Festival Italiano 2013: Giornata del Villaggio Romeno a Cluj
E' da tre anni che la rete “I villaggi più belli della Romania organizza la “Giornata del villaggio romeno, unoccasione per scoprire il patrimonio ambientale e culturale, i sapori e la storia dei villaggi romeni.
Adina Vasile, 15.05.2013, 14:33
E da tre anni che la rete “I villaggi più belli della Romania” organizza la “Giornata del villaggio romeno”, un’occasione per scoprire il patrimonio ambientale e culturale, i sapori e la storia dei villaggi romeni. L’edizione 2013 è stata ospitata, dal 10 al 12 maggio, dalla città di Cluj-Napoca, nel centro della Romania. Della rete, ispirata ad analoghe esperienze europee, come “I borghi più belli d’Italia”, fanno parte villaggi di tutte le regioni storiche ed etnofolcloristiche della Romania che potrebbero servire da modello per gli altri.
Nata nel 2010 a Brasov (nel centro della Romania), la rete “I villaggi più belli della Romania” incoraggia la competizione tra i paesini romeni che si adoperano a valorizzare quello che hanno di meglio, tra tradizioni, patrimonio architettonico, enogastronomico e attività agrituristiche. La stessa rete propone nuove mete di vacanze rurali in Romania nella sua “Guida ai più bei villaggi romeni”, uscita nelle librerie lo scorso anno, e che raccoglie paesini di spiccato interesse architettonico, storico e artistico.
La “Giornata del villaggio romeno” è il primo nel calendario dei 25 eventi del mondo rurale romeno, ufficialmente riconosciuti nel protocollo di collaborazione, concluso lo scorso aprile, tra la rete dei “Villaggi più belli della Romania”, il ministro con delega alle PMI, all’Ambiente d’affari e al Turismo, Maria Grapini, l’Ente per il Turismo della Romania e l’Associazione romena del Turismo Rurale, Ecologico e Culturale (ANTREC). “Sono onorata di aver firmato questo protocollo con cui viene riconosciuta l’importanza e il valore della nostra eredità tradizionale e con il quale ridiamo al villaggio romeno il posto che si merita. La Romania deve valorizzare e promuovere le tradizioni del suo mondo rurale nell’intero mondo”, affermava in occasione della firma del protocollo il ministro Maria Grapini.
La “Giornata del Villaggio romeno 2013” ha portato a Cluj-Napoca musica folcloristica, costumi tradizionali, l’artigianato, le lecornie e ricette tipiche dei più bei villaggi romeni.
“Tutto ciò che la Romania ha di più bello, tradizioni, monasteri, paesaggi, folclore, sono ricchezze che spesso si trovano in piccoli villaggi poco conosciuti. La nostra rete è nata proprio per preservare l’identità di questi villaggi e valorizzare le loro ricchezze. Con questa giornata ci adoperiamo a riportare ogni anno alla ribalta i valori del mondo rurale romeno, come opportunità di sviluppo turistico. Nei tre giorni di festa a Cluj, gli abitanti e i turisti hanno potuto vedere una sfilata dei costumi popolari, spettacoli di musica folcloristica e concorsi di danze popolari. Hanno partecipato a laboratori di cucina romena, i cui protagonisti sono stati tre comuni: Cumpana, Izvoarele e Palanca. Cumpana, nella Provincia di Costanza, è noto per il suo mix di etnie, che hanno lasciato la propria impronta sulla gastronomia. Izvoarele, nella Provincia di Prahova, è famoso per le sue confetture, e Palanca, nella Provincia di Bacau, per la pasticceria e il pane casereccio. Il comune Izvoarele ospita ogni anno, nell’ultimo weekend di agosto, anche un festival delle confetture, nell’ambito del quale i partecipanti preparano le specialità locali in un frutteto direttamente davanti al pubblico. Cluj ha ospitato in occasione della Giornata del villaggio romeno anche una conferenza sul turismo dove autorità locali e associazioni turistiche romene hanno presentato i loro progetti turistici di successo. I villaggi più belli della Romania saranno presentati anche in Italia quest’estate su invito del club dei Borghi più belli d’Italia, con i quali molti paesini romeni hanno concluso dei gemellaggi”, ha raccontato a Radio Romania Internazionale Nicolae Marghiol, presidente-fondatore della rete “I villaggi più belli della Romania”.
Sempre nell’ambito della “Giornata del villaggio romeno” a Cluj-Napoca, la rete “I villaggi più belli della Romania” ha riportato alla ribalta le ceramiche lavorate a Horezu, località soprannominata “la capitale” della ceramica popolare romena, che si trova nella provincia di Valcea, nel sud della Romania. Queste ceramiche sono state inserite nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, accanto a due elementi folcloristici rappresentativi per l’identità culturale della Romania: il canto nostalgico “doina” e la danza del “calus”.
La ceramica di Horezu, lavorata con una tecnica manuale speciale, è apprezzatissima per i suoi inediti disegni molto fini realizzati con un corno di bue con in testa una penna d’oca oppure con una punta metallica. I colori tradizionali sono l’ocra, il verde e l’azzurro e i motivi decorativi prediletti dei mastri ceramisti di Horezu sono l’onda, la spirale, il serpente. Ma protagonista assoluto dei disegni sulla ceramica è il gallo, simbolo cristiano, tipico della tradizione bizantina. Horezu ospita una galleria di arte popolare contemporanea dove viene illustrata, tra l’altro, l’evoluzione della lavorazione della ceramica in questa terra negli ultimi 3 decenni, che custodisce collezioni di costumi popolari tipici e di oggetti artigianali in ceramica e legno.
Horezu ospita anche il Festival dell’artigianato ”Il gallo di Hurezi”, la più importante manifestazione dedicata alla ceramica romena che riunisce, ogni anno, a giugno, tutti i ceramisti del Paese. Chi vuole vedere i vasai e i ceramisti al lavoro nei loro laboratori, deve andare nel paesino Olari – cioè “dei Vasai”- a 6 chilometri da Horezu, dove vivono circa 20 mastri ceramisti e dove ciascuna casa ha una ruota del vasaio. Oltre a vedere una dimostrazione dal vivo, potete provare voi stessi a modellare l’argilla e dipingerla con i metodi tradizionali.