Eventi culturali a marzo
Il 10 marzo, lIIC di Bucarest ha ospitato una serata speciale, proponendo al pubblico di visionare il servizio speciale trasmesso dal Tg1 il 14 dicembre scorso intitolato “Figli Sospesi, di Alessandro Gaeta, seguito da un dibattito aperto a tutti.
Gabriela Petre, 15.03.2015, 14:33
Il 10 marzo, l’IIC di Bucarest ha ospitato una serata speciale, proponendo al pubblico di visionare il servizio speciale trasmesso dal Tg1 il 14 dicembre scorso intitolato “Figli Sospesi”, di Alessandro Gaeta, seguito da un dibattito aperto a tutti. L’autore del servizio giornalistico ha fatto un viaggio in una Romania poco conosciuta, quella da cui emigrano coloro che in Italia accudiscono anziani, bambini e lavorano nelle campagne. Un reportage che fa vedere anche l’altra faccia dell’immigrazione: villaggi romeni abitati solo da nonni e nipoti, interi paesi dove manca quasi del tutto la generazione di mezzo, tra i venti e i cinquant’anni, andata all’estero in cerca di lavoro, la maggiore parte in Italia dove sono 1.300.000 i romeni residenti, soprattutto donne che lavorano come badanti.
La serata dedicata agli oltre trecentomila bambini costretti, a causa dell’emigrazione, a crescere senza le madri, sarà seguita il 17 marzo da un’altra dedicata ai bambini. Intitolato “Mino Damato e la sua avventura umanitaria in Romania”, l’evento punterà sulla personalità del grande giornalista italiano e sulla Fondazione Bambini in Emergenza e includerà una conferenza di Silvia Saini Damato con proiezione di filmati e una mostra fotografica.
A fine marzo, invece, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospiterà una serata letterario-gastronomica dedicata al personaggio e allopera di Andrea Camilleri, “A cena con il Commissario Montalbano” in cui saranno proposte pietanze della cucina siciliana apprezzate dal famoso Commissario.
Andiamo ora a Venezia, all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica dove il 6 marzo è stata inaugurata presso la Piccola Galleria, la mostra “Frammentarismo e identità urbana” dell’artista Marius Burhan, borsista “Nicolae Iorga” dell’Istituto. Marius Burhan è artista, curatore di mostre, professore d’arte ed autore di vari studi nel campo dell’arte. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Belle Arti, è membro dell’Unione Artisti Figurativi di Romania dal 2005 e membro nel Consiglio Direttivo della Filiale Pittura di Bucarest della stessa unione. Ha cominciato a esporre nel 1996, realizzando finora 30 mostre personali (a Bucarest, Craiova, Timişoara, Galaţi, ma anche a Roma, Venezia) e partecipando a oltre 70 mostre collettive nazionali (nel Paese, a Bucarest, Timişoara, Craiova, Râmnicu Vâlcea, Târgovişte, Bacău), e internazionali (in Moldava, Macedonia, Italia — a Bologna, Reggio Emilia e Roma, e negli Stati Uniti). La mostra fa parte del programma di sostegno dei borsisti e studenti romeni in Italia promosso dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dal 2011 e potrà essere visitata presso la Piccola Galleria dell’Istituto fino al 27 marzo.
Sempre il 6 marzo, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha organizzato, in partenariato con la Fondazione Musei Civici Venezia, la conferenza Letteratura, Moda, Femminilità”, presso il Palazzo Mocenigo — Centro Studi e Museo di Storia del Tessuto e del Costume. Lo scopo della conferenza è stato di celebrare la Festa Internazionale della Donna nell’ambiente raffinato del Palazzo Mocenigo che custodisce un’impressionante collezione di costumi e uno spazio recentemente allestito come Museo del profumo. L’evento ha messo in risalto aspetti della letteratura e della moda romena e italiana ed ha avuto come invitate le professoresse Doina Lucanu, dell’Università Nazionale d’Arte di Bucarest, Daniela Baroncini, dell’Università di Bologna e autrice del volume «La moda nella letteratura contemporanea», Oana Boşca-Mălin, della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest e Chiara Squarcina, dirigente del Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, del Museo del Merletto di Burano e del Museo del Vetro di Murano.
Torniamo ora a Bucarest, dove il 18 marzo, all’Ateneul Roman, si svolgerà uno spettacolo di beneficenza che abbina per la prima volta forme artistiche apparentemente inconciliabili: la musica classica e la street art, il jazz e lo step, tutto per sostenere i bambini a rischio sostenuti dall’organizzazione Hope and Homes for Children Romania. Dunque l’arte della strada si affianca alla musica classica, al jazz e alla percussione, in uno spettacolo inedito e commuovente, volto a sostenere i bambini privi del calore e della sicurezza di una casa o in pericolo di staccarsi dalle proprie famiglie. Sul palcoscenito saliranno artisti noti, tra cui il violoncellista Marin Cazacu, il pianista Andrei Licaret, l’ensemble Violoncellissimo, il jazz-duo Mircea Tiberian e Nadia Trohin, il percussionista Zoli Toth, l’attrice Ana Pepine, e non in ultimo il noto soprano Irina Iordachescu.
Intanto, il Museo più visitato della Romania, il Castello Bran, presenta fino al 5 aprile una mostra di pubblicità interbelliche realizzata da due artisti di Cluj, Ancuţa-Lăcrămioara Chiş e Ucu Bodiceanu, dell’Associazione “La Cluj di una volta”. Le 50 pubblicità raccolte dalla stampa dell’epoca portano di fronte al pubblico un mondo affascinante, preoccupato di calzature e prodotti cosmetici, al quale venivano offerti strani oggetti di lusso come apparati cinematigrafici per la casa, macchine da scrivere portatili o frigoriferi a chiave. Un mondo in cui i venditori imparavano già a stimolare l’orgoglio del cliente e inventargli nuovi bisogni. Come una curiosità, la Regina Maria di Romania fu il primo membro della casa reale ad apparire in una pubblicità. Inizialmente utilizzata per i prodotti cosmetici, all’estero, l’immagine della Regina Maria apparve nel 1926 in Romania, sul cioccolato prodotto dall’omonima fabbrica. A Bran, la residenza prediletta delle regina, può essere ammirata quest’immagine nella mostra di pubblicità interbelliche. Un’altra mostra di pubblicità, ma del 19-esimo secolo, sarà inaugurata dall’Associazione “La Cluj di una volta” e dalla Casa Municipale della Cultura di Cluj, all’Istituto Culturale Romeno di Bucarest a fine marzo.