Lo stile Brancovan
Larte Brancovan include, nella storiografia romena, larchitettura e le arti figurative nella Valacchia durante il regno del principe Constantin Brancoveanu (1688 – 1714).
Monica Chiorpec, 15.04.2015, 12:23
L’arte Brancovan include, nella storiografia romena, l’architettura e le arti figurative nella Valacchia durante il regno del principe Constantin Brancoveanu (1688 — 1714). Quest’epoca influì decisivamente sullo successivo sviluppo artistico. Gli storici dell’arte caraterizzano a volte lo stile facendo un’analogia con il rinascimento occidentale, per le sue strutture razionaliste, mentre l’abbondanza decorativa permette anche l’uso del sintagma barocco Brancovan”. Le basi dello stile Brancovan furono gettate durante i primi due decenni di regno di Matei Basarab, nel 17-esimo secolo, che aveva assicurato alla Valacchia una certa stabilità politica e aveva favorito lo sviluppo delle arti. Nel periodo successivo al regno di Brancoveanu, si sviluppò soprattutto l’architettura delle ville dei boiardi.
Nel 2014, l’anno Brancovan, abbiamo avviato un progetto: si tratta della pubblicazione di un libro tramite cui vogliamo far conoscere meglio al pubblico le bellezze del patrimonio Brancovan. Il libro è corredato da molte immagini e spiegazioni dettagliate e da un dizionario per i vari temi dell’arte Brancovan. Il libro contiene un capitolo dedicato ai monasteri, un altro dedicato ai palazzi e un capitolo dedicato ai vari mestieri: falegnameria, gioielleria, tessuti. Esiste anche un capitolo dedicato a coloro che commissionavano monumenti e al modo in cui la loro volontà modellava l’intera costruzione. Si tratta di particolari che ridanno la vita ai monumenti storici e che, purtroppo, sono meno spiegati in questo modo. Di solito, siamo abituati a spiegazioni tecniche, che includono le dimensioni del monumento, l’anno della costruzione e il nome della persona che lo ha commissionato”, spiega Adriana Scripcariu.
Lungo il tempo sono stati scritti molti libri sul patrimonio Brancovan. Le storie cominciano dalle antiche cronache, risalenti ai tempi dei voivoda, di coloro che spesso assistevano alla costruzione dei bellissimi edifici. Quasi tutti i nostri specialisti, appassionati di storia, si sono soffermati su questo bel capitolo della civiltà romena e quasi ogni anno si scrive ancora in merito. Vi chiderete forse a che cosa serve un altro libro. Tanto più che non vengono svelate cose inedite, esplorate da qualche archeologo, né fatti segreti scoperti in un manoscritto ritrovato. Tuttavia, il libro è inedito e capirete il perché.” – questo è un brano della prefazione del libro di Adriana Scripcariu, Il patrimonio Brancovan spiegato a tutti”.
Uno dei capitoli iniziali, intitolato Glossario della civiltà Brancovan nelle immagini”, spiega ai lettori i concetti basilari della mentalità medioevale romena, chi erano i boiardi, chi i voivoda e il modo in cui interagivano i ceti sociali. Vengono spiegati il ruolo della Chiesa, alcune nozioni di teologia, che non possono essere ignorate da coloro che desiderano capire bene questo argomento. Abbiamo anche un capitolo molto bello, scritto dalla storica dell’arte Luiza Zamora, dedicato all’arte post-Brancovan, il più lungo periodo dell’arte romena, dal quale abbiamo ereditato numerosi monumenti storici, che purtroppo oggi ritroviamo spesso in rovina. E’ un libro di cui già molti mi hanno detto che è di piacevole lettura e molto attraente grazie alle immagini. Il fotografo del nostro progetto è George Dumitriu, un appassionato di fotografi che si occupa da decine di anni di fotografare edifici di patrimonio. Si sente l’esperienza e il calore del suo approccio ai nostri argomenti. Il libro ha anche una grafica speciale, non è qualla tipica dei cataloghi d’arte, il layout è panoramico, in modo da poter rendere questi argomenti molto accessibili ai lettori anche tramite l’intervento grafico”, aggiunge Adriana Scripcariu.
La residenza estiva del principe Constantin Brancoveanu a Potlogi, il Palazzo Mogoşoaia e il Vecchio Palazzo Metropolitano di Bucarest sono alcuni monumenti storici appartenenti allo stile Brancovan. L’architettura religiosa spicca per la monumentalità data dalle dimensioni imponenti e dalla concezione unitaria. I Monasteri Sinaia, Horezu oppure Antim a Bucarest sono alcuni dei più importanti luoghi di culto costruiti in stile Brancovan.
Si comincia ad apprezzare e ad amare la civiltà Brancovan proprio quando vengono scoperti i suoi particolari e la serietà con cui i costruttori guardavano ogni gesto che, messo a fianco ad un altro, portava la bellezza che ora ritroviamo nei monumenti che si conservano ancora. Penso ad uno studio di caso di un monumento, il monastero Sinaia, fatto erigere dal comandante degli eserciti Mihail Cantacuzino dopo aver effettuato un pellegrinaggio a Gerusalemme. Si possono osservare molti dettagli legati a questo suo viaggio e al modo in cui si è riflettuto nell’anima del fondatore fino alla fine della sua vita. Tutti questi particolari si ritrovano negli affreschi del monastero Sinaia”, conclude Adriana Scripcariu.
Per sfortuna, alcuni gioielli dell’architettura Brancovan, come i monasteri di Cotroceni e Văcăreşti a Bucarest, furono demoliti dal regime comunista, alla metà degli anni ’80. Il Monastero Cotroceni fu però ricostruito identico, nello stesso posto, negli anni 2003 – 2004. (traduzione di Gabriela Petre)