realizzati assieme al marito, l’ingegnere edile Spiru I.Haret, il nipote dello scienziato e accademico Spiru Haret. Virginia Andreescu-Haret ha proiettato edifici anche nella stazione Le Terme di Govora, in provincia di Vâlcea — una sala cinematografica e il casinò. Ha lavorato per la Commissione dei Monumenti Storici nel periodo 1918-1921 e al Ministero della Pubblica Istruzione dal 1921 al 1947. Nel 1953 è diventata membro dell’Unione degli Architetti della Romania. Si è spenta nel 1962 a Bucarest, ma gli abitanti della capitale hanno ancora la possibilità di scoprire alcuni dei suoi progetti. (tr. G.P.)