Itinerari gastronomici in Romania
Vi invitiamo su alcune strade del gusto e dei sapori in Romania, legate a prodotti e specialità della trasformazione alimentare e della preparazione culinaria.
Adina Vasile, 23.04.2015, 17:23
Questa volta vi invitiamo su alcune strade del gusto e dei sapori in Romania, legate a prodotti e specialità della trasformazione alimentare e della preparazione culinaria. La prima sosta che vi proponiamo è nel comune di Berca, della provincia di Buzau, nell’est della Romania, che vanta il primo marchio tradizionale registrato in Romania – la salsiccia di Plescoi. Si tratta di un insaccato piccante, fatto con carne di pecora, condito con peperoncino e aglio, che reca il nome del paesino in cui viene preparato tradizionalmente. Il segreto della sua preparazione lo sanno solo gli abitanti di Plescoi e ogni anno a questo prodotto tipico viene dedicato un festival. Un altro insaccato tipico della provincia di Buzau è il babic, salume casereccio piccante fatto con un mix di carne suina e bovina. Si dice la ricetta sia stata portata in Romania dalla Serbia. Il babic viene servito nella provincia di Buzau come antipasto assieme alla grappa di prugne di Buzau oppure alla birra. Se giungete a maggio nella provincia di Buzau, questa volta nel paesino Vaarlam, avrete l’occasione di scoprire, invece, la prima festa campestre della primavera, “Lo svezzamento degli agnelli”, che illustra le usanze pastorali locali e segna il momento in cui gli agnelli vengono svezzati perchè le pecore possano essere munte e in cui pastori portano i greggi sui pascoli del Monte Penteleu. Questa festa campestre porta alla ribalta le pietanze pastorali tradizionali, tra cui regna il bulz, la tipica polenta con formaggio cotta sulla brace.
Spostiamoci ora verso il sud-est della Romania, nella provincia di Vrancea, con una lunga e ricca tradizione di lavorazione del legno, soprattutto nelle zone montane. Il fiore all’occhiello della lavorazione artigianale del legno, è molto viva a Negrileşti e Nereju. Qui viene ancora preparato con metodi tradizionali il cacio affumicato con rami di pino con l’aiuto di stampi speciali chiamati “papuşare”. Si tratta di oggetti rotondi o rettangolari in legno, con motivi decorativi intagliati che richiamano alla memoria le statuette e le incisioni rupestri del Neolitico e dell’Età del Bronzo. Tra i motivi intagliati sugli stampi, le corna di montone, simbolo della fertilità, la fune intrecciata, che sta a simboleggiare la continuità, e il sole, simbolo della divinità. Fatti in legno di acero, che conferisce un sapore forte, gli stampi servono per imprimere al cacio vaccino una forma, creando l’impressione che sia stato scolpito, ma anche per la sua stagionatura, e possono essere usati, allo stesso tempo, come oggetti decorativi e ricordini.
Dal sud-est della Romania andiamo verso il centro del Paese, a Bran-Fundata, un’altra zona con una lunga tradizione pastorale e casearia. In quest’area ricade un percorso della pastorizia transumante, il corridoio montano Rucar-Bran, che coincide con un’antica via della transumanza. Bran è noto come la patria del formaggio “branza de burduf”, tra i più ricercati della tradizione casearia romen, attestato come prodotto tradizionale a livello nazionale. Il sapore del tutto particolare del formaggio “branza de burduf” si deve alla sua stagionatura in corteccia di pino e ad una una ricetta risalente a due cento anni fa, tramandata di generazione in generazione. Nella zona di Bran potete vedere dal vivo le attività tradizionali nelle malghe e nelle masseri e potete assistere alla preparazione di questo formaggio e di altri prodotti tradizionali romeni.
Se andate invece nei paesini sassoni di Valea Hartibaciului, sempre nel centro della Romania, scoprirete i dolci tipici della tradizione sassone tra cui l’henklich o kuchen, una schiacciata semplice o ripiena con frutta o uva sultanina che si fa sul forno a legna, il che le conferisce un gusto speciale. La preparazione di questo dolce richiede una grande abilità manuale, perchè la grosezza dei vari strati della schiacciata non deve superare quella di una scatoletta di fiammiferi. Indimenticale l’henklich preparato con uova provenienti dalla propria masseria il burro fatto in casa e la panna di bufala, un segreto di questo dolce. Il paesino dal passato medievale Agnita vanta un laboratorio dolciario artigianale dove l’henklich viene preparato in collaborazione con una vecchietta del posto, custode dei suoi segreti.
Un vecchio insaccato tipico dell’ovest della Romania lo scopriamo nella provincia di Hunedoara. Si chiama “virsli” e viene preparato tradizionalmente nelle località Brad e Salasu. Queste salsicce sottili di circa 15-20 cm, fatte con carne di capra e pecora, sempre manulamente, sono il vanto degli abitanti della provincia, che custodiscono gelosamente la loro ricetta secolare. Sono contraddistinti dal sapore di peperoncino e aglio e anche di fumo, dovuto alla cottura nel forno riscaldato solo con legna di faggio. Si consumano di solito assieme al pane al testo e alla mostarda. Il capoluogo di provincia Deva ospita ogni anno un festival dedicato ai virsli.
Se volete invece assaggiare i piatti tipici del Delta del Danubio, vi invitiamo al tradizionale “Festival della minestra alla pescatora”, dove tutte le etnie che convivono da secoli in Dobrugia presenteranno le loro pietanze tradizionali. Tra i prodotti portabandiera del Delta del Danubio, oltre alla minestra alla pescatora, vanno ricordati il pesce di acqua dolce affumicato, come il luccio e la carpa, gli involtini di pesce in foglie di vite, le uova di luccio e carpa, delle vere delizie del delta, il pesce con cipolla al forno, le acciughe con verza in salamoia e lo sformato salato alla Dobrugia.