Cultura e storia in provincia di Hunedoara
L'offerta della provincia romena di Hunedoara si rivolge sia agli amanti della cultura e storia, che delle gite e degli sport montani.
Daniel Onea, 17.03.2020, 18:25
Nell’ovest della Romania, in provincia di Hunedoara, sorge la Fortezza di Deva, considerata una delle più importanti fortificazioni medievali in Transilvania. L’offerta turistica di questa provincia romena è, però, molto più ampia e si rivolge sia agli amanti della cultura e della storia, che delle gite e degli sport montani.
È una provincia ricca di storia, di tradizioni, di belle persone. I turisti hanno a disposizione un’app da viaggio chiamato Discover Hunedoara, dove trovano tutte le informazioni sulle attrattive turistiche, le unità ricettive, i prodotti tradizionali, gli eventi nella provincia e altro. Sono dieci moduli completi. Possiamo partire dalla città di Deva, dove sorge l’omonima fortezza, alle falde della quale c’è il palazzo Magna Curia. Là sono esposti molti oggetti dacici e romani. È un museo che merita una visita. La fortezza è raggiungibile in funivia o a piedi. Dalla fortezza si possono ammirare il panorama della città e dei dintorni e i Monti Retezat. Poi, ci sono chiese in pietra famose nei comuni intorno a Deva, ha raccontato a RRI Camelia Bedea, direttrice dell’Agenzia di Sviluppo Economico-Sociale della provincia di Hunedoara.
Deva, la cui prima attestazione nei documenti risale al 1269, è capoluogo della provincia di Hunedoara. La città è riconosciuta per la sua fortezza medievale, che ricade nella Riserva Naturale Dealul Cetății, nel nord della città. La fortezza appartenne a voivodi, principi, conti e duchesse. È stata regalata, lasciata in eredità, venduta e qualche volta bombardata. Tutti i nobili hanno lasciato dietro qualcosa: mura di difesa, stanze, una sala da ballo e persino un intero piano. Si sono augurati che la fortezza non fosse utilizzata solo per la difesa e incontri occasionali, ma anche come residenza di lusso. Attualmente è in gran parte restaurata, e la funivia che assicura l’accesso nella fortezza è l’unico ascensore inclinato in Romania e tra i primi in Europa dal punto di vista della lunghezza del tragitto e del dislivello. Dalla Fortezza di Deva, Camelia Bedea, direttrice dell’Agenzia di Sviluppo Economico-sociale della provincia di Hunedoara, ci propone di andare verso un castello.
Vi propongo la principale attrattiva turistica della nostra provincia, il Castello dei Corvino di Hunedoara. È in corso di restauro, ma è visitabile per tutta la durata dell’anno. Nel cortile interno si organizzano, di solito, festival e concerti. Dopo il Castello di Hunedoara, si può visitare la stazione termale Geoagiu Băi, nota per le sue acque con proprietà terapeutiche. Là c’è una base di trattamenti moderna in un luogo molto tranquillo, vicino a una cascata. Poi c’è la fortezza Sarmizegetusa Regia, dei nostri antenati, i Daci, un’oasi di tranquillità molto accessibile ai turisti. Nelle vicinanze sorge Ulpia Traian Sarmizegetusa, che vanta reperti risalenti all’epoca dei romani, in quanto ex capitale dei romani. La nostra provincia vanta anche siti Unesco, come le fortezze daciche, il Parco Nazionale Retezat e il Geoparco Internazionale Unesco nella Contrada dell’Hațeg, ci ha detto Camelia Bedea.
Sono attualmente 140 i geoparchi-siti UNESCO nel mondo, racconta Adina Popa, amministratice del patrimonio nel Geoparco dei Dinosauri Nani. È uno dei luoghi speciali in Romania, perchè sito Unesco, l’unico territorio della Rete Globale dei Geoparchi incluso nel Programma Internazionale UNESCO per le Geoscienze e i Geoparchi. È una terra delle fiabe, ma anche delle storie vere, basate sulla ricerca scientifica e raccontate in un linguaggio accessibile al pubblico largo. Qui raccontiamo non solo la storia dei dinosauri nani che vivevano sull’ex isola di Hațeg, 70 milioni di anni fa, ma anche la storia della Terra, della natura e, soprattutto, degli uomini. Abbiamo creato una rete di piccoli punti da visitare, chiamati casette, dove viene raccontata una storia e viene proposto un percorso al fine di offrire un’immagine completa della Contrada dell’Hațeg e del Geoparco, ha raccontato Adina Popa.
Nella città di Hațeg esiste, ad esempio, la Casa del Geoparco, luogo che Adina Popa raccomanda come punto di partenza del viaggio. Là abbiamo una mostra permanente intitolata Orchi, draghi e dinosauri e una riproduzione di un dinosauro nano scoperto in questa zona. È stata realizzata da uno dei più celebri paleoartisti del mondo, il canadese Brian Cooley. Poi c’è la Casa dei Vulcani, in cui raccontiamo il fenomeno dei vulcani, perchè all’epoca dei dinosauri, l’isola dell’Hațeg era un territorio vulcanico, con clima tropicale, un ambiente totalmente diverso da ciò che troviamo oggi. Poi c’è la Casa delle tradizioni, in cui raccontiamo le tradizioni delle comunità della zona. La Casa delle scienze e dell’arte ospita due mostre: una dedicata ai terremoti e l’altra alle scoperte paleontologiche nella Contrada dell’Hațeg. C’è anche la Casa dei dinosauri nani, in cui il turista apprende cosa succede in un cantiere paleontologico, come riescono i paleontologi a portare alla luce i fossili di dinosauri oppure di piccoli mammiferi che vivevano ai tempi dei dinosauri. Tutte queste casette si trovano su percorsi sui quali i visitatori possono scoprire anche altre attrattive della Contrada dell’Hațeg, ha detto Adina Popa.
In provincia di Hunedoara incontrete anche artigiani popolari, come racconta Camelia Badea, direttrice dell’Agenzia di Sviluppo economico-sociale della provincia di Hunedoara. Noi collaboriamo con l’Associazione dei Produttori di prodotti tradizionali ed ecologici locali. Associazione di cui fanno parte anche artigiani popolari. Nel paesino Obârșa, del comune Tomești, vivono ancora vasai che fanno vasi in argilla. Nella zona di Brad, ci sono artigiani che fanno cesti di vimini. C’è anche un signore che ha aperto un museo dei minerali e vanta una collezione impressionante e ne confeziona persino gioielli. Ci sono anche donne che fanno ricami e costumi popolari. Mentre a Băița è stato aperto di recente un museo dei tessili che custodisce una collezione di costumi dall’intero mondo, ci ha detto Camelia Badea.