La Scuola di Piscu, tradizioni e patrimonio
Il paese di Piscu, antico centro di vasai nei pressi della capitale romena Bucarest, ci insegna una lezione dal vivo sul patrimonio culturale.
Monica Chiorpec, 30.09.2020, 10:52
Il paese di Piscu, antico centro di vasai nei pressi della capitale romena Bucarest, ci insegna una lezione dal vivo sul patrimonio culturale. Adriana Scripcariu e il marito, lo scultore Virgil Scripcariu, dirigono la Scuola di Piscu, un ong con missione culturale ed educativa, nata da un ambizioso progetto che continua a svilupparsi. Lo scorso anno, la Scuola ha lanciato anche il primo volume intitolato Il Patrimonio dell’UNESCO di Romania, alla portata di tutti.
Con questo libro, abbiamo voluto presentare al pubblico i capitoli di patrimonio culturale, materiale e immateriale, ma anche naturale. Certamente, i più noti e pregevoli obiettivi di patrimonio del Paese, riconosciuto dall’UNESCO, sono raccontati attraverso numerose immagini e interazioni con i protagonisti – che si tratti di mestieri artigianali, danza o ceramica di Horezu, spiega Adriana Scripcariu.
Le botteghe artigiane sono un concetto della Scuola di Piscu, per recuperare mestieri antichi e offrire al pubblico la possibilità di scoprirli. La tradizione locale colloca l’arte dei vasai al primo posto, aggiunge la nostra ospite. Questi workshop artigiani si rivolgono in ugual misura ai bambini e agli adulti, li chiamerei quasi di famiglia. Il più comune è quello dell’arte del vasaio e della linoleografia. Praticamente, gli ospiti passano nella nostra bottega due ore-due ore e mezzo, modellando vasi, dipingendo ceramiche e imparando cosa significa la linoleografia. E’ la variante più comune che stiamo svolgendo durante la pandemia. Dopo il 1 giugno, abbiamo organizzato questi workshop ogni sabato, aggiunge Adriana Scripcariu.
La Scuola di Piscu non recupera soltanto mestieri, ma anche legami umani. La storia di due comunità locali di Romania e della confinante Moldova, che si sono scoperte reciprocamente tramite l’arte del vasaio e gli omonimi monasteri di Țigănești, sono un esempio di partenariato culturale all’insegna del patrimonio, che ha dato vita al Museo-Atelier La dote di Țigănești.
Ci teniamo tantissimo a questo progetto. E’ partito nel 2018, nel centenario della Grande Romania. Quest’anno, abbiamo organizzato la terza edizione nella misura delle possibilità, ma siamo riusciti a fare parecchie cose. Abbiamo organizzato insieme dei corsi estivi, abbiamo un primo museo, alla cui fondazione abbiamo partecipato, incoraggiandoli e appogiandoli a riallestire una vecchia scuola del villaggio, diventata spazio museale e culturale. E’ stata un’enorme soddisfazione e una grande gioia vedere la mobilitazione della comunità di Țigănești per questo progetto, aggiunge Adriana Scripcariu.
A Piscu, prossimamente aprirà i battenti una scuola in cui l’istruzione tradizionale si abbinerà alle esperienze di educazione non formale. Stiamo per aprire una nuova sede della Scuola di Piscu, uno spazio al quale lavoriamo come concetto dal 2016. Ora stiamo per ultimare i lavori e abbiamo già ospitato alcuni eventi in questo cantiere pulito – chiamiamolo così. E’ uno spazio che offrirà una prospettiva completamente diversa e maggiore disponibilità a questo nostro interessamento per il patrimonio culturale, ha concluso Adriana Scripcariu.
La Scuola del Museo di Piscu si propone di valorizzare il patrimonio culturale locale del villaggio, offrendo ai futuri alunni l’opportunità di osservare, analizzare e interagire con le ricchezze culturali e naturali del posto in cui vivono.