Bucarest – 557 anni di attestazione documentaria
La capitale romena Bucarest è, dal 16 fino al 18 settembre, in festa per i 557 anni dalla sua prima attestazione documentaria, che ricorrono il 20 settembre.
Adina Vasile, 16.09.2016, 08:00
La capitale romena Bucarest è, dal 16 fino al 18 settembre, in festa per i 557 anni dalla sua prima attestazione documentaria, che ricorrono il 20 settembre. La città fu menzionata per la prima volta, in questa data, nel 1459, in un documento firmato da Vlad lImpalatore, principe della regione storica romena Valacchia, in cui accennava alla città di Bucarest, una delle sue residenze. Le celebrazioni allinsegna delle “Giornate di Bucarest”, a cadenza annuale, tra mostre, concerti, spettacoli di teatro, fiere degli artigiani, sfilate, passeggiate in carrozza, assaggi di prodotti tradizionali, sono ospitate da tre importanti zone della capitale: la Piazza della Costituzione, il Parco Cismigiu e il Parco Herastrau, preferiti dai bucarestini per le passeggiate di fine settimana. Gli eventi, ad ingresso libero, sono organizzati dal Comune di Bucarest, tramite le sue istituzioni che si occupano di progetti culturali – ARCUB – il Centro Culturale – e CREART – il Centro di Creazione, Arte e Tradizione.
Dal Parco Cismigiu è facilmente raggiungibile la Piazza della Costituzione, in cui sorge il gigantesco Palazzo del Parlamento – ex Casa del Popolo – il secondo edificio al mondo per dimensioni, nel Libro dei Primati, dopo il Pentagono, simbolo di Bucarest. Alto 85 metri, ha 12 piani, e fu eretto negli anni 80, su iniziativa del dittatore Ceausescu. Da Piazza della Costituzione, invece, si può facilmente raggiungere Piazza dellUnione, sul cui lato sinistro si trova la zona con i più antichi edifici della capitale, tra cui lAntica Corte Regia.
Secondo la leggenda, la capitale romena sarebbe stata fondata dal pastore Bucur, dal quale trarrebbe anche il nome. Bucarest è infatti nata intorno ad una fortificazione militare che si trovava sul posto dellAntica Corte Regia, il palazzo pricipesco fatto erigere da Vlad lImpalatore, che sorge ancora nel centro città. Intorno a questa fortificazione si sviluppò ulteriormente la città commerciale che si estese, inglobando i villaggi circostanti. Nel 1659, Bucarest diventò capitale del Principato della Valacchia. Due secoli più tardi, con lunificazione dei principati romeni, diventava capitale del Paese. Va ricordato che nel XIXesimo secolo Bucarest era la più importante città dellEuropa Sudorientale tra Budapest ed Istanbul. Alla metà dello stesso secolo conobbe un vero e proprio boom architettonico grazie a re Carlo I di Romania e alla tendenza di ammodernamento. Lo sviluppo urbanistico avvenne secondo modelli francesi e fu caratterizzato da grandi viali alberati e da edifici monumentali in stile neoclassico.
Nel periodo tra le due guerre mondiali la città conservò latmosfera orientale nonostante lostentazione di maniere occidentali da parte della borghesia e limitazione di uno stile di vita “parigino” da parte dellaristocrazia. Sebbene durante il regime comunista, su ordine del dittatore Ceausescu, sia stato demolito un ingente numero di edifici, al fine di trasformarla nella città più rappresentativa della cosiddetta “epoca doro” della Romania, i quartieri ottocenteschi del centro conferiscono a tuttoggi a Bucarest laspetto di capitale europea.
Nellambito delle “Giornate di Bucarest” 2016, il Parco Herastrau ospita levento “Storie di Bucarest”, che fa rivivere latmosfera della Bucarest di una volta, grazie alle sfilate di costumi depoca, alle passeggiate in carrozza, alla musica, alle evoluzioni equilibristiche sul monociclo, alla fiera di artigianato e di prodotti unici fatti a mano e alla presenza di statue viventi. Tutto completato da spettacoli delle minoranze nazionali e di folclore romeno, ma anche dalle più belle canzoni della Bucarest interbellica. Sempre nel Parco Herastrau, il Giardino Culinare riporta alla ribalta piatti della cucina tradizionale romena.
Attesissima, la sera del 18 settembre, la celebre “Battaglia di fiori”, risalente al 1895, che riporta alla memoria unusanza tipica del periodo interbellico nella capitale romena, osservata il 10 maggio, Festa Nazionale allepoca. Subito dopo la parata militare annua, i bucarestini si radunavano sui lati di una delle strade centrali della capitale, come partecipanti o spettatori, accanto ai negozianti di fiori, per questa inedita usanza primaverile. Tutto cominciava col saluto alla Famiglia Reale, in Piazza della Vittoria, dopo di che cominciava la battaglia. I signori da auto di lusso, le signorine dalle carrozze, la gente dai terrazzi delle case sui lati della strada inziavano a lanciare fiori gli uni contro gli altri, creando uno spettacolo unico. Levento si concludeva in bellezza, con alcuni dei partecipanti invitati alla Casa Reale, e altri andando a passare la serata nei ristoranti o nelle locande. Alle loro spalle restava la strada coperta di un tappeto multicolore di fiori, che venivano raccolti dai bambini e portati a casa.