Il Palazzo e il Museo Cotroceni
Eretto dal 1679 al 1681 dal principe Şerban Cantacuzino (1678 - 1688), il complesso bucarestino di Cotroceni includeva la Chiesa e il grandioso palazzo principesco, in stile barocco, tipico della civiltà occidentale europea dellepoca.
Gabriela Petre, 30.08.2014, 12:27
Eretto dal 1679 al 1681 dal principe Şerban Cantacuzino (1678 – 1688), il complesso bucarestino di Cotroceni includeva la Chiesa – molto simile come aspetto alla chiesa vescovile di Curtea de Argeş – e il grandioso palazzo principesco, in stile barocco, tipico della civiltà occidentale europea dell’epoca. Dal punto di vista architettonico, il complesso di Cotroceni attraversò alcuni momenti di riferimento: il primo è legato al suo fondatore, Şerban Cantacuzino, mentre il secondo al principe Barbu Dimitrie Ştirbei (1849 – 1853,1854 – 1856) che nel 1852 ristrutturò e modernizzò l’edificio, creando anche il giardino di Cotroceni, uno dei più grandi di Bucarest. Seguì la costruzione del palazzo principesco dal 1893 al 1895, opera dell’architetto francese Paul Gottereau, che però non resistette e, dopo il terremoto del 1977, seguì una nuova tappa in cui gran parte del palazzo fu ricostruita, a differenza degli edifici medioevali sopravvissuti al passar del tempo. Sempre allora venne eretta anche una nuova ala del palazzo in cui si trova ora la sede della Presidenza.
Il complesso di Cotroceni è unico a Bucarest anche per la molteplicità delle sue parti componenti, variate dal punto di vista della funzionalità e destinazione — il palazzo principesco, le vecchie cantine — che esistono ancora oggi, il padiglione, il maneggio, la casa del giardiniere, le serre, il monastero, la chiesa, l’asilo con la capella dipinta da Gheorghe Tattarescu, la stazione ferroviaria reale, la casa amerindiana sita nel parco del palazzo, un ampio giardino (di cui una parte diventò ulteriormente giardino botanico) o il campo per le esercitazioni e le solennità militari.
A Cotroceni si svolsero anche importanti avvenimenti storici. Nel 1821, diventò il centro della rivoluzione, dopo che Tudor Vladimirescu vi stabilì l’accampamento. Durante il regno di Alexandru Ioan Cuza, Cotroceni divenne centro dell’unità e della modernità della Romania, e il palazzo — modernizzato — ricevette lo statuto di residenza ufficiale di livello europeo. Sempre a Cotroceni, nel 1918, fu firmata con le Potenze Centrali la cosiddetta Pace di Bucarest.
Dopo la rivoluzione anticomunista del dicembre 1989, il 27 dicembre 1991, fu aperto al pubblico il Museo Nazionale Cotroceni, con un forte carattere memorialistico, subordinato dal 2001 all’Amministrazione Presidenziale.
Dall’11 ottobre 2009, il percorso museale si arricchi di un ulteriore punto di riferimento storico: la chiesa Cotroceni, interamente rifatta in seguito ai lavori eseguiti nel periodo 2008 – 2009. La Chiesa conserva la forma originale dell’edificio eretto nel 1679 dal principe Şerban Cantacuzino e rappresenta un atto di restituzione storica di un monumento importante per la spiritualità ortodossa. Infatti, la ricostruzione della chiesa di Cotroceni sulle sue antiche fondamenta viene a completare un complesso di cui, una volta, era parte principale.
Con un patrimonio che include circa 20.000 oggetti tra i più variati, il Museo Nazionale Cotroceni è stato permanentemente arricchito tramite trasferimenti di opere d’arte da altre istituzioni e musei (tra cui l’Ente Autonomo per l’Amministrazione del Patrimonio e del Protocollo di Stato, il Museo Peleş o il Museo Nazionale d’Arte della Romania) e soprattutto grazie agli acquisti o alle donazioni fatte da privati. La collezione del Museo Nazionale Cotroceni include opere di: arte figurativa (pittura e scultura romena e universale, grafica), arte religiosa, arte decorativa (ceramica, vetro, metallo, tessili e mobili), numismatica, ma anche medaglie, oggetti legati alla storia e all’archeologia.
La collezione di arte religiosa – soprattutto le icone su legno – è rappresentativa per il periodo tardo dell’arte religiosa romena (i secoli XVIII-XIX) e per le botteghe russe. Quella di pittura romena include opere di illustri pittori romeni dalla fine del XIX-esimo secolo finora.
La collezione di pittura universale include opere realizzate nei secoli XVIII-XIX. Ci sono soprattutto opere che rappresentano le scuole tedesca, austriaca, francese e belga, mentre quella italiana è rappresentata da L’allegoria dell’aria”, di fine XVI-esimo secolo (realizzata nella bottega di Jacopo Bassano). La maggior parte delle opere della Collezione reale del Palazzo Cotroceni si trovano attualmente nei patrimoni di altri musei del Paese.
La collezione di grafica include invece disegni, acquerelli e incisioni dei secoli XIX-XX e stampe giapponesi, ed è stata arricchita nel 1998 con le opere di Benedict Gănescu, e nel 1999 con quelle di Lucia Beller, Hans Aescher e Rodica Maniu.
La collezione di scultura include opere di scultori romeni, tra cui Carol e Frederic Storck, Mac Constantinescu, Miliţa Petraşcu, Oscar Han, Ion Jalea ed europei: Clésinger Jean-Baptiste, Houdon Jean Antoine, Julien Causse, Georges Gardet.
Nella collezione di mobili si nota la diversità dei stili europei e delle evoluzioni tecniche. Vi si possono ammirare tavolini e sedie di legno in stile neoromeno, set da salone in stili Empire, Napoleone III, Ludovico XV-XVI, ma anche mobili dell’estremo oriente.
Tra gli oggetti decorativi, bellissime anche le ceramiche realizzate nelle manifatture di Germania, Francia, Italia, Olanda e Russia e le porcellane di Sevres, Meissen e Kuznetzov e il servizio da tavola della regina Maria, in stile neobizantino. Nella collezione del museo Cotroceni si annoverano anche molti oggetti Art Nouveau, alcuni creati negli atelier Gallé, Daum e Lalique.