La Romania alla Biennale di Venezia
Site Under Construction, al padiglione della Romania ai Giardini della Biennale e Exploring Identity_the Nomad Archives, nella Nuova Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia
Gabriela Petre, 03.06.2014, 21:29
Due progetti espositivi rappresentano il nostro Paese alla 14-esima Mostra Internazionale di Architettura — la Biennale di Venezia: Site Under Construction, presentato nel padiglione della Romania ai Giardini della Biennale e Exploring Identity_the Nomad Archives, presentato nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.
Il primo progetto è curato da Mihai Sima ed è ideato da Andreea Iancu, Mihai Sima, Raluca Sabău, Stejara Timi, Anca Trestian, con la collaborazione dell’Archivio Nazionale di Cinema, del Centro Nazionale di Cinematografia e di Sahia Film. La mostra, che sarà inaugurata il 6 giugno alle ore 15.15, mette in discussione l’architettura industriale quale generatrice di modernità, creando un percorso che va dall’industrializzazione interbellica e socialista ai vuoti urbani post-industriali. La struttura cittadina include tre isole urbane, animate da proiezioni video, sequenze cinematografiche del passato industriale. All’interno delle isole si entra in un altro tipo di spazio, appartenente al presente vuoto post-industriale rappresentato da torri di luce, un’immagine che rimanda alla sagoma delle torri di raffreddamento, slanciate verso l’infinito. Le torri sono spazi del sogno e dell’esperienza personale.
L’altro progetto selezionato per la Biennale di Architettura, intitolato Exploring Identity_the Nomad Archives, è curato da Emil Ivănescu e realizzato con la partecipazione dello stesso Emil Ivănescu, ma anche di Laura Iosub, Olivia Zahalca, Carmen Tănase, Loredana Mihali, Marius Danciu. La mostra sarà inaugurata nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia il 6 giugno, ore 18.30. L’archivio nomadico è una metafora dell’architetto che lavora ovunque nel mondo ma porta all’interno di se stesso archivi di architettura soggettivi che abbinano la storia al presente, i sentimenti modernisti alla malinconia tradizionalista. La ricerca propone due argomenti interconnessi, uno sui padiglioni nazionali quali processi ufficiali d’identità e il secondo sulle trans-architetture quali modalità di sospensione e trasgressione dell’identità. La fonte di ricerca è l’Archivio Romeno della Stampa d’Architettura, dal 1906 ad oggi. Le installazioni sono dedicate all’umanista tradizionalista Nicolae Iorga ed a Tristan Tzara, il fondatore del movimento di avanguardia dadaista. Sia le tradizioni che l’avanguardia creano un panorama completo della modernità romena, durante l’intero percorso del XX secolo. Particolari sui due progetti che rappresentano la Romania alla 14esima Biennale di Architettura nell’intervista al vicecommissario Alexandru Damian.