Museikon, arte e libri antichi al Museo Nazionale dell’Unione di Alba Iulia
Radio Romania Internazionale vi invita nella città di Alba Iulia, a scoprire il Museo Nazionale dellUnione, che ha come particolarità la sezione di icone e libri antichi, intitolata Museikon.
Ana-Maria Cononovici, 05.02.2021, 13:29
Radio Romania Internazionale vi invita nella città di Alba Iulia, a scoprire un museo unico nel Paese. Dichiarata Capitale della Grande Unione con la legge del 27 dicembre 2018, la città riveste un significato importantissimo nella storia del popolo romeno, poichè, il 1 dicembre del 1918, alla fine della Grande Guerra, in questo luogo fu proclamata l’unione della Transilvania al Regno di Romania. Rappresentativa per la città è la Fortezza Alba Carolina, la più grande del sud-est europeo, eretta in stile Vauban all’inizio del Settecento. Ma Alba Iulia vanta anche il Museo Nazionale dell’Unione, che ha come particolarità la sezione di icone e libri antichi, intitolata Museikon. Ce la presenta la sua responsabile, la museografa Ana Dumitran.
Dal primo piano, dove sono allestite quattro sale, andiamo innanzitutto a scoprire la storia dell’icona, com’è nata, chi la dipinge, e vedere poi la sua evoluzione storica e cosa succede prima di essere esposta in un museo. E’ sempre un oggetto sacro, una volta arrivata qui? Sono aspetti che scopriamo ammirando i reperti, leggendo le didascalie, guardando i filmati e le immagini del laboratorio di restauro. La seconda sala illustra la modalità diversa di percezione dell’immagine nei tre rami principali del Cristianesimo – Ortodossia, Cattolicesimo e Protestantesimo, con un particolare riguardo alla presenza comune del libro e dell’icona nella vita dei cristiani della Transilvania, visto che in questa regione tutte e tre le confessioni ebbero una parola da dire nell’evoluzione dell’arte religiosa. La terza sala svela le radici dell’arte della Transilvania, che cercheremo in Moldavia e Valacchia. Dalla Moldavia, abbiamo in mostra le più antiche icone datate in Transilvania, nel 1539, le icone di Urisiu, plasmate in una bottega della Moldavia, ma anche icone risalenti ai tempi del principe della Valacchia, Constantin Brâncoveanu, dipinte dagli artigiani che hanno addobbato anche le numerose chiese da lui fondate, spiega Ana Dumitran, accompagnandoci anche al pianoterra del Museo, dove siamo accolti da un’altra rosa di lavori portati a compimento nel Settecento e Ottocento.
Rivedremo tutti gli autori importanti di icone su legno e vetro e potremo provare noi stessi a dipingerne una nella bottega di pittura e incisione destinata ai visitatori. Il nostro giro si conclude in una sala-remember dell’icona quotidiana – dal battesimo al funerale, dove è esposta una delle più belle iconostasi conservate in Transilvania, proveniente da un paesino che si trova nelle vicinanze di Blaj, conclude la nostra ospite.