Alla scoperta della Bucarest storica
Con numerose attrattive turistiche inedite, la capitale romena Bucarest resta una delle più sicure e accessibili destinazioni in Europa.
Daniel Onea, 08.01.2021, 18:23
Con numerose attrattive turistiche inedite, la capitale romena Bucarest resta una delle più sicure e accessibili destinazioni in Europa. Se prima delle restrizioni imposte nel contesto della pandemia Bucarest era attraente come destinazione per il finesettimana, soprattutto per la sua atmosfera molto animata, ultimamente un numero crescente di turisti hanno scoperto una città che non si può conoscere in solo qualche giorno, visto il suo ricco passato. Stasera, vi invitiamo a fare un viaggio virtuale per la nostra capitale allinsegna del passato, accanto a Ciprian Plăiașu, giornalisa e presidente dellAssociazione Turismo Storico, che si occupa della promozione del turismo e del patrimonio nazionale. “Dal punto di vista storico, Bucarest ha circa 700 anni. La città venne menzionata durante il regno di Mircea il Vecchio (iValacchia, 23 settembre 1386 – novembre 1394), e, ulteriormente, durante il regno di Vlad lImpalatore (Valacchia, 1448, 1456-1462 e 1476). Purtroppo, Bucarest sorge su una faglia sismica attiva, e ciò che non fu distrutto dai terremoti fu distrutto da incendi o alluvioni, la zona essendo anche paludosa. Bucarest ha una ricca storia, di cui testimoniano le volte delle antiche locande del centro storico oppure le cantine signorili della Vecchia Corte Regia”, ha precisato Ciprian Plăiașu.
Ciprian Plăiașu, giornalista e presidente dellAssociazione Turismo Storico, racconta che se avvese davanti un turista che viene per la prima volta in Romania, probabilmente desidererebbe creare una connessione emotiva tra il turista e la città. “Se il turista fosse britannico, lo porterei per la prima volta a Grădina Icoanei per vedere la Chiesa Anglicana. Poi proseguirei verso le altre zone molto interessanti della città. Ad esempio, sulla strada Lipscani, alla scoperta della Bucarest delle antiche locande e chiese, sul Viale Dacia o sul Viale della Vittoria, alla scoperta della Bucarest reale, città aperta, nota pure come la Piccola Parigi, e poi alla scoperta della zona comunista. Per quanto tentassimo di distaccarci dai 50 anni di comunismo, non ci riusciamo, sono parte della nostra storia. E mi dirigerei verso il Viale dellUnità, affinchè il turista capisse la faraonica visione architettonica che portò il ditattore Nicolae Ceausescu a far demolire interi quartieri per far costruire al loro posto palazzoni. Con una sosta nei quartieri operai sui Viali Mihai Bravu, Stefano il Grande, cosicchè le epoche storiche siano illustrate attraverso gli edifici”, ha raccontato Ciprian Plăiașu.
Se dovesse scegliere un punto di partenza per un giro per gli edifici di Bucarest, Ciprian Plăiașu comincerebbe con lAuditorium romeno, con una storia straordinaria. Inaugurato nel 1889, in stile neoclassico, con elementi tipici delleclettismo e dellarchitettura francese del XIXesimo secolo, lAuditorium è uno dei motivi per cui Bucarest si è valsa il nome di “Piccola Parigi”. “È stato eretto, probabilmente, nel più antico parco di Bucarest. Il Giardino dellAuditorium è un parco allestito prima del Parco Cișmigiu. La sua forma quadrata rivela che là si intendeva costruire un ippodromo, non necessariamente un edificio culturale. Ulteriormente, è stata scelta la seconda variante. Raccomanderei una visita al Palazzo Cotroceni, sede della Presidenza, e una al Palazzo del Parlamento, sede del Parlamento. Nel momento in cui ci si entra, si capisce quanto si è potuto demolire per mettere in pratica lidea di un ditattore”, ha spiegato Ciprian Plăiașu.
Se il tempo stringe, il turista può scegliere una passeggiata sul Viale della Vittoria, che fu la prima strada dingresso nella città, chiamato nellanno della sua costruzione, 1692, il “Ponte Mogoșoaia”, dove si possono scoprire i segreti del Museo Nazionale George Enescu. Il museo è ospitato dal Palazzo Cantacuzino, un vero gioiello architettonico, fatto costruire nel 1903 da Gheorghe Grigore Cantacuzino, e dove il compositore George Enescu visse per un periodo. Musei come quello dArte, ospitato dal Palazzo Reale, o il Museo di Storia, il Museo del Contadino romeno, il Museo di Geologia e il Museo di Scienze della Natura “Grigore Antipa”, tutti collegati attraverso il Viale della Vittoria, raccontano ciascuno storie affascinanti. Quali sono, però, le impressioni dei turisti? “La maggioranza sono stati sorpresi da quante cose non sapessero sulla città e da quanto la città avesse da offrire. Molti hanno detto di tornare un giorno e di essere dispiaciuti di aver prenotato così pochi giorni per una visita. Hanno detto che la cucina romena è deliziosa e che non sapevano che Bucarest avesse tante locande e fosse così ricca di storia. Pensavano fosse stata fatta costruire dal ditattore Nicolae Ceaușescu”, ha precisato Ciprian Plăiașu.
Il sito dellAssociazione Turismo Storico, turismistoric.ro, è stato creato nel 2003, come progetto di tutela del patrimonio bucarestino. “Negli ultimi anni abbiamo perso tanti edifici e altri rischiano di scomparire. Abbiamo tentato attraverso il sito e lAssociazione di promuovere il turismo e il patrimonio nazionale, perchè abbiamo, veramente, tante cose di cui vantarci. Ulteriormente ci siamo estesi e abbiamo coinvolto nei nostri progetti giovani volontari che imparassero come promuovere la città e il suo patrimonio. Nel contesto della pandemia, il sito è rimasto il motore con cui siamo riusciti a promuovere non solo le attrattive e il patrimonio di Bucarest, ma anche della Romania. Cerchiamo di avviare una collaborazione con le autorità locali per organizzare sessioni di attività gratuite di guida turistica per chi visita Bucarest o ci vive. Negli anni scorsi, ai nostri tour hanno partecipato anche bucarestini di terza età, affascinati dalla storia della loro città. Così gli abitanti diventano più informati e più retticenti alle proposte di demolizione”, ha raccontato Ciprian Plăiașu a RRI.