La Natività della Beata Vergine Maria, la prima festa del calendario liturgico e popolare
L'8 settembre, la Natività della Madre di Dio segna l'inizio del calendario popolare romeno e la prima festa di quello liturgico.
Monica Chiorpec, 06.09.2023, 10:30
L’8 settembre, la Natività della Madre di Dio segna l’inizio del calendario popolare romeno e la prima festa di quello liturgico. Come in tutte le festività importanti dell’anno, nelle comunità tradizionali le donne in particolare non fanno lavori domestici. Secondo la credenza, le preghiere di chi desidera figli, ma anche quelle delle future mamme, vengono esaudite in questo giorno.
Delia Suiogan, etnologa dell’Università del Nord di Baia Mare, ci offre maggiori dettagli. È una celebrazione molto onorata. Pertanto, poiché non si tratta di una festa preceduta da un digiuno particolare, la gente ha stabilito un giorno prima e un giorno dopo da osservare con la cessazione di ogni attività e con le preghiere. Il 7 e il 9 settembre sono popolarmente conosciuti come i cerchi della Beata Vergine. Come sappiamo, avevamo dei cerchi anche all’Assunzione della Madonna, ma erano legati a un certo rito di circondare la chiesa in ginocchio in preghiera. Adesso, però, i due giorni che precedono e seguono l’8 settembre hanno il chiaro nome di cerchi, perché la Vergine Maria è una delle figure emblematiche del Cristianesimo e allora occorre questo passaggio. Oggi, come dicevo, viene istituito anche uno stato simile al digiuno. Questi giorni vanno rispettati soprattutto attraverso molta preghiera, perché la Vergine Maria è colei che media direttamente tra l’uomo e la Divinità, spiega l’etnologa.
La festa dell’8 settembre annuncia anche l’arrivo dell’autunno. Dopo la partenza dei greggi di pecore, il 15 agosto, la festa dell’Assunzione della Madre di Dio, per tornare in pianura e svernare, alla Natività i pastori si accordano sulla sistemazione dei greggi per l’anno successivo e condividono i prodotti caseari ottenuti in montagna, durante l’estate. La Natività della Beata Vergine Maria segna anche il passaggio dalla stagione calda a quella fredda, perché la tradizione romena divide l’anno in due grandi stagioni e due intermedie. L’autunno rappresenta, quindi, un momento di transizione. Delia Suiogan ha parlato anche dell’importanza di questa soglia del calendario.
Si dice che l’autunno inizi effettivamente in questo giorno. Se finora, con la festa dell’Assunzione della Madonna si parlava del passaggio dall’estate all’autunno, invece a partire dall’8 settembre non si può più indossare il cappello. Nelle comunità tradizionali, coloro che indossavano il cappello da quel momento in poi venivano considerati fuori luogo, derisi e ritenuti non più adatti ai tempi. Molti riti avevano ora luogo in relazione alla pastorizia. Le pecore sono tornate negli ovili, scendono dalle montagne, e si preparano le grandi feste dell’accoppiamento. Allo stesso modo, si sta preparando il momento in cui la gente stabilisce chiaramente la spettante quantità di formaggio e di latte, aggiunge la nostra ospite.
I cristiani ortodossi accendono candele a tutte le icone della Vergine Maria nelle chiese, ma anche in casa, e offrono frutti autunnali soprattutto ai bambini per le anime dei perduti. La Nativitaà della Beata Vergine Maria è la prima grande celebrazione del nuovo anno liturgico e, sempre in questo giorno, più di due milioni di romeni festeggiano l’onomastico.