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Il Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza

Sul litorale romeno del Mar Nero si trova un museo speciale della Romania, Il Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza, uno dei più ricchi di reperti nel Paese.

Il Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza
Il Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza

, 16.04.2020, 08:00

Sul litorale romeno del Mar Nero si trova un museo speciale della Romania: “Il Museo di Storia Nazionale e Archeologia” di Costanza, uno dei più ricchi di reperti nel Paese. Questo museo vanta un patrimonio impressionante, con oltre 430.000 reperti risalenti a varie epoche, dal paleolitico fino allepoca moderna. Sebbene il museo sia momentaneamente chiuso, i turisti possono fare un tour virtuale molto interessante.



Questo museo è diverso dalle simili istituzioni di altre province romene grazie al fatto che, sebbene metta accento sulla storia della Dobrugia, ha unarea tematica nazionale. Vi si possono ammirare reperti di origine greca, romana, bizantina e medievale, di ceramica, ma anche attrezzi e armi in pietra, bronzo e ferro. Non mancano neanche gli elementi architettonici antici – tra colonne, capiteli e frontoni. Passeggerete virtualmente tra sculture antiche, vasi in vetro, statuette in bronzo e gioielli. La collezione numismatica del museo include monete in argento, bronzo e oro, alcune uniche. Tutti oggetti di grande importanza storica.



“La Dobrugia è un territorio miracoloso, purtroppo poco noto. È un luogo con una ricca storia. Ovunque si andasse, ci sono rovine avvolte da storie straordinarie. È il posto con terraferma, il fiume Danubio e il mare, un Delta assolutamente fenomenale e storie affascinanti. Queste storie hanno sempre un nocciolo di verità, di cui sono testimonianza le vestigia antiche, alcune uniche nel mondo, come il serpente Glicone. Tutto ciò rappresenta un biglietto da visita straordinario. Nessuno straniero che viene qui si sentirà straniero, perchè la Dobrugia è multiculturale e multietnica”, ci ha raccontato Cristian Ceagra, guida del museo e giornalista.



Il serpente Glicone rappresenta una deità della mitologia romana. È una statuetta unica nel mondo, risalente al II secolo avanti Cristo, ed è esposta al pianterreno del museo, dove scoprirete altri reperti unici. Ad esempio, il gruppo scultoreo raffigurante Fortuna e Ponto, protettrice del porto e della citadella Tomi, del II-III secolo avanti Cristo, ledicola con la doppia rappresentazione della dea Nemesi, uno dei più pregiati reperti del museo, del II secolo avanti Cristo, e collezioni di gioielli doro. Al primo piano, vedrete le zanne di un mammut, perchè vi aspetta unimmersione in unaltra epoca storica. “Qui vedrete anche un cranio dorso, scoperto in una grotta. La fauna era allora interamente diversa. A quellepoca, luomo non era più cacciatore-raccoglitore, da nomade era diventato sedentario, e apparvero varie culture neolitiche. La cultura cominciava a rivestire un ruolo molto importante, come pure la ceramica. Dopo essere diventato sedentario, lessere umano cominciò a costruirsi unabitazione e a organizzarsi la vita. Il museo ha una sezione che illustrra il modo in cui si organizzavano gli uomini nelle proprie abitazioni 6-7.000 anni fa, periodo in cui si rinunciò ai vestiti fatti di pelicce e si passò ai tessuti”, ha precisato Cristian Ceagra.



Il museo ospita anche una serie di mostre, racconta ancora Cristian Ceagra. “Abbiamo mostre che si rivolgono a tutti, romeni e stranieri, esperti e meno esperti. Quando una regione ha una storia cosi bella e lunga come la Dobrugia, è impossibile non portare una novità, anche per qualcuno che ha cercato su internet e già ne sa qualcosa. Io invito tutti a venire qui, perchè vedranno che ciò che hanno letto è solo l1% di ciò che scopriranno dal vivo. Il museo punta sui reperti antichi, ma valorizza anche gli altri. In una mostra di giornali, ad esempio, presentiamo giornali bilingui delle comunità etniche locali di 100 anni fa”, ha detto Cristian Ceagra.



La durata media di una visita del museo è di due ore. Ma tour virtuale può durare quanto volete. E sicuramente durerà di più, in quanto desiderete apprendere di più sulle leggende e sulla storia di ciascun reperto. E sarà un tour in cui ciascuno troverà qualcosa di interessante, come racconta sempre Cristian Ceagra.”I turisti sono piacevolmente colpiti perchè non si aspettano a qualcosa del genere. È ciò che ci dicono nel museo, ma anche nella parte antica della città di Costanza. Ci sono tante cose che la gente non sa e ne è stupita. Quando si ha una città cosmopolita, con gente da tutti i canti dellimpero durante lAntichità, questa eredità viene tramandata anche alle epoche successive. Il soprannome più adatto a questa zona è quello di “posto di tutti”. A prescindere dallorigine, dalla religione, in questa zona, anche lebreo, anche il cristiano, anche il musulmano hanno saputo che potevano convivere in pace. E per questo motivo che la città si sviluppò in questo modo e da 2500 anni fa non sono cambiate molte cose”, ha concluso Cristian Ceagra, guida del museo e giornalista.



Il Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza è stato fondato nel 1878. Da allora, i reperti neolitici delle culture Hamangia e Gumelnița, gli attrezzi agricoli del tempo della schiavitù, i sarcofaghi risalenti al I – III secolo, le anfore greco-romane, le statuette delle deità greche e le opere darte ospitati dal museo hanno impressionato molte generazioni. Il tour virtuale per il museo che vi invitiamo a fare si chiama “Incursioni virtuali nella storia antica di Tomi”. Inoltre, sulla pagina di internet del museo avete a disposizione gallerie di foto, una galleria video e una mappa interattiva. Tutto affinchè vi possiate dilettare dal comfort della propria casa con le ricchezze del museo sul litorale romeno del Mar Nero.




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