Cela Neamţu, la signora degli arazzi romeni
Le tappezzerie di Cela Neamţu hanno conquistato l'intero mondo. Hanno viaggiato a mostre e saloni d'arte in Germania, Russia, Israele, Turchia, in Alaska e, ovviamente in Svizzera, a Losanna, celebre per le sue Biennali.
Eugen Cojocariu, 19.01.2022, 11:44
Le tappezzerie di Cela Neamţu hanno conquistato l’intero mondo. Hanno viaggiato a mostre e saloni d’arte in Germania, Russia, Israele, Turchia, in Alaska e, ovviamente in Svizzera, a Losanna, celebre per le sue Biennali. Nel 2006, è tornata da Parigi con una medaglia d’oro. Il 15 dicembre 2011, veniva insignita del Premio Ion Andreescu dell’Accademia Romena per l’opera omnia.
Alla fine del 2021, abbiamo incontrato l’artista Cela Neamţu alla sua mostra personale « Il filo della creazione. Disegno, miniatura, serigrafia », ospitata dalla Galleria Senso di Bucarest. Cela Neamţu stessa ci ha svelato cosa espone. Ricordi particolarmente cari a me, una donna di 79-80 anni, serigrafie, disegni, ma non arazzi. Avevo preparato una mostra da inaugurare il 22 novembre 2021 nella Biblioteca dell’Accademia Romena, però la pandemia ha fermato tutto. Forse l’anno prossimo Dio ci aiuta ad aprire questa mostra intitolata Disegni dietro ai fili. Qui, invece, è « Il Filo della creazione », la curatrice Ana Sultana ha scelto in maniera molto ispirata questo titolo simbolico. Il messaggio è questo: dopo un anno pieno, ci auguriamo un altro altrettanto pieno. E’ stato un anno di restrizioni, forse Dio ci aiuta a tornare alla normalità. Tutti ce lo auguriamo! Tornando alla mostra, espongo qui anche una serie di 10 miniature della serie Caos e ordine. Al Museo del Contadino Romeno c’è un salone di miniature tessili, con una tematica che mi sta molto a cuore: la dote. E ho voluto fare dei collage con resti di « pezzi di bello », come chiamo io quei pezzetti che ho trasformato in miniature, per suggerire frammenti di questa camicia dell’eternità della nostra stirpe. Sono molto lieta di crearli per gioco! Da bambina, mi piaceva stare sulla veranda della casa e giocare con i pezzetti di stoffa. La mamma tagliava e mi dava i pezzi che rimanevano. Ricordo come ero felice e commossa di giocarvi! E anche oggi gioco nello stesso modo! La gioia del fare è molto grande in me!, dice l’artista.
Durante la pandemia, Cela Neamţu ha passato tanto tempo nel suo studio. Stasera ho fatto un’eccezione, almeno per uscire un po’. Come libertà del tempo, ebbene il tempo non ti invita, non ho nessun altro richiamo o impegno, se non si intraprende nulla, tutto il tempo ti appartiene, è il tuo, da passare nello studio. Ora mi rendo conto quanto tempo ho sprecato io durante la mia giovinezza. Adesso ho tutto il tempo da dedicare all’atelier. Un arazzo intitolato 20-20, che ho fatto interamente in quell’anno, ho esposto a settembre al Palazzo della Cultura di Iaşi. E’ un tempo nostro e, secondo me, una benedizione avere da fare e trovare il senso, dirigere i neuroni, la nostra mente è attenta e diretta verso qualcosa di creativo, aggiunge Cela Neamţu.
Con la sua vitalità ammirevole, ha fatto anche un bilancio del 2021. Un anno benefico anche come anniversario, visto che sono nata nel 1941. Quindi, ho dovuto dare una gran bella prova! Ho sistemato tutti i disegni. Ho i progetti che stanno dietro ai Fili da tessere, particolarmente belli. Ho esposto il lavoro finito a Cluj. Una performance straordinaria, venivano studenti liceali e universitaria, una simile lezione è rara. In fin dei conti, l’arazzo è un mesteriere in sé, purtroppo in via di estinzione. Parliamo della forma classica, poichè da Penelope in poi tutto il mondo tesse!, conclude Cela Neamţu.