Transilvania, tra le più ricercate destinazioni turistiche
Una delle più prestigiose guide turistiche del mondo, Best Travel nel 2016, edita dalla Lonely Planet, ha realizzato una classifica delle prime dieci zone del mondo che meritano una visita quest'anno. Al primo posto la Transilvania.
Daniel Onea, 22.03.2016, 17:36
Una delle più prestigiose guide turistiche del mondo, Best Travel nel 2016, edita dalla Lonely Planet, ha realizzato una classifica delle prime dieci zone del mondo che meritano una visita questanno. Al primo posto la Transilvania. Tradizioni, natura, gastronomia, festival, percorsi per le gite, in Transilvania, celebra soprattutto per le sue aree rurali, trovate di tutto. Peter Suciu, guida turistica, membro dellAssociazione Mioritics, specializzata nella zona della Transilvania, racconta che la destinazione è molto attraente innanzittutto grazie alla multiculturalità dellarea allinterno dellarco dei Carpazi.
“La Transilvania, nel suo insieme, è unarea allinterno dellarco dei Carpazi in cui vivono almeno sei-sette gruppi etnici diversi, inclusivamente dal punto di vista della religione, tra romeni, magiari, sekler, armeni, sassoni e rrom, che convissero per centinaia di anni. iò lasciò fortemente la sua impronta sulla multiculturalità allinterno dellarco dei Carpazi. La zona rurale conserva in prevalenza il modello organizzativo dei vicinati e le feste tradizionali. Ad esempio, nel mese di febbraio si organizza la Festa sassone delle Lole ad Agnita. La festa della Coroana di San Pietro e Paolo è unaltra festa sassone, organizzata a giugno”.
Ma comè il villaggio transilvano tradizionale? “È un modello di villaggio con case tra cui sono interposte stalle. Tipico per la zona della Trasilvania è lallevamento del bestiame. Gli insediamenti rurali, nel loro momento di massimo sviluppo, avevano masserie con moltissimi capi di bestiame. Larchitettura antropica è completata dal modello di organizzazione dellagricoltura. Questo legame si conserva ancoroggi”, ha raccontato Peter Suciu.
Sebbene non in gran numero, in Transilvania ci sono ancora artigiani. “Allinterno dellarco dei Carpazi si stendono la Contrada dei Sassoni, la cosiddetta Sachsenland, e la Contrada dei Sekler. La tradizione del telaio è ancora viva nella zona. A Mălâncrav ci sono due tessitori, a Malţâna, un altro villaggio, cè un farsettaio, a Corund ci sono alcuni cappellai che confezionano cappelli di un fungo che cresce nelle foreste. La ceramica di Corund è celebre. Nei villaggi esistono ancora dei fabbri”, ha raccontato il cicerone Peter Suciu.
Negli ultimi dieci anni, da quando fa il cicerone, Peter Suciu è riuscito a cambiare la percezione con cui i turisti stranieri venivano in Romania. Sono stati ogni volta impressionati dal paesaggio agropastorale, dal fatto che si sono conservate le chiese fortificate, lartigianato e molte tradizioni. Nella stessa misura in cui sono stati impressionati dalla gastronomia.
“Anche la gastronomia è molto spettacolare proprio grazie alla multiculturalità. Tutti i gruppi etnici hanno imparato gli uni dagli altri, dal punto di vista gastronomico. Perciò, la cucina transilvana è un po più pesante, perchè basata moltissimo su prodotti di carne. La cucina romena risente degli influssi dei piatti pastorali e dei piatti sassoni, quindi abbiamo la carne di maiale e di manzo, e di quelli magiari, caratterizzati dalla presena delle spezie. Cui si aggiunge la rafinatezza dei dolci, eredità del dominio austroungarico. Tutto condito con la grappa. Tutto ciò ha dato nascita ad una gastronomia spettacolare”.
Ionuţ Bordea, biologo e cicerone specializzato negli habitat naturali, nella flora e fauna delle zone montane, spiega il significato del nome Transilvania – la terra al di là delle foreste.
“Qui sincontra ancora una varietà di habitat tipici delle foreste, le foreste dei Carpazi ospitando le maggiori popolazioni di grandi carnivori in Europa: specie di lupo, orso e lince, che non si possono incontrare più nellovest dellEuropa, da dove sono ormai scomparsi.Bellissimi i paesaggi montani pastorali. La zona di Sighişoara – Târnava Mare, ad esempio, vanta gli ultimi simili paesaggi in Europa a bassa altitudine, sotto gli 800 metri. Anche questi sono scomparsi dal resto dellEuropa, a causa dellagricoltura intensiva. Cincontrerete una moltitudine di specie di orchidee o altri fiori speciali, diventati embelma della zona. A conferma dellinteresse speciale dellUe per la tutela di questa zona, Sighişoara – Târnava Mare, essa è stata dichiarata Sito Natura 2.000”, ha raccontato Ionut Bordea.
La Fondazione romena ADEPT si occupa della tutela degli ecosistemi pastorali importanti della Transilvania. Ha la sua sede a Saschiz ed ha segnato una rete di percorsi turistici nella zona, che collegano i villaggi sassoni, partendi da Viscri e arrivando fino a Biertan, racconta Ionuţ Bordea, biologo e guida turistica.
“Ci sono, inoltre, percorsi cicloturistici, il più noto essendo probabilmente quello che collega la località Meşendorf a Criţ. Si possono anche fare percorsi di un giorno, percorsi intorno ai villaggi. Se prenotate lalloggio a Viscri, potete fermarvi per più giorni per scoprire anche i villaggi circostanti. Alla sede della Fondazione ADEPT, di Saschiz, esiste anche un centro dinformazione turistica, dove gli ospiti possono ottenere depliant turistici in romeno, inglese, tedesco e francese. Credo che il migliore ambasciatore della zona sia il Principe Carlo di Galles, che si è impegnato moltissimo nella promozione della regione. I turisti possono anche seguire la serie di documentari Wild Carpathia, che includono informazioni sulla zona, ritenuta una delle ultime aree incontaminate dellEuropa”. (traduzione di Adina Vasile)